Via Accademia Albertina. La 201 conclude la sequenza. La chiesa all'angolo con piazza Carlina è Santa Croce, di Filippo Juvarra (1718), caduta in disuso nel corso dell'800, riaperta al culto nel 1927 e infine affidata nel 2012 alla chiesa ortodossa rumena. |
Via Accademia Albertina. La 312 torma indietro, e sfrutto la collina di piazza Fusi per un'inquadratura dall'alto. Piazza Valdo Fusi era occupata dal Ministero della guerra sabaudo, divenuto dal 1864 il Regio Museo industriale ed infine il Politecnico di Torino, originatosi nel 1906 dal museo stesso; raso al suolo dai bombardamenti del luglio 1943, non è stato mai ricostruito. Nel dopoguerra l'area divenne un semplice parcheggio, ed è stata riqualificata dopo la costruzione dell'attuale parcheggio sotterraneo (2004). Oggi è uno spazio molto animato, in parte a prato, con forma concava, che termina appunto con una collina artificiale. |
P.za Carlina. Durante la successiva sosta in Piazza Carlina, mi dedico ai dettagli della 447. La tabella del percorso è inequivocabilmente triestina, mentre la scritta "passare avanti" fa riferimento al flusso di viaggiatori pensato per queste vetture, con salita posteriore. |
P.za Carlina. La 447 parte per il secondo giro. |
P.za Carlina. A questo punto mi faccio anch'io un giro sulla STEFER, notando il consistente traffico cittadino, in cui il tram si destreggia. Sia questa vettura, sia la 202 hanno sedili individuali in fila, mentre la 447 ha panche in legno longitudinali, come sulle Carrelli milanesi. È impossibile non notare la luminosità e spaziosità degli interni, anche a confronto con tram e bus ben più moderni. |
Via Accademia Albertina. Ritornato al capolinea, scendo dalla 312 proprio mentre sta per partire la 201. Faccio una rapida corsa, sfruttando a mio favore il semaforo, ed eccola in vista laterale nella luce ormai caldissima del tardo pomeriggio. |
Via Accademia Albertina. Ho ancora due vetture per giocare con differenti inquadrature. Per la 312 scelgo il verticale. |
P.za Carlina. Di nuovo in Piazza Carlina, la 447 è lambita dall'ombra: è l'occasione per dedicarsi alla veletta triestina e al tipico numero di linea. |
Via Accademia Albertina. Riparte la 447: sono quasi le 17.30 e ormai l'ombra degli edifici è ai miei piedi, ma la foto riesce perfetta. A questo punto, con tutta calma, torno sui miei passi verso Porta Nuova per vie totalmente in ombra. |
Stazione P.Nuova. Mentre scendevo dal treno poco più di due ore prima, avevo notato la scritta "Arrivo" di cui non mi ero mai accorto. Vedo che è ancora al sole, e la documento insieme alla gemella "Partenza", segni conservati della tradizione ottocentesca di separare i due flussi nelle stazioni principali. Alle 18.30 riparte il mio Italo e alle 19.50 in perfetto orario sono a Rogoredo. |
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