Vigezzo a novembre

S.Maria Maggiore.  Il "Ticino" si dirige verso la stazione.

S.Maria Maggiore.  Il treno successivo è ancora il "Ticino" che ritorna. Faccio in tempo a prendere un tè al bar, e poi lo attendo in stazione, ormai in ombra.

S.Maria Maggiore.  In viaggio, l'ultimo sole per il prato.

Trontano.  A Trontano, affacciata a ponente, scopro che c'è ancora il sole: salto giù al volo, corro alla fine della stazione, ed ecco l'ultima foto alla ABe 8/8 22, tra gli alberi autunnali.

Trontano.  Fioritura di novembre, sullo sfondo di una carrozza della Vigezzina utilizzata come bar o qualcosa del genere.

Trontano.  Dettagli della chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine, con il campanile romanico e le stazioni della via crucis dipinte sul fianco esterno.

Trontano.  Meno di mezzora più tardi il sole è tramontato, e ritorna l'ABe 4/6 62 che mi riporterà a Domodossola. Come sempre in inverno, è importante anche cogliere la sera che scende, nella brevità delle giornate, con i fari del treno che riscaldano la luce fredda dell'imbrunire.

Masera.  Otto giorni più tardi, le previsioni del tempo sono ancora ottime! Riprendo il Regio Express delle 8.25, stavolta portandomi la bici. Così, in men che non si dica, sono nel rettifilo che precede Masera, quando arriva l'ABe 4/6 62 da Re.

Masera.  Sempre grazie alla bici, raggiungo il bar di Masera per una seconda colazione. Ritornando verso la ferrovia, mi fermo per la classica inquadratura delle due chiese: l'oratorio di S.Abbondio con il suo bel campanile romanico, e la parrocchiale di San Martino.

Masera.  Ora lascio la bici ai piedi della mulattiera che porta alla torre di Creggio. Salendo ripidamente tra i castagni, raggiungo il binario in corrispondenza del primo dei tre tornanti. Alle 11.25 il "Piemonte" parte da Domodossola e lo inquadro dall'alto, quasi a fondo scala del teleobiettivo della Sx710.

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