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ETR.250 �Arlecchino�

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Elettrotreni
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FS ETR 250 «Arlecchino»   
Un rotabile che non ha bisogno di presentazioni, essendo stato uno dei simboli delle FS degli anni Sessanta. I quattro Arlecchino furono costruiti nel 1960, giusto in tempo per le Olimpiadi di Roma; il loro aspetto è strettamente derivato da quello dei Settebello, i primi elettrotreni di lusso costruiti dopo la guerra (1952): i due "Belvedere", da cui i viaggiatori godevano di una spettacolare vista sulla linea, rimangono un caso praticamente unico in Europa. Sebbene esternamente simile al Settebello, l'Arlecchino era un treno innovativo dal punto di vista tecnico: i carrelli, ad esempio, erano di progettazione interamente nuova e rappresentarono i primi carrelli realizzati dalle FS per treni ad alta velocità (fino a 180 km/h): le elettromotrici della famiglia delle ALe 601 usano gli stessi carrelli, ed essi furono in seguito montati anche sui Settebello e sugli ETR 220 ricostruiti.
Il nome "Arlecchino" è derivato dal fatto che l'arredamento interno delle quattro carrozze era bastato su quattro differenti colori.
La storia recente dell'Arlecchino è un po' meno bella da raccontare: al termine dei servizi regolari, sul finire degli anni '80, gli Arlecchino furono usati per servizi charter fin verso il 1995; in seguito, un'interpretazione quanto meno distorta della nuova politica di austerità delle FS, nella quale evidentemente la Storia non può trovare posto, ha portato all'accantonamento della flotta charter e alla demolizione di tre Arlecchino e due Settebello (quelli che ancora avevano gli arredi originali!). L'esemplare rimasto è al momento accantonato, in attesa di tempi migliori... o della demolizione.
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Nuovo!  FS ETR.250 «Arlecchino» (notturno)   

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