Montjovet. Avanti e indietro: per i bimodali delle 15, risalgo verso Montjovet (il segnale che si intravede prima della galleria ne è la protezione). |
Montjovet. Per il treno discendente scelgo un primo piano: mi piaceva il bel muro in pietra vintage, ma anche lo sguardo aperto su tutta la vallata, maestosa e tranquilla in questo inizio d'autunno. |
Montjovet. A differenza dei bimodali, che sono più attraenti di lato, il Minuetto a mio avviso si apprezza soprattutto di muso, dalle linee pulite e indovinate (poi più "pasticciate" nell'evoluzione di Coradia e Jazz). Così per il regionale da Ivrea, salgo a fianco del binario, e anche qui lo sfondo merita senz'altro! |
Verres. L'ultimo scenario della giornata è l'ampio prato a sud di Verres. Arrivarci significa farsi 5 km ad andatura sostenuta con il vento contro, ma il risultato premia: il rosso del bimodale è perfetto nel contesto di prati e alberi ancora estivi. |
Verres. Mi affascinano sempre gli alberi isolati in mezzo al prato, maestosi e robusti. Così utilizzo lo stesso transito per comporre digitalmente anche una seconda inquadratura, con un differente albero in primo piano. |
Verres. Per il Minuetto che ha incrociato a Verres, torno al gruppo di alberi più vicino alla linea. |
Verres. Sono passate le 16 e il sole è davvero vicino al versante occidentale della valle. Confido di avere ancora qualche minuto di luce, e ho calcolato giusto: quando arriva il bimodale per Torino, la linea d'ombra è pochi metri alle mie spalle, ma il binario è ancora perfettamente illuminato. La cima più alta verso nord è il Monte Barbeston (2482 m), al centro della grande "curva" che fa passare la valle da est-ovest a nord-sud. |
Verres. Ora che il sole sta per tramontare, posso finalmente prendere fiato. Ho percorso una trentina di kilometri avanti e indietro per questo tratto di valle; risalgo con calma al centro di Verres e trovo un bar per "pranzare", anche se ormai sono le 16.30. Toast, pasticcini e caffè mi rimettono in forza, e scendo alla stazione. Il primo treno con coincidenza a Chivasso è dopo le 18, ma c'è un bimodale che sale: come sempre, mi piace documentare anche la giornata dopo la fine della luce, così lo inquadro in stazione. Anche il ritorno si svolge regolarmente e alle 20.45 sbarco in Centrale. |
Borgofranco. Domenica 22 ottobre 2022, il Museo Ferroviario Valsesiano - lo stesso dei treni turistici per Varallo - ha organizzato un treno storico Chivasso-Aosta. E' la prima locomotiva a vapore che torna ad Aosta addirittura dal 1998! E sarà anche l'ultima, prima dell'elettrificazione: dunque è davvero un'occasione imperdibile. La settimana precedente il meteo è stato più che traballante, e ancora il sabato sera, quando arrivo a Ivrea, ha appena smesso di piovere, ma le previsioni sono miracolosamente buone, e una giornata tersa e gelida mi appare quando esco dall'albergo ancor prima delle 8. Alle 8.30 è previsto un incrocio di bimodali a Borgofranco, poco a nord di Ivrea; il sole non è ancora arrivato al fondovalle, ma credo che l'atmosfera di autunno, sereno e alba si colga tutta. Così la domenica comincia con una foto duale di quella con cui si era conclusa la gita precedente. |
Borgofranco. In realtà, proprio in quegli istanti, il sole stava arrivando alle prime case a nord della stazione. Azzardo un'inquadratura veramente al limite, con la lama di luce sulla coda del bimodale, il segnale verde in fondo e le creste alpine già pienamente illuminate. |
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