Favria. Il prologo della giornata voleva essere una visita al breve ramo Rivarolo-Pont della Canavesana, di cui la Regione Piemonte, con la consueta "lungimiranza", ha deciso la soppressione a fine 2020. La fortuna non assiste: le due ALn 668 si sono guastate, e così per oggi niente treni. Mi consolo con la 422.022, la locomotiva ex-prussiana abbandonata a Favria da tempo immemore, che fotografo in controluce nell'aria pungente delle 8 del mattino, prima che il cielo si rassereni definitivamente. |
Germagnano. Come noto, la tratta Germagnano-Ceres può contare su cinque misere coppie di treni: due al mattino, difficilmente fotografabili in inverno, e tre nelle ore centrali della giornata. C'è dunque tutto il tempo per far colazione a Lanzo e raggiungere Germagnano, dove l'ALn 668.901 (Fiat, 1972) si riposa sul primo binario. Nel cielo ormai terso e ravvivato dai vivaci colori autunnali, la gita prende finalmente la giusta piega! |
Pessinetto. E' ancora presto per la prima partenza, fissata alle 12.42: conviene riprendere dimestichezza con i punti foto nei 10 km da Germagnano a Ceres, ed è anche l'occasione per dedicarsi agli affascinanti fabbricati di stazione, risalenti all'apertura della tratta Lanzo-Ceres (1916). Quattro sono gli edifici del modello "grande": Lanzo (che ha sostituito il precedente capolinea, ubicato prima dell'attraversamento del torrente Tesso), Germagnano, Pessinetto e Ceres. |
Mezzenile. Nelle fermate minori - Funghera, Traves, Losa - si usa un fabbricato decisamente più piccolo, mentre Mezzenile è una via di mezzo. |
Ceres. La stazione capolinea, nella località dove due delle tre valli di Lanzo si biforcano, formando rispettivamente la valle di Ala e la Val Grande (la terza, quella di Viù, si dirama già poco oltre Germagnano). |
Germagnano. In stazione non è stato rimosso lo storico impianto di comando a leve: sulle ruote si avvolgevano i fili metallici che azionavano i segnali di stazione. |
Germagnano. Intanto l'ALn 668.901 attende l'ora della partenza. Va detto che metà fiancata era ricoperta dai soliti graffiti vandalici: il lavoro di ripulitura digitale richiede pazienza, ma dà anche notevole soddisfazione, restituendo via via immagini giustamente fascinose. |
Lanzo. Nel frattempo un Minuetto parte da Germagnano in direzione di Torino e si appresta a sottopassare in galleria il centro storico di Lanzo. |
Pessinetto. L'autunno è nei suoi giorni migliori: le foglie gialle si disegnano allegre e lucenti sullo sfondo del santuario di Sant'Ignazio, che domina la valle dai suoi 930 m di quota. |
Germagnano. Finalmente la prima corsa del mezzogiorno risale la valle nel tratto a mezzacosta tra Germagnano e Funghera, sullo sfondo del santuario di Sant'Ignazio. |
Mezzenile. Il ponte sulla Stura di Lanzo mostra la pendenza della linea, che sale dai 480 m di Germagnano ai 660 di Ceres. |
Ceres. La stazione nel pomeriggio è inevitabilmente in ombra, ma i due alberi autunnali ben illuminati riescono a caratterizzare questo sguardo all'automotrice in sosta. |
Pessinetto. Nella successiva corsa discendente, l'automotrice è in posa davanti alla perfetta stazione di Pessinetto, nel cuore della giornata autunnale. |
Ceres. Il ponte ad arco di Ceres sulla Stura di Valgrande, posto appena prima del capolinea (si vede sulla sinistra il segnale di protezione) è senza dubbio l'elemento architettonico più notevole della ferrovia. Il ponte è lungo circa 180 m, di cui 50 coperti dall'arco. Come in tutte le realizzazioni precoci con la tecnica del cemento armato, esso mostra una struttura assai leggera ed elegante. |
Mezzenile. L'automotrice in discesa si avvicina alla fermata. Il teleobiettivo mette in evidenza il cambio di livelletta tra la rampa e il breve tratto orizzontale della stazione. |
Foto 1-15/35 ^ Indice ^ Pag. successiva >>