Quarto Oggiaro. Il viaggio a Laveno si replica a ottobre e novembre. In quest'ultima corsa, mi limito alla tratta più vicina a Milano: in verità pensavo di andare al sottopasso della linea FS di cintura, ma scopro che il cancello stradale nei festivi è chiuso e il punto è inaccessibile. Ripiego per l'uscita da Quarto Oggiaro, che alla fine non mi pare nemmeno male per una linea a quattro binari prettamente urbana. |
Turate. A questo punto una Tipomobile viene avvistata ad alta velocità sulla A8 (sì, alta nel senso di 110, eh!), e plano con buon margine in quel di Turate per il secondo passaggio. |
Varese. A Varese per una riunione, non mi lascio certo sfuggire la raffinata pensilina metallica dal lato nord, corrispondente agli "arrivi" nella gestione ottocentesca della stazione (dal lato sud oggi non c'è più la pensilina). La scritta dalla parte dei binari mostra il nome della località e l'indicazione "Uscita". |
Varese. Al termine della riunione la luce è girata lato città: ecco il bel fronte urbano con la denominazione della ferrovia, come d'uso sulle ferrovie in concessione. |
Varese. Anche la pensilina, lato città, mostra il nome della ferrovia (e in basso, non inquadrata, la scritta "Arrivi"). |
Disegni. Ripercorriamo ora un po' della lunga storia delle due locomotive, che fino agli anni '80 e all'arrivo delle E.620, sono stati gli unici due gruppi in uso sulle Ferrovie Nord Milano, rispettivamente con 6 unità del 1928 e 4 unità del 1949. Per mostrare la proiezione ortogonale delle macchine scelgo due disegni firmati da Giovanni Cornolò (1940-2009), storico autore di libri ferroviari, che ha dedicato grande attenzione alle FNM. Il disegno si riferisce proprio alle unità conservate, la E.600-3 e la E.610-04, riprodotte allo stato d'origine: la E.610 in particolare mostra l'assenza di porte d'intercomunicazione frontali, che vennero aggiunte negli anni seguenti e poi di nuovo rimosse. |
Bollettino CGE. Apri documento PDF La CGE, Compagnia Generale di Elettricità, dedica la copertina del suo bollettino del novembre 1949 alla E.610-04, che aveva costruito proprio in quell'anno (con parte meccanica OM). Un articolo di cinque pagine (disponibile in pdf), nello stesso bollettino, descrive gli aspetti tecnici della locomotiva. E' spontaneo che la cassa delle E.610 ricordi molto da vicino quella delle E.424 FS, un progetto dei primi anni '40, che aveva visto tre sole unità prodotte durante la guerra e ben 155 nell'immediato dopoguerra, quindi in contemporanea con le E.610. Va comunque osservato che le macchine FNM erano una versione "minore" rispetto a quelle FS da vari punti di vista: più corte di 130 cm, con una velocità massima di 80 km/h (anziché 100) e una potenza sensibilmente minore (1000 kW contro 1500). Anche i carrelli, di tipo Commonwealth, erano molto diversi da quelli FS e soprattutto usavano una "trasmissione tranviaria", cioè con il motore rigidamente collegato alle ruote, anziché interamente sospeso, cosa che richiede una trasmissione più complessa (sulle E.424 è ad asse cavo, dove il moto è trasmesso dal motore alle ruote mediante pacchi di lamiere elastiche). L'uso di soluzioni più semplici ed economiche era una situazione ricorrente nelle ferrovie concesse, legata anche alla richiesta di sviluppare potenze minori. |
Turbigo. Nei primi anni 2000, la E.600-3, cessato il servizio regolare, è conservata come macchina storica. Viene tuttavia ridipinta in una tinta marrone molto più scura del dovuto, ed è con questo aspetto che si presenta a maggio 2003 quando viene organizzata una corsa fotografica da Saronno a Novara, al traino di un carro chiuso Gbhs e di sei tramogge, simulando un piccolo treno merci. Un passaggio imperdibile è quello sul bel ponte metallico sul Ticino, che segna il confine tra Lombardia e Piemonte. |
Galliate. Nelle risaie presso Galliate, ormai prossima a Novara. |
Galliate. Una vista più ravvicinata nel medesimo punto. |
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