Gr. 736 (1940-43, 243 unità). La seconda guerra mondiale ha portato in Italia un cospicuo numero delle celebri locomotive da guerra statunitensi USATC S160, immediatamente distinguibili dalle macchine italiane per tutti i dettagli di chiara foggia americana, dalla caldaia alla cabina, dal biellismo al duomo. Al termine della guerra hanno avuto un ruolo chiave nel trainare i primi treni durante gli anni della ricostruzione, quando la maggior parte delle macchine FS era fuori uso in attesa di riparazione. Varie unità sono state adattate per l'alimentazione a nafta anziché a carbone. Hanno concluso la carriera attiva entro l'inizio degli anni '60, ma alcune macchine sono state reimpiegate negli anni seguenti come generatori fissi di vapore nei depositi. L'autore ha fotografato l'unità 114 accantonata a Verona nel 1979. |
Gr. 747 (1942, 30 unità). Anche il Gruppo 747 era di provenienza bellica. In questo caso si trattava di locomotive del British War Department, costruite negli Stati Uniti, dalle officine di Alco, Lima e Baldwin. Arrivarono in Italia nel 1944-45 e operarono lungo l'Adriatica, da Fabriano a Falconara e fino a Bologna. Il Kalla-Bishop, forse con un punto di vista un po' inglese, le definisce "possibly the best steam locomotives to have worked in Italy"; tuttavia, essendo un modello molto lontano dagli standard italiani, ebbero vita breve e scomparvero entro il 1953. Locomotive dello stesso modello arriveranno però fino agli anni '80 in Turchia, Pakistan e India. |
Sagoma limite Un interessante accessorio, immancabile un tempo in molte stazioni, che l'autore ha ricavato da quella ancora oggi esistente a Lonato, sulla Brescia-Verona. |
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Vedi anche le locomotive trifasi.