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L'alta valle

 Malegno.  L'incrocio è a Cividate, così ho giusto il tempo di risalire al ponte sull'Oglio per l'inquadratura frontale, che era il principale obiettivo della gita. Qui lo sguardo si apre a est del Pizzo Badile, con il crinale che dalla Punta Badiletto sale al Monte Ferone.
L'alta valle - Malegno.

 

 Breno.  Seguo ancora una volta la linea verso nord, con una breve divagazione al Tempio di Minerva, ulteriore testimonianza della colonizzazione romana della valle, e arrivo fino al tratto di fondovalle con cui la ferrovia aggira la rupe su cui sorge Breno. Ero stato qui addirittura nell'autunno 2007, durante le mie prime esplorazioni, e il luogo ha conservato tutto il suo fascino, sebbene subito a sinistra non passi certo inosservato il viadotto della superstrada.
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  L'incrocio è ora a Breno: giusto il tempo di avanzare un centinaio di metri, ed ecco l'ATR.125 discendente.
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  In questo tratto la ferrovia, in rilevato, interseca la viabilità campestre con alcuni sottopassi in pietra ad arco parabolico, molto belli. Eccone uno, in collage con il GTW di prima che attraversa l'Oglio e con il campanile della chiesetta della Natività di Maria al Ponte. Da qui proseguo lungo la ciclovia, ora proprio sul greto dell'Oglio, che viene attraversato su una passerella pedonale, ricostruzione moderna di un analogo manufatto d'epoca.
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  Con gli incroci a Breno o Cividate, c'è circa un'ora tra ogni coppia di treni, così ho tempo non solo per la merenda, ma anche per ammirare l'affascinante Villa Gheza, vivace opera eclettica del 1929-35, in centro a Breno, lungo l'asse della provinciale (sito della villa).
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  Per il treno seguente, trovo un bel prato appena fuori dell'abitato: è l'ultimo punto con il Pizzo Badile di sfondo, a cui si accompagnano le retrostanti cime innevate che sovrastano Capo di Ponte (e nascondono il gruppo dell'Adamello).
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  Ho qualche dubbio di riuscire a trovare un ulteriore punto per il successivo treno ascendente, ma sono fortunato: una provvidenziale lama di luce riesce ancora ad arrivare al binario, di fianco a un edificio abbandonato ma indiscutibilmente vintage, che il piano regolatore di Breno identifica come ex Centrale elettrica AEM.
L'alta valle - Breno.

 

 Breno.  È ormai tempo di raggiungere la stazione per il treno del ritorno: alle 16.30 c'è ancora un'ultima luce calda, e scatto al mio treno dal limite del marciapiedino del secondo binario, accanto alla colonna idraulica (già vista nella gita di gennaio).
L'alta valle - Breno.

 

 Bornato.  Come la volta scorsa, il viaggio lungo il lago si compie nei momenti del tramonto, con il sole ormai rosso che compare un'ultima volta accanto a Monte Isola, al prato dopo Sale. Scendo a Bornato e, prima di rincasare, attendo le successive due corse. La prima è un ATR.125 che si ferma nel punto sbagliato. La seconda, il Regio Express delle 18 per Edolo, è un bell'ATR.115 da cui scende un gruppetto di pendolari, nelle ultime luci del giorno.
L'alta valle - Bornato.

 

Ancora lungo il lago

 Bornato.  Il 28 febbraio è l'ultimo giorno di esercizio prima di un'interruzione di oltre sei mesi (fino al 7 settembre 2025) da Marone in su, ovvero per due terzi della linea, per una serie di lavori. Così per la terza volta in un mese mi ritrovo di buon mattino in stazione a Bornato. Stavolta sono preparato: so che il treno delle 9 per Iseo sarà una doppia di ALn 668, così, prima di correre verso la porta, mi metto in posizione giusta per un ritratto in questa perfetta stazioncina.
Ancora lungo il lago - Bornato.

 

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