Varese. Anche la pensilina, lato città, mostra il nome della ferrovia (e in basso, non inquadrata, la scritta "Arrivi"). |
|
Disegni. Ripercorriamo ora un po' della lunga storia delle due locomotive, che fino agli anni '80 e all'arrivo delle E.620, sono stati gli unici due gruppi in uso sulle Ferrovie Nord Milano, rispettivamente con 6 unità del 1928 e 4 unità del 1949. Per mostrare la proiezione ortogonale delle macchine scelgo due disegni firmati da Giovanni Cornolò (1940-2009), storico autore di libri ferroviari, che ha dedicato grande attenzione alle FNM. Il disegno si riferisce proprio alle unità conservate, la E.600-3 e la E.610-04, riprodotte allo stato d'origine: la E.610 in particolare mostra l'assenza di porte d'intercomunicazione frontali, che vennero aggiunte negli anni seguenti e poi di nuovo rimosse. |
Bollettino CGE. Apri documento PDF La CGE, Compagnia Generale di Elettricità, dedica la copertina del suo bollettino del novembre 1949 alla E.610-04, che aveva costruito proprio in quell'anno (con parte meccanica OM). Un articolo di cinque pagine (disponibile in pdf), nello stesso bollettino, descrive gli aspetti tecnici della locomotiva. E' spontaneo che la cassa delle E.610 ricordi molto da vicino quella delle E.424 FS, un progetto dei primi anni '40, che aveva visto tre sole unità prodotte durante la guerra e ben 155 nell'immediato dopoguerra, quindi in contemporanea con le E.610. Va comunque osservato che le macchine FNM erano una versione "minore" rispetto a quelle FS da vari punti di vista: più corte di 130 cm, con una velocità massima di 80 km/h (anziché 100) e una potenza sensibilmente minore (1000 kW contro 1500). Anche i carrelli, di tipo Commonwealth, erano molto diversi da quelli FS e soprattutto usavano una "trasmissione tranviaria", cioè con il motore rigidamente collegato alle ruote, anziché interamente sospeso, cosa che richiede una trasmissione più complessa (sulle E.424 è ad asse cavo, dove il moto è trasmesso dal motore alle ruote mediante pacchi di lamiere elastiche). L'uso di soluzioni più semplici ed economiche era una situazione ricorrente nelle ferrovie concesse, legata anche alla richiesta di sviluppare potenze minori. |
| Turbigo. Nei primi anni 2000, la E.600-3, cessato il servizio regolare, è conservata come macchina storica. Viene tuttavia ridipinta in una tinta marrone molto più scura del dovuto, ed è con questo aspetto che si presenta a maggio 2003 quando viene organizzata una corsa fotografica da Saronno a Novara, al traino di un carro chiuso Gbhs e di sei tramogge, simulando un piccolo treno merci. Un passaggio imperdibile è quello sul bel ponte metallico sul Ticino, che segna il confine tra Lombardia e Piemonte. |
| Galliate. Nelle risaie presso Galliate, ormai prossima a Novara. |
| Galliate. Una vista più ravvicinata nel medesimo punto. |
| Turbigo. Per la foto in stazione a Turbigo, che avevo scattato su pellicola in bianco e nero, scelgo una presentazione vintage, come fosse una cartolina "Vera fotografia" degli anni '50, con tanto di bordo ondulato (come sempre ricavato dalla scansione di una cartolina autentica). Oggi la stazione di Turbigo è stata ammodernata con marciapiedi alti e pensiline, ed è circondata da barriere antirumore. |
| Milano Bovisa. Nel frattempo le E.610 continuano i loro servizi, anche se ormai sono relegate a macchine di riserva e per soccorso. Proprio in questo ruolo, la E.610-04 sosta spesso sui binari tronchi di Bovisa, appena sotto il ponte della Ghisolfa. Scelgo l'inquadratura frontale per minimizzare la superficie del muro di sfondo da ripulire dai soliti graffiti vandalici. |
| Paderno Dugnano. Al sabato la macchina abitualmente in sosta a Seveso per il servizio di soccorso si scambia con una gemella. Nell'occasione della foto, sono due le E.610 che tornano verso Bovisa, transitando da Paderno Dugnano. Il binario in disuso a destra ricorda l'epoca dei servizi merci sulle FNM, ormai conclusa da tempo. Oggi anche questa stazione è stata ammodernata con pensiline e marciapiedi alti. |
| Laveno Nord. Qualche anno più tardi la E.600-3 viene ridipinta in livrea nera. E' quella che rivestiva da nuova, e ha un suo fascino, ma è anche la più difficile da fotografare, immancabilmente troppo scura. In una bella giornata di dicembre 2011, effettua la "Strenna" per Laveno, al traino del trenino storico FNM, quello in origine destinato alla locomotiva a vapore 200-05, con un carro Gbhs in coda (per contenere i doni da distribuire). |
Foto 25-34/59 << Pag. precedente ^ Indice ^ Pag. successiva >>