| Lecco. Tra novembre e dicembre 2024, la stagione lombarda dei treni storici si conclude con due corse Milano-Como-Lecco con ALn 668. E' l'occasione per tornare a vedere delle automotrici "nei colori giusti" sulla linea della Brianza. In realtà la prima domenica il meteo è quello delle grandi occasioni; nonostante una quindicina di fotografi si siano ritrovati a Moiana, il risultato può essere lasciato senza remore nella scheda di memoria. Va meglio al ponte di Lecco, dove l'inquadratura in teleobiettivo, rigorosamente senza cielo, è decorosa anche con questo meteo. |
| Vercurago. Il treno va a ricoverarsi a Calolziocorte, così c'è la possibilità di un ulteriore scatto a Vercurago, il cui elemento chiave sono i pali centenari ex-trifase, miracolosamente sopravvissuti, e naturalmente l'atmosfera ancora molto autunnale. |
| Moiana. A metà dicembre si replica, e stavolta il cielo non dà adito ad alcuna preoccupazione. Ecco il transito nella celebre (e incantevole) stazione di Moiana, obiettivo raggiunto! |
| Lecco. Senza divagare, ma anche senza particolare fretta, la comitiva di fotografi si trasferisce a Pescarenico, per il transito al ponte sull'Adda. Le automotrici si fermano al centro, permettendo più inquadrature. Ecco la vista ravvicinata... |
| Lecco. ... e l'imperdibile grandangolo con la barca "Lucia", tipica del Lario (wikipedia) che è lì proprio in posa! |
| Vercurago. Anche oggi il treno prosegue vuoto per Calolziocorte, permettendo un primo piano con i pali ex trifase. |
| Albate Trecallo. Domenica 30 gennaio 2025 la prima corsa della nuova stagione dei treni storici in Lombardia è effettuata (non proprio casualmente...) ancora con ALn 668. Anche stavolta il cielo assiste, così l'allegra combriccola alle 10 è già ad Albate-Trecallo, una delle "stazioni sul prato" di questa fascinosa linea. Ecco le due automotrici in transito! |
| Casletto. Nonostante la giornata festiva e l'orario mattutino, la viabilità intorno a Cantù è già critica, così non sono certissimo di riuscire a raggiungere nuovamente il treno. Punto al prato di via Brianne, poco oltre Casletto. Quando vedo un fotografo ancora appostato, capisco che siamo arrivati in tempo. |
| Sala al Barro. Al ponte di Lecco eravamo già stati a dicembre, così, arrivando al bivio di Civate, mi viene l'idea di puntare su Sala al Barro, giusto lì a due passi. Le automotrici sono inquadrate in posizione tattica per mostrare le magnolie fiorite e nascondere la rete arancione dell'(utilissimo?) cantiere per l'ETCS. Come sempre in questa tratta, i Corni di Canzo dominano lo sfondo. |
| Vercurago. Giunto a Lecco, il treno va a ricoverarsi a Calolziocorte, così anche stavolta una piccola folla lo attende a Vercurago. Il centenario palo ex trifase in primo piano occulta con precisione pali e cartelli ben più moderni. |
| Calolziocorte. Calolziocorte è appena un kilometro più avanti: tanto vale andare a dare un'occhiata alle automotrici ferme al sole. |
| Sala al Barro. In attesa della ripartenza, girovaghiamo in zona, attendendo anche che si dissolva la classica velatura del primo pomeriggio. In stazione di Sala al Barro, la magnolia in fiore si accompagna alla scritta vintage (e a nessun cartello inutile). |
| Valmadrera. Il ritorno è previsto alle 17.30. C'è tutto il tempo per prendere un gelato sul lago a Valmadrera; nel mentre la velatura si dissolve e il profilo del Resegone torna a disegnarsi sul cielo azzurro. Appena prima della stazione di Valmadrera, in realtà ancora a Malgrate, c'è questo bel sovrappasso pedonale, di cui pare difficile trovare notizie, almeno sul web. |
| Casletto-Rogeno. L'incrocio di Valmadrera permette di avere una mezzora per raggiungere Casletto, anche se l'immancabile coda della SS 36 non aiuta. Il navigatore mi fa prendere uno sterrato abbastanza da brivido, ma arriviamo sani e salvi, e naturalmente per tempo. Devo dire che, come sempre, Casletto merita assai! |
| Casletto-Rogeno. Visto che è prevista la fermata, faccio in tempo a scegliere una seconda inquadratura un po' più elevata. A questo punto tento di riprendere il treno verso Brenna, ma la coda oltre Merone e il PL chiuso di Fabbrica Durini giocano a sfavore. Mi accontento di ammirare ancora una volta la villa sulla collina di Fabbrica Durini, nella luce del pomeriggio inoltrato, e poi di puntare più che soddisfatto verso casa. |
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