Il 5 e 6 giugno 2018 ho visitato la Calabria Ionica, prima dell'imminente avvio dei lavori di elettrificazione, che dovrebbero portare la trazione elettrica da Sibari a Catanzaro Lido e Lamezia: una scelta che in generale sarebbe anche positiva, ma fa sorgere qualche dubbio se applicata a una linea in cui, per tutto il traffico regionale, sono più che sufficienti automotrici ALn 663 isolate, e il servizio a lunga percorrenza Taranto-Reggio Calabria è affidato a due "mini-Intercity": uno composto da due sole carrozze trainate da una D.445, e l'altro che è ancora un'ALn 663. Una linea in riva al mare, a semplice binario e ancora senza fili, è uno spettacolo notevole, pur nell'omogeneità dei rotabili, e valeva senz'altro la pena di dedicarvi questi due giorni. Il punto di ritrovo con il mio socio, la mattina di martedì 6, è l'aeroporto di Lamezia, ma io non vi arrivo certo in aereo! Italo nel primo pomeriggio di lunedì fino a Roma Termini, poi l'unico Frecciargento che, passando solo da Afragola, porta in Calabria in un tempo decisamente competitivo. Noleggiata l'auto, puntiamo direttamente su San Leonardo di Cutro, e poi da lì verso Punta Alice, presso Cirò Marina, la meta principale della nostra gita. A novembre 2019, sulla rotta per la Sicilia, riesco a ricavare un'altra giornata sulla ferrovia ionica, ora nella tratta più a sud, tra Melito e Capo Bruzzano, nel sole spettacolare dell'inverno. |
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