Milano Cadorna. Prima dell'arrivo delle carrozze svizzere, la composizione abituale era formata da coppie di elettromotrice e rimorchiata pilota: tipicamente due coppie venivano agganciate tra loro, a volte intercalando un'ulteriore carrozza (come si intravede in questo caso in quarta posizione). La 700-08 fa parte della serie 04-10, costruzione OM/TIBB del 1929-31. |
Saronno, Bullona. Si mostrano il classico logo ovale, mutuato da quello FS, e la denominazione sociale, sul fronte lato città dei fabbricati. Quello di Bullona, risalente al 1928 (anno dell'abbassamento della tratta urbana Cadorna-Bovisa sotto il piano stradale) è ormai inutilizzato dal 2003, quando la linea è stata coperta e la stazione è stata trasferita presso via Domodossola. |
Milano Bullona Il fronte settentrionale del fabbricato, esposto a nord e quindi mai al sole, complicava le riprese fotografiche, ma il marciapiede dei treni diretti fuori città offriva frescura ai viaggiatori in attesa. Il veder sbucare il treno giù in fondo, dal sottopasso di Corso Sempione - il più lungo di tutta la tratta urbana - è una sensazione familiare che non si dimentica... |
Saronno. Nel 1980 arrivano i primi treni nuovi, non di seconda mano, dopo un "vuoto" durato oltre vent'anni, dalle ultime 740 del 1957. Sono le carrozze a due piani di costruzione Casaralta, su licenza francese, analoghe e contemporanee a quelle FS. Contrariamente alla pratica FS, per la trazione non si scelgono delle locomotive, ma delle elettromotrici, le EA 750, arrivate di lì a poco, versione FNM delle ALe 724. Al momento della foto la linea è a 4 binari da poco più di un anno: l'intera Saronno-Bovisa verrà quadruplicata entro il 1993, diventando la prima, e per lungo tempo unica, linea italiana in cui è attuabile una rigida separazione del traffico suburbano da quello diretto. Ci vorranno comunque quasi 10 anni per arrivare, nel 2002, a un cadenzamento di 15 minuti dei treni suburbani, esteso per l'intera giornata: le future linee S1 ed S3. |
Cesano Maderno. La 740-24 (Breda, 1957) sta partendo verso Milano, mentre alcuni viaggiatori, appena scesi da un treno in direzione Seveso, attendono di attraversare i binari. La stazione di Cesano da giugno 2011 è sostituita da un nuovo impianto poco più a nord, pensato per interscambiare con la linea Saronno-Seregno in corso di ricostruzione. |
Mariano Comense. Tranquilla atmosfera estiva, con un treno diretto ad Asso. La consueta coppia elettromotrice + rimorchiata traina in questo caso anche una carrozza "accodata". La EBD 700-12 (Officine Tallero, 1932) fa parte della serie 11-14, macchine che vennero dotate di un vano bagagli nel 1953-55. La stazione di Mariano, al pari di molte altre, è oggi dotata di lunghe pensiline, probabilmente utili in alcuni casi, ma che sembrano realizzate nel modo più pesante possibile dal punto di vista dell'inserimento architettonico. |
Meda. E' in arrivo il treno da Milano. La linea aerea realizzata a "portali" era tipica della Milano-Asso. Gli ultimi portali di questo tipo sono sopravvissuti fino al 2009 in stazione ad Affori. |
Inverigo. Piacevole animazione di viaggiatori in questa ridente località, che è un po' il simbolo della Brianza. La EBD 700-17 in origine era un rimorchio pilota (Officine Tallero/TIBB, 1928); insieme alle unità 15 e 16 è stata motorizzata nel 1940-42 dalle officine sociali di Novate Milanese, sempre con parte elettrica TIBB. |
Vedano Olona. Sulla linea di Varese numerosi viaggiatori attendono il treno. La forma delle mensole della linea aerea è simile ma non uguale a quella FS ed era tipica della rete FNM. |
Caslino d'Erba. La 740-18 (Breda, 1957) sosta nella piccola fermate di Caslino d'Erba, ormai prossima al capolinea di Asso. |
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