Chatillon. Immagine di vita quotidiana negli anni '20 del Novecento nella cittadina valdostana di Chatillon, con i bambini che inseguono e si aggrappano all'esterno di una vettura filoviaria in servizio sulla linea per Saint Vincent. Questa filovia primordiale, aperta nel 1920, resterà in esercizio solo 5 anni, utilizzando mezzi provenienti dalla filovia Ivrea - Cuorgnè e dalla linea di Desenzano. |
Cuneo. La piccola vettura della filovia di Cuneo, aperta nel 1908, quasi si perde nella vastità di Piazza Vittorio Emanuele, oggi Piazza Galimberti. La rete filoviaria cuneese, nata primordiale e successivamente modernizzata, sarà una di quelle con la più lunga durata d'esercizio in Italia, venendo chiusa solo nel 1968. |
Nuovo! Barolo. |
Torino 1902. Tra maggio e novembre del 1902 si svolse a Torino la prima Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna. Inaugurata nel Parco del Valentino, che con i suoi 421.000 mq è stato la sede di quasi tutti gli eventi maggiori tenutosi nel capoluogo piemontese, nacque con l'intento di presentare al pubblico il meglio della produzione internazionale dell'epoca nell'ambito dell'architettura, dell'arredamento e delle arti applicate. Al suo interno la Società Anonima Elettricità Alta Italia (SAEAI), che all'epoca gestiva una parte della rete tranviaria torinese, installò una linea filoviaria sperimentale con l'obiettivo di presentare questa innovazione tecnologica in concomitanza del grande evento fieristico. Con l'occasione venne anche pubblicata una serie di cartoline che riprendono la filovia lungo tutto il percorso all'interno del parco. |
Torino 1902. La vettura fu costruita dalla ditta tedesca Schiemann, fondata l'anno precedente in Sassonia da Max Schiemann e a cui si deve lo sviluppo del moderno sistema di presa corrente filoviario con aste indipendenti. Dopo le prime prove in Germania a Lichterfelde, all'interno dello stabilimento Siemens, il filobus fu trasferito a Torino per l'apertura dell'Esposizione. |
Torino 1902. La vettura filoviaria, dall'aspetto molto simile ad una carrozza senza cavalli, era dotata di due motori, uno per asse, ed era perfettamente simmetrica in quanto bidirezionale. Pertanto ad ogni capolinea l'autista doveva spostarsi da una testata all'altra portando con sé l'avviatore ed il volante dello sterzo. |
Torino 1902. Le due aste di presa corrente erano sfalsate per permettere di essere girate vista la bidirezionalità della vettura |
Torino 1902. |
Torino 1902. In questa cartolina il primo anonimo possessore ha disegnato una freccia e sul retro ne ha spiegato il significato: quello indicato all'interno della vettura è "Terenzio Chiesa, ideatore e progettista di questo tram a Torino e Presidente dell'Azienda Tramviaria Elettricità Alta Italia" |
Torino 1902. Dall'unica porta centrale si accedeva ai due compartimenti, in ognuno dei quali potevano prendere posto 22 passeggeri seduti. |
Foto 6-15/15 ^ Indice ^