Polcevera 2. Un'altra vista del terzo pilone, dal lato monte. A differenza del primo, rinforzato negli anni '90 con fasciature metalliche, questo pilone si presenta ancora integralmente allo stato d'origine. Anche in questo caso, solo a posteriori è apparsa la gravità di averne trascurato l'intrinseca pericolosità. |
Polcevera 3. Curioso accostamento di un'edicola votiva del 1550, sul ponte della via Aurelia, a Sampierdarena, con il profilo del viadotto, che connota la valle sin dal mare. |
Polcevera 4. Il viadotto accanto al fabbricato storico dell'opificio Ansaldo di Campi, l'unico ancora oggi in attività, dopo che gli stabilimenti lato mare di Sampierdarena sono diventati il centro commerciale Fiumara. Dal lato ovest, oltre il terzo grande pilone, il viadotto prosegue con campate tradizionali più piccole. |
Polcevera 5. Inquadratura dalla base, che evidenzia l'esilità e la complessità della struttura delle campate lato ovest. |
Polcevera 6. Solo nel periodo invernale, con il doppio filare di alberi spogli, il secondo pilone del Viadotto "Morandi" si ammira appieno lungo la tratta urbana della Statale dei Giovi. |
Polcevera 7. E' quasi incredibile come il secondo pilone lambisca le case lungo la Statale dei Giovi: una situazione veramente anomala, con gli occhi di oggi, ma che pure all'epoca era stata considerata accettabile/inevitabile. |
Polcevera 8. Ma ancora più sorprendente è come i piloni del viadotto connotino lo scenario urbano, offrendo continuamente nuove prospettive, nuovi spunti di interesse, con quella che in architettura si chiamerebbe una presenza forte. Qui il secondo pilone è visto dal lato nord, nel quartiere popolare di Bolzaneto. Anche in questo caso, si osserva la differenza con il viadotto che l'ha sostituito, volutamente realizzato in modo da costituire l'antitesi di un elemento di rilievo. |
Polcevera 9. Un'altra vista del secondo pilone, sempre tra le case lato nord. |
Polcevera 10. "Farbenspiel" dal greto del Torrente Polcevera. |
Leira. La A10, inaugurata nel primo tratto tra Voltri e Arenzano nel maggio 1956, presenta attraenti viadotti ad arco parabolico. Il primo, partendo da Voltri, è quello del Torrente Leira, di 198 m, a due archi. |
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