E.444 (1970-74, 113 unità). Dopo i primi quattro prototipi di E.444 del 1967, a partire dal 1970 apparvero le unità di serie, con un'estetica dei frontali interamente nuova, inedita in Italia (ma che si richiamava alle forme curve e aerodinamiche delle BR 103 tedesche di pochi anni prima) e che ancor oggi è spesso considerata il migliore design ferroviario dell'intero parco delle FS. Come già per la E.646, l'autore ne propone la versione più classica, molto vicina allo stato d'origine: abbandonando per la prima volta il tradizionale pancone rettangolare porta-respingenti, le E.444, appena consegnate, per breve tempo non ebbero nemmeno la fascia rossa frontale, che fu poi aggiunta per ragioni di visibilità. Il disegno mostra quindi il frontale rosso definitivo, e riproducendo anche la sottile modanatura tra il blu e il grigio, ambienta la locomotiva fino al principio degli anni '80. La velocità massima salì da 180 a 200 km/h, anche se nell'esercizio quotidiano questo valore venne effettivamente raggiunto solo una quindicina d'anni più tardi, a partire dal 1986 sulla Direttissima Firenze-Roma. Come è noto, a partire dal 1996 tutte le E.444 di serie furono trasformate con nuove cabine di forma più squadrata, prima in livrea rossa e poi in XMPR. Questo permise loro di arrivare in servizio regolare fino al 2019, sfiorando il mezzo secolo di vita: furono probabilmente le ultime locomotive italiane a toccare questo traguardo, visto che il successivo dilagare di elettrotreni ha fatto sparire quasi contemporaneamente le più giovani E.656 ed E.632/633. Con scelta assai poco lungimirante, nessuna E.444 è stata conservata allo stato d'origine. Rimane solo la E.444.001, il primo prototipo, non funzionante, al museo di Pietrarsa. |