1955 La copertina del manuale Die Märklin-Bahn H0 und ihr grosses Vorbild, chiaramente ispirata alla linea del Gottardo. |
1952 Nel 1952 compaiono i primi segnali "a doppia bobina", cioè azionati da un relais, che accende la luce verde o rossa e nel contempo dà o toglie corrente al binario. In questo modo, mediante apposite pulsantiere, è possibile "gestire la circolazione" come se si fosse davanti a un apparato centrale della ferrovia reale: un metodo che resterà immutato fino all'avvento del comando digitale, a metà degli anni '80 (e che naturalmente può essere benissimo utilizzato ancora oggi!). |
1956 Spettacolo di colori per questo acquarello dedicato alla linea aerea, novità del 1951, che permette di condurre due locomotive indipendenti sullo stesso binario (una alimentata dal filo, l'altra dal consueto conduttore centrale). |
1957 Il catalogo del 1957, unico tra tutti, presenta i modelli sullo sfondo di raffinati disegni monocromatici in tinte pastello. Il celeberrimo «Coccodrillo» 3015 ha per sfondo un paesaggio alpino, qui ripulito digitalmente da alcune scritte, per un risultato estetico ancora migliore. |
1957 Ancora lavori alla linea aerea, in un acquarello che racchiude tutto il fascino di un'epoca. |
1957 Una scena ferroviaria prettamente tedesca, con i classici segnali ad ali semaforiche (principale) e a disco girevole (avviso del successivo segnale). I corrispondenti articoli 7039, 7040 e 7041 sono stati in produzione per 54 anni, dal 1953 al 2006: una longevità assolutamente senza eguali in tutto il mondo dei giocattoli. |
1959 Il catalogo del 1959 - anno del centenario di Märklin - presenta alcune fasi della lavorazione dei modelli, quasi tutte a cura di manodopera femminile. 1. Macchina per la pressofusione di stampi in plastica. 2. Rimozione delle bave dagli stampi in zinco. 3. Tornitura delle ruote. 4. Pressa. 5. Verniciatura a spruzzo. 6. Avvitamento della cassa al telaio con cacciavite elettrico. 7. Applicazione delle iscrizioni mediante trasferibili. |
1959 Presentazione scenografica delle confezioni dei carri in scatola di montaggio. |
1960 Presenza celebre sul retro di copertina: la locomotiva elettrica E.424, unica macchina italiana prodotta da Märklin e novità proprio del 1960, insieme con la carrozza Bz 33.000 (art. 4036). |
1961 Bimbi e binari. |
1963 Ancora un retro di copertina in acquarello. |
1966 Retro di copertina con la V100 (3072, novità dell'anno). Il carro gru azzurro è un altro primato di longevità a catalogo, con 51 anni dal 1956 al 2006. |
1967 Ambiente portuale, con la gru 7051, il cui elettromagnete permetteva di sollevare a piacere i materiali ferrosi. |
1968 La BB 9200 nella splendida colorazione del TEE «Capitole», ottenuta proprio nel 1968, come ricoloritura della versione tradizionale azzurra di cinque anni prima. Sullo sfondo, la svedese Rc 1010, altra novità dell'anno. |
1959 Il binario M, ponti, segnali, lampioni, l'immancabile locotender 3000, una carrozza ristorante in lamierino: tutta l'essenza della produzione Märklin. |
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