Inverno nella campagna vercellese. Un altro dipinto ambientato nel Piemonte di fine '800, questa volta sul doppio binario della Torino-Milano, ritrae una locomotiva "a ruote libere", come venivano chiamate all'epoca le macchine dotate di un solo asse motore. Questa è la RM 523 "Galatea", fabbricata dalla Sharp di Manchester nel 1864. Per la ditta inglese queste piccole locomotive con rodiggio 1A1, cilindri interni e telaio esterno, furono un grande successo commerciale: ne produsse centinaia, molte esportate in diversi paesi europei. In generale, le motrici con questa disposizione degli assi erano adatte a convogli viaggiatori su linee pianeggianti: le grandi ruote motrici permettevano infatti buone velocità, ma era limitato lo sforzo di trazione all'avviamento. La Rete Mediterranea ne ereditò 20 dalla SFAI e le assegnò a Novara, Pavia e Alessandria. Pur essendo state oggetto di successivi interventi migliorativi - installazione della cabina chiusa (come in questo ritratto) e del freno Westinghouse, sostituzione della caldaia - a fine '800 erano locomotive già tecnicamente superate e soprattutto inadatte all'aumentato peso dei convogli. Nonostante ciò, cinque di esse arrivarono ad essere immatricolate nel parco FS come Gruppo 103. Il segnale Saxby ad ala traforata è il diretto progenitore di quelli entrati in funzione negli anni '20 e che sono giunti sino a noi. Nel caso del dipinto si tratta di un segnale di protezione ad ali accoppiate: l'ala rossa abbassata dà il via libera, ma la sottostante ala gialla avvisa che il segnale successivo impone l'arresto. Le ali erano abbinate a una maschera a vetri colorati: una lampada a petrolio, accesa ogni sera, faceva sì che nelle ore di buio la segnalazione fosse comunque visibile. La sicurezza nella circolazione dei treni alla fine del XIX secolo era ormai uscita dalla fase primordiale ed era garantinta da sistemi di controllo già abbastanza evoluti. |