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Locomotive a vapore con tender separato


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 683 Franco-Crosti
Gr. 683 Franco-Crosti (1940, 5 unità). La moda delle carenature aerodinamiche, che così tanto caratterizzò l'Europa alla fine degli anni Trenta, si coniugava a fatica con le esigenze di manutenzione delle locomotive a vapore, specie se estesa a ruote e cilindri. Dopo la guerra, la carenatura delle 683 fu rimossa... ma non del tutto, dando origine a uno degli aspetti più curiosi fra tutte le locomotive italiane. Le cinque locomotive, nel frattempo classificate 683 e tornate nel nero tradizionale, furono usate fin verso il 1962, ed è proprio a tale versione con carenatura parziale postbellica che fa riferimento il disegno.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 645
Gr. 645 (1916-17, 24 unità). Una piccola serie costruita dalle Officine Meccaniche di Milano, inizialmente destinata alle ferrovie rumene e poi acquisita dalle FS a causa della Grande Guerra.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 623 Franco-Crosti
Gr. 623 Franco-Crosti (trasformazione 1952-54, 25 unità). Dopo le 683, il sistema Franco-Crosti fu esteso anche a numerose 740 (diventate 741 e 743) e a 35 unità del Gruppo 625, riclassificato 623. In questo caso non si tentò nessuna soluzione aerodinamica, e i due preriscaldatori rimasero ben in vista ai lati della caldaia. In particolare 25 delle nuove 623 derivavano da 625 normali - cioè nate come tali - e conservavano quindi la distribuzione Walschaerts.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 623 Franco-Crosti Caprotti
Gr. 623 Franco-Crosti Caprotti (trasformazione 1952-54, 10 unità). Ulteriori 10 unità trasformate come 623 Franco-Crosti derivavano da 625 che a loro volta erano ex 600, trasformate a vapore surriscaldato, come abbiamo visto sopra, con l'applicazione della distribuzione a valvole Caprotti. Questa venne mantenuta, costituendo quindi un'ulteriore singolarità nel Gruppo 623.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 740
Gr. 740 (1911-23, 470 unità). Si tratta della più celebre e diffusa locomotiva italiana per treni merci, costruita per oltre un decennio e ancor oggi in servizio in varie unità nel parco storico. Il macchinista, come già in altre occasioni, è ripreso da una foto al vero dell'autore.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 740 Caprotti
Gr. 740 Caprotti (1922-23, 7 unità). La 740.324, nel 1921, è stata la prima locomotiva in assoluto a montare la distribuzione Caprotti, seguita l'anno successivo da altre 6 unità. Temporaneamente classificate 741.001-007, furono rinumerate nuovamente nel gruppo 740 come 691-697.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 740 Franco-Crosti
Gr. 740 Franco-Crosti (trasformazione 1942, 5 unità). Le cinque 740 339-367-392-396-405 sono le unità nate "carenate" (ma non nel tender, al contrario delle 683), per celare gli ingombranti preriscaldatori Franco-Crosti. Nel dopoguerra, con la costituzione del gruppo 743, che raccoglieva tutte le ex 740 Franco-Crosti, queste cinque hanno mantenuto il loro numero progressivo e hanno perso la carenatura.

 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 743 Franco-Crosti
Gr. 743 Franco-Crosti (trasformazione 1951-54, 95 unità). A seguito della sperimentazione in periodo bellico delle prime cinque 740 Franco-Crosti carenate, nei primi anni '50 si decise la trasformazione di un ben più consistente lotto del Gruppo 740, che venne rinumerato 743. In questo caso non si pensò più a una carenatura estetica, e i due preriscaldatori laterali connotarono inequivocabilmente le macchine trasformate. Le 743 arrivarono ai primi anni '70, trainando alcuni degli ultimi merci a vapore per le linee della bassa padana, ad esempio tra Cremona e Pavia.

Aggiornata 10/2024 con la "sagoma limite".


 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 741 Franco-Crosti
Gr. 741 Franco-Crosti (trasformazione 1954-60, 81 unità). Con un solo preriscaldatore collocato sotto la caldaia, anziché i due laterali delle 743 e 623, le 741 rappresentano l'ultima evoluzione della trazione a vapore italiana. Dopo un primo prototipo realizzato nel 1954, tra il 1958 e il 1960 entrarono in servizio altri 80 esemplari, tutti ottenuti come trasformazione di altrettante unità del Gruppo 740. I lavori vennero eseguiti "in casa" dalle FS, nelle Officine Grandi Riparazioni di Verona, probabilmente più per garantire lavoro a tale impianto che per reale necessità, in anni in cui la trazione a vapore era avviata a una inevitabile scomparsa. Le 741 furono comunque utilizzate, soprattutto in Sicilia e in Val Pusteria, fino al completo passaggio alla trazione diesel nella prima metà degli anni '70. La 741.120 è conservata nel parco storico mentre la 137 è esposta al Museo di Pietrarsa.

Con questo disegno per la prima volta l'autore affianca al prospetto anche la vista frontale.

Foto dell'autore della 741.137 a Parma nel 1975.


 


Locomotive a vapore con tender separato - Gr. 745
Gr. 745 (1913-23, 73 unità). Realizzate da Breda e da Ansaldo, erano locomotive a vapore surriscaldato per traffico misto, con velocità massima di 75 km/h, carrello italiano e ruote motrici di medio diametro (1600 mm, simile a quelle delle locomotive trifasi a ruote grandi), inizialmente pensate per la Tirrenica meridionale, da Salerno a Reggio Calabria. L'uso dei cilindri interni, come sulle 625 e 640, conferiva a queste macchine un'estetica molto pulita.

 

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