Il cambio d'orario del 14 dicembre 2008
e tutto quello che vi è girato intorno

Scritto a febbraio 2009

Torna al documento principale.


Appendice - Cenni sulla riforma del trasporto ferroviario regionale

In attuazione della riforma del trasporto pubblico locale del 1997 (DLgs 422/97), lo Stato, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 novembre 2000, trasferì alle Regioni a statuto ordinario «funzioni e compiti di programmazione e di amministrazioni inerenti ai servizi ferroviari in concessione alle Ferrovie dello Stato S.p.A. di interesse regionale e locale».

Il trasferimento di competenze venne accompagnato da uno stanziamento di quasi 1.200 milioni di Euro/anno (cui se ne aggiunsero ulteriori 41 a partire dal 2001 - rispettivamente 167 e 5 per la Lombardia) e venne regolato da appositi contratti di servizio tra Regioni e Trenitalia, in attesa che si bandissero procedure di affidamento ad evidenza pubblica, cioè le cosiddette "gare".

Ciò che ne è seguito dimostra come l'impostazione iniziale, tesa a una seria e coerente riorganizzazione del servizio, non si sia in realtà concretizza nei passi successivi.

Il termine per la messa a gara dei servizi ferroviari regionali e locali, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2003, è infatti slittato fino al 2007, senza che peraltro alcuna Regione abbia ottemperato a quest'obbligo (con l'eccezione di Emilia-Romagna e Veneto, che hanno espletato gare puramente "formali", la cui aggiudicazione non poteva che essere a favore del monopolista Trenitalia).

I finanziamenti statali per i contratti di servizio regionali, nel frattempo, sono rimasti fermi al valore iniziale. Inizialmente Trenitalia - con la gestione dell'Amministratore delegato Ing. Catania - ha accumulato consistenti deficit di bilancio (anche) per garantire i medesimi servizi a fronte del mancato aumento delle risorse pubbliche; successivamente - con l'attuale gestione dell'Amministratore delegato Ing. Moretti - Stato e Regioni sono stati posti da Trenitalia di fronte al bivio tra il rifinanziamento dei contratti e una drastica riduzione dei servizi.

La risposta dello Stato (Finanziaria 2007 e provvedimenti specifici del 2008) è stata di incrementi una tantum, direttamente erogati a FS. Nel frattempo solo poche Regioni hanno stanziato risorse proprie per sviluppare nuovi servizi (la Lombardia, con 24 mln, si piazza al secondo posto dopo la Toscana, con circa 32).

A fine 2008, lo Stato ha stanziato 480 milioni l'anno, per tre anni, aggiuntivi rispetto alle risorse iniziali, che dovrebbero permettere la sottoscrizione dei nuovi contratti di servizio (scaduti in tutte le Regioni già dalla fine del 2007). Al principio di febbraio 2009, le nuove risorse non sono state ancora materialmente erogate e nessun nuovo contratto è stato sottoscritto.


Testo rielaborato sulla base di un'interessante lettera di F.M. di Brescia, che ringrazio.

Per saperne di più:


[Indice della sezione / This Section]

[Home page]