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Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili

Nus.  Posso agevolmente inquadrare anche il treno che se ne va.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Nus.

 

Fenis.  E' ora di pranzo e per il picnic scelgo il castello di Fenis. E' anche la prima volta che riesco a fotografarlo dal lato sud, con una bella giornata serena.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Fenis.

 

Chatillon.  Poco più a valle, trovo un'inquadratura nuova per il treno delle 15, in un punto in cui la linea corre leggermente a mezza costa, contro la parete rocciosa.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Chatillon.

 

Chatillon.  Qualche minuto più tardi, l'incrociante sfila accanto a un borgo antico, sullo sfondo del castello di Chatillon.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Chatillon.

 

Chatillon.  La maggior parte degli incroci avviene qui a Chatillon: è ora la volta di due Minuetti.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Chatillon.

 

Chatillon.  Con l'ingresso in stazione del bimodale per l'incrocio delle 16 concludo la giornata.
Val d'Aosta 2023 - Prima dei fili - Chatillon.

 

Verso l'autunno

 Verres.  La seconda settimana di ottobre 2023 si annuncia l'ultima di bel tempo, prima di una perturbazione: è impossibile non approfittarne, così carico la bici sul regionale delle 8.15, direzione Chivasso, e per la prima volta salgo a bordo di un "bimodale" valdostano (ebbene sì, dall'estate 2020 era sempre capitato di muovermi in auto). Come immaginavo, la qualità complessiva è molto buona, ed è assolutamente impossibile, per il viaggiatore medio, distinguere la marcia elettrica da quella diesel. Solo il portabici mi perplime, perché vanno appese e lasciano almeno mezzo metro libero tra la ruota inferiore e il pavimento: si vede che è pensato per gente robusta...

Non posso però trascurare le sensazioni del viaggio: partito con il cielo grigio che c'era a Milano e per la pianura, vedere dal finestrino il sole e l'Alpe, al principiare della valle a Pont S.Martin, è stata un'emozione grande, che avevo quasi dimenticato, e che era urgente tornare a provare. Per tutta la giornata mi farà compagnia un sole amico e caldo, l'azzurro del cielo, le cime aguzze di sfondo... e naturalmente tutti i trenini rossi da attendere al varco.

Scelgo come meta l'area di Verres, e appena sceso dal treno, lo fotografo con il bel fabbricato viaggiatori e, ovviamente, la bici!

Verso l'autunno - Verres.

 

 Verres.  I treni incrociano a Chatillon (nodo del minuto 00), così non è che il tempo abbondi per raggiungere il ponte sulla Dora, 4 km più avanti... Di buona lena arrivo in posizione, ed ecco il bimodale che scende. Nel controluce del mattino, la colorazione rossa è a dir poco spettacolare!
Verso l'autunno - Verres.

 

 Montjovet.  Il treno successivo è un regionale Aosta-Ivrea, quindi un Minuetto, e anche in questo caso il margine per arrivare al ponte di Montjovet non è tantissimo. Ma la valle qui è radiosa e lucente, nel cuore della giornata, e premia la fatica.
Verso l'autunno - Montjovet.

 

 Montjovet.  Mi porto quindi all'altezza del binario, di fianco alla centrale idroelettrica e attendo l'incrociante. Fa da sfondo al suo transito il Monte Zerbion (2722 m), alle spalle di St. Vincent, tra la Val d'Ayas e la Valtournenche.
Verso l'autunno - Montjovet.

 

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