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Esposimeto Bewi Amateur

Bewi Amateur.  Fin tanto che le cineprese (e anche le normali fotocamere) non erano dotate di esposimetro interno, chi non si voleva affidare a tabelline dall'interpretazione sempre dubbia, trovava nell'esposimetro esterno un fido compagno. Dalla collezione di Claudio Vianini arriva questo Bewi Amateur, di dimensioni molto ridotte, ancora nella scatola originale e perfettamente conservato. Dal web si apprende che Bewi è la contrazione di Bertram Wilhelm, uno dei fratelli titolari dell'azienda tedesca Bertram. Un modello Amateur marcato Bertram, di colore nero, è datato 1952 (e costava 14,95 dollari del tempo); questo esemplare, in un più elegante rosso e oro, è comunque databile tra il 1950 e il 1955.
Esposimeto Bewi Amateur - Bewi Amateur.

 

Bewi Amateur.  Gli esposimetri della generazione successiva, intorno agli anni '60, erano dotati di un doppio indice: l'ago mobile collegato con il sensore al selenio sensibile alla luce, e un controindice. L'utente doveva far collimare quest'ultimo all'ago, girando una rotella, e poteva quindi leggere la combinazione di tempo e diaframma da utilizzare.

Nel caso di questo Bewi siamo in una situazione più primordiale: manca il controindice e c'è solo l'ago mobile. Di conseguenza il fotografo deve dapprima ruotare il pomello dorato (ghiera della sensibilità) in modo da scoprire il valore corretto della sensibilità della pellicola che sta utilizzando (25 Asa nell'esempio); poi deve leggere il numero dove si è posizionato l'ago rosso (12) e infine deve ruotare la ghiera esterna (ghiera dell'esposizione, che sporge appena dal corpo dell'esposimetro) fin tanto che nella finestrella nera appare lo stesso numero (12). Dato che anche la ghiera bianca (tempi) ruota solidale al numero nero - mentre quella dorata dei diaframmi è fissa - a questo punto si può scegliere la coppia tempo-diaframma che si desidera, per esempio 1/250 con f/5.6 oppure 1/500 con f/4 o qualunque altra coppia.

Non è chiaro il significato della finestrella a destra; i numeri rossi che vi compaiono (13 nell'esempio) sono solidali alla ghiera dell'esposizione e quindi anche ai tempi. Dal momento che questi numeri coincidono con quelli neri (cioè il nostro 12) se gli Asa sono 12, la spiegazione che mi sono dato è che si tratti di una "scorciatoia" se si usa una pellicola da 12 Asa, probabilmente al tempo la più diffusa: in questo caso non serve ricordarsi di regolare la ghiera delle sensibilità, e basta ruotare solo la ghiera dell'esposizione facendo apparire nella finestra di destra il numero indicato dall'ago.

Esposimeto Bewi Amateur - Bewi Amateur.

 

Bewi Amateur.  La vista dal lato frontale mostra il vetrino traslucido oltre il quale stanno le celle al selenio, fotosensibili alla luce senza bisogno di batteria. Il tutto può essere chiuso da uno sportello ribaltabile in lamierino.

La losanga rossa che appare tra i tempi 25 e 50 dovrebbe essere il riferimento cine, ovvero il tempo, circa 1/30, da considerare se si usa una cinepresa, alla velocità standard di 16 o 18 fotogrammi al secondo. La scala degli Asa (gli attuali Iso delle fotocamere digitali) è abbinata a quella dei Din e dell'European Scheiner, due altre unità di misura dimenticate ormai da tempo. I 2 e 4 minuti che compaiono sulla scala dei tempi corrispondono ovviamente all'estremo opposto della ghiera. Si noti che l'ago si muove su una scala non lineare, dovuta alla risposta appunto non lineare della cella al selenio. Questo complicava l'esecuzione materiale del controindice, nei modelli più evoluti, dato che anche quest'ultimo avrebbe dovuto muoversi in modo non lineare, mentre ovviamente le scale di tempi e diaframmi sono uniformemente spaziate, secondo la nota regola per cui ogni valore dimezza o raddoppia la luce rispetto a quello contiguo.

Esposimeto Bewi Amateur - Bewi Amateur.

 

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