La dentiera di Granarolo: ristrutturata e dimezzata.
Come fare costosi lavori infrastrutturali e buttarli via con un servizio da vergogna

Scritto a gennaio 2013

Contenuto

 


La riapertura della dentiera Principe-Granarolo (Genova)

La "ferrovia a dentiera" Principe-Granarolo è un piccolo impianto di risalita di Genova, realizzato nel 1901 e rimodernato nel 1929, che dalla stazione ferroviaria di Principe, in circa 1100 metri, risale un dislivello di 194 m arrivando al sobborgo rurale di Granarolo.

 

Per gli appassionati di dati amministrativi, ricordo che la linea è classificata a tutti gli effetti come ferrovia (Art. 8 del DLgs 422/1997), al pari della Genova-Casella e delle altre reti regionali come le Ferrovie Nord Milano o la FER.

Nel 2003 quasi i due terzi del percorso sono stati chiusi, a causa - così si disse - di alcuni muri pericolanti. La dentiera è rimasta in esercizio nella sola tratta inferiore, da Principe a via Bari. Meglio che niente, ma sicuramente in questo modo la linea, limitata ad appena 400 m di percorso, vedeva assai ridotta la sua utilità.

Nel 2011 sono iniziati i lavori di restauro dell'intera linea, con lo scopo di riaprirla nella sua totalità. I lavori, che hanno comportato la chiusura totale, hanno "sconfinato" un po' più in là del previsto, ma finalmente a novembre 2012 - nove anni dopo la prima limitazione a via Bari - la linea è tornata totalmente attiva.

La dentiera di Granarolo è un piccolo gioiello ferroviario, "uguale a se stesso" da decenni, nell'impianto e nella vettura, che è soltanto passata con il tempo dal verde all'arancio all'attuale rosso. In casi come questi il timore di una devastazione totale e di un "diluvio di modernità" è purtroppo elevatissimo. Invece grazie al cielo i lavori sono stati (giustamente!) considerati come un restauro di un bene architettonico, e il risultato estetico è senz'altro decoroso: la parte bassa è sostanzialmente immutata; nella parte alta è stato aggiunto il camminamento laterale di servizio (gradini e ringhiera). Questo temo fosse inevitabile, ma tutto sommato si può accettare; il cemento dei gradini si scurirà col tempo e per fortuna la ringhiera non l'hanno fatta gialla o zebrata!

Anche i pali della linea aerea nella parte alta sono nuovi, un po' più pesanti dei precedenti, ma con il lodevole tentativo di riprodurre lo stile tradizionale (nulla a che vedere con la Genova-Casella irrimediabilmente massacrata dai pali LS standard installati nel 1991/92). La dentiera è passata dalla precedente Riggenbach alla Von Roll (evoluzione della classica Strub presente ad esempio a Superga), ma la differenza è più che altro una curiosità per i tecnici.

L'album fotografico   (14 foto)
The Picture Gallery

2/2013

Dentiere e funicolari! Granarolo, Sant'Anna, Superga.
Rack and cable railways in Genoa and Turin
14 immagini.

 


L'orario, cardine di un trasporto pubblico

Tutto bene, dunque? Be', per rispondere a questa domanda - purtroppo in maniera negativa - bisogna domandarsi a che cosa serve una linea come la Principe-Granarolo. La risposta che troverete sempre su questo sito è che ogni impianto di trasporto pubblico serve a muovere viaggiatori. E dunque ogni spesa nell'infrastruttura deve essere finalizzata almeno a conservare la stessa qualità del servizio. E invece... vediamo che cosa è cambiato proprio nella cosa che conta di più, cioè l'orario.

La dentiera di Granarolo - Prima e dopo

L'orario precedente.

La dentiera ha sempre avuto una frequenza di una corsa ogni 30 minuti: circa 10 minuti di viaggio per direzione e 5 di sosta a ciascun capolinea, per cui basta un'unica vettura (l'uso della seconda vettura permetterebbe teoricamente una frequenza di 15 minuti, ma questa non è mai stata sfruttata).

Prima del 2003 la frequenza di 30 minuti era estesa per tutto il giorno, feriali e festivi, salvo una riduzione nelle ultime due ore serali. Lo stesso orario venne poi mantenuto negli 8 anni di esercizio limitato a via Bari.

Il "vanto" di ciò che è stato fatto.

Sul sito istituzionale dell'azienda una serie di poster si vanta dell'impegno profuso nel restauro del 2011/12. Tra tutti i vari manifesti, mi è parso specialmente significativo questo elenco di materiali impiegati (immagine intera).

Ferro e cemento. Ok. Ma poi?

L'orario 2013.

Ed ecco l'orario attuale dopo la riapertura di novembre 2012. Nei feriali il servizio ha una frequenza di 40 minuti anziché 30. Siccome il tempo di viaggio è ovviamente immutato, significa semplicemente che la sosta al capolinea sale da 5 a 10 minuti: "splendido" esempio di efficienza gestionale.

Non basta: per due volte a metà mattina e una volta nel pomeriggio, la frequenza diventa di 50 minuti. Scompare così qualsiasi riferimento mnemonico: le partenze avvengono ai minuti 0 e 40 delle ore dispari e 20 delle pari, ma, grazie alle ulteriori irregolarità, persino questo non è vero ad esempio alle 12 e alle 14. Impossibile raccapezzarsi senza consultare l'orario!

Non basta ancora: nei festivi la frequenza è di 60 minuti, con due enormi buchi da 80 e 70 minuti a metà pomeriggio (quando verosimilmente ci sarebbe la speranza di avere un po' di mobilità turistica o comunque non pendolare!). E alle 19.30 tutti a nanna. Amen.

 

Direi che si commenta da sé... io i 1000 metri cubi di calcestruzzo avrei avuto qualche altra idea di come utilizzarli!! A sarcofago di alcuni.

Alcuni amici esterrefatti mi hanno anche chiesto che spiegazione dessi a un risultato di assoluta inefficienza come questo. Un'ipotesi ottimistica (si fa per dire) è che, con le complicate regole del contratto di lavoro del guidatore, questo orario riesca a far risparmiare qualcosa all'azienda, anche se a un primo sguardo sembrerebbe solo aumentare il tempo in cui il guidatore attende l'ora della partenza (e dunque appunto massimizzare l'inefficienza del sistema). L'ipotesi pessimistica è che con le regole del contratto di servizio tra azienda e Regione, che vanno sostanzialmente a kilometri percorsi, questo orario fa risparmiare qualcosa alla Regione, ma le persone impiegate sono le stesse e quindi all'azienda costa tal quale. Qualcuno ha anche ipotizzato che si voglia "preservare" l'usura della vettura, dal momento che la riparazione dell'altra unità, ancora all'inizio del 2013, è bloccata dal fallimento della ditta incaricata (il che è comunque un altro esempio non lusinghiero di gestione del patrimonio della linea).

In ogni caso il risultato complessivo per la collettività è tristissimo. E ciò nonostante, il 3 gennaio 2013, giorno della mia gita, in piene vacanze di Natale, ho visto un discreto numero di utenti su tutte le corse, sia a salire sia a scendere, a riprova della validità del mezzo.

Lungo la dentiera, tra l'altro, hanno aggiunto anche 3 nuove fermate e tutta la segnaletica di accesso per non-vedenti e disabili motori. Impossibile non farsi venire il dubbio se le fermate servissero davvero agli utenti o semplicemente a giustificare e incrementare i costi. E francamente mi domando se l'accesso ai non vedenti sia realmente prioritario su un impianto così particolare, tanto più che ad oggi non risulta attrezzato proprio il capolinea inferiore di Principe!


Il caso di Superga (Torino) e una chiave di lettura

 

Mentre mi documentavo sulla dentiera di Granarolo, ho scoperto che a Torino, sulla Sassi - Superga nei feriali ci sono solo 5 coppie di corse, con l'ultima discesa alle 15.30! Poi soltanto bus. E con la linea chiusa il martedì, neanche fosse un bar di quartiere (link agli orari).

Sassi - Superga: l'orario 2013

5 corse al giorno!

Già da qualche tempo l'orario di Superga presentava segni di declino ma quello entrato in vigore il 2 novembre 2012 sembra aver toccato un nuovo fondo. In settimana la linea chiude addirittura alle 15.30, impedendo qualsiasi gita pomeridiana (salvo beninteso utilizzare l'autobus) e solo nel week-end è conservata la frequenza oraria. Frequenza che peraltro diventerebbe rapidamente insufficiente in caso di un afflusso un po' sostenuto. Va detto che qui la competenza è del Comune di Torino, ma la strategia di peggiorare anche i servizi migliori fino a renderli inutilizzabili è stata una pratica sistematicamente adottata dalla Regione Piemonte per i propri servizi ferroviari.

 

E' vero che c'è da ringraziare il cielo di avere ancora Granarolo e Superga, ma un servizio così scarno mi sembra sia la peggiore ipoteca per il futuro.

Ancora una volta due Regioni, Piemonte e Liguria, differenti per attuale orientamento politico ma drammaticamente uguali per incapacità e colpa, diventano il simbolo di storie di cui vergognarsi. Per il Piemonte si aggiungono alla vergogna più grande, la chiusura di un quarto della rete ferroviaria nel 2012, per la Liguria si sommano a un continuo impoverimento del trasporto ferroviario, in un contesto che, con pochi eguali in Italia, ne potrebbe invece permettere una crescita costante. Se solo ci fosse una dose minima di intelligenza e onestà politica.


Alla fine deduco che si fanno certe operazioni di facciata, che hanno un certo appeal mediatico, ma poi, ancora un volta, del servizio non importa niente a nessuno. Che senso hanno gli investimenti fatti, per ottenere poi servizi tanto "poveri" da essere impresentabili nella realtà d'oggi? Non ci si crede fino in fondo: non si crede che un sistema di trasporto collettivo, oltre a far magari bella mostra di sé (e costare in infrastruttura!) possa essere veramente una risposta alla mobilità. E si ottiene così l'incredibile risultato di aver speso soldi per restituire una cosa peggiore di come era prima dei lavori.

Tra l'altro tutti questi servizi potrebbero essere un'autentica calamita di pubblico. A Superga ho sempre visto turisti italiani e stranieri che arrivavano lì e rimanevano di sasso scoprendo che dovevano attendere 50 minuti (quando la frequenza era ancora oraria anche nei feriali). Figurarsi ora che arrivano alle 15.05 e scoprono che devono attendere... il giorno dopo!!

E anche se il borgo di Granarolo non si può onestamente definire un polo turistico paragonabile al Righi o ad altri luoghi genovesi, sono assolutamente convinto che un impianto come la dentiera - tra l'altro a due passi dalla stazione di Principe - potrebbe benissimo diventare esso stesso meta turistica così come lo sono decine di tranvie museo sparse per l'Europa. Ma è sempre un problema di civiltà.


Argomenti correlati


[Indice della sezione / This Section]

[Home page]