Il verde cresce in città? Nel 2009, mentre si iniziavano a costruire i grattacieli di Porta Nuova (quelli della futura piazza Gae Aulenti) faceva una significativa impressione questo anomalo slogan, surrealmente sovrapposto al diluvio di cemento che si andava preparando. A cinque anni di distanza, nell'estate 2014, i grattacieli sono finiti, ma l'area verde è ancora uno sterrato inaccessibile: di verde in città continua a vedersene poco, e certo non qui. |
Grattacieli di Porta Nuova. |
Grattacieli di Porta Nuova. Sullo sfondo anche il Palazzo Lombardia, nuova sede della Regione, ultimata nel 2010. |
Viale Liberazione. Con la costruzione dei grattacieli, la fondamentale arteria che unisce Garibaldi a Piazza Repubblica è stata trasformata in un tunnel artificiale. Nessuna facilitazione per i ciclisti è stata pensata, e anzi il transito è stato espressamente vietato alle biciclette. Peccato che nessun altro itinerario sia altrettanto efficace e rapido: ancora una volta sembra che la bicicletta sia percepita come un mezzo di svago per chi non ha alcuna fretta, e non come un efficientissimo strumento quotidiano. Quasi superfluo dire che l'autore di questo sito ha scelto di percorrere il tunnel ogni volta che ne ha bisogno. |
Via M. Gioia. E' in costruzione il Palazzo Lombardia, sede della Regione, incastrato in una losanga di terreno tra le aree residenziali di via Melchiorre Gioia. Quelli che hanno già dimensioni comparabili con i palazzi circostanti sono semplicemente i vani degli ascensori del nuovo palazzo. |
Via Confalonieri. Il Palazzo Lombardia sovrasta surrealmente il minuto tessuto urbano del quartiere Isola. Inquadrature come questa confermano la sensazione di una progettazione totalmente "fuori scala" rispetto al contesto in cui la si è voluta collocare. |
Via De Castillia. Ancora un'immagine di "cemento fuori scala" rispetto all'edificazione preesistente. |
Via Cornalia. L'ultimo grattacielo presso via Galilei, tozzo e sgraziato, incombe sgradevolmente sul tessuto urbano tradizionale. |
Piazza Freud. L'anomalo slogan "Il verde cresce in città" continua a contrastare aspramente con l'incombente sagoma di vetro e cemento ormai completata. |
Via Restelli. Il Palazzo Lombardia come lo si vede dai giardinetti di via Restelli. Solo in questo caso l'effetto complessivo è positivo, e il grattacielo - peraltro il meno pesante tra tutte le nuove realizzazioni - appare inserito nel contesto urbano in modo ragionevole e non incombente. Ma si tratta di un'assoluta eccezione: da tutti gli altri lati le sensazioni sono quelle delle immagini precedenti. |
Porta Nuova. Un tema di cui ci si è accorti a opere concluse è come queste abbiano radicalmente e irreversibilmente mutato lo scenario urbano. Sono innumerevoli i punti della città, anche molto lontani, in cui ci si ritrova inaspettatamente per sfondo la mole pesante dei nuovi grattacieli. Nei quartieri adiacenti ai grattacieli l'effetto è massimo: ad esempio, con non gradevole sorpresa, mi sono accorto che, per quanto ci si muova lungo la piazza XXV Aprile, la neoclassica Porta Nuova non riesce a non avere per involontario sfondo uno dei nuovi edifici. Si può solo scegliere quale... |
Porta Nuova. |
Porta Nuova. |
Via Castelfidardo. Se poi si arriva dal centro storico, la Porta Nuova quasi scompare di fronte alla mole del più incombente tra i nuovi grattacieli. |
Piazza Castello. E l'Expo 2015 poteva mancare nell'infliggere un ulteriore colpo agli spazi urbani? "Non è nemmeno la prima volta che si fa un'Expo universale a Milano: quella del 1906 era venuta benissimo, guarda che belle cose costruivano nel centro di Milano [mappa]; questo c'è ancora adesso: è il padiglione dell'Acquario, è uno degli edifici liberty più belli d'Italia. |
Foto 1-15/15 ^ Indice ^
Il racconto prosegue con immagini tranviarie più amene: Diversità di sfondi per le Carrelli.