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Tracce persistenti

Acqui Terme.  Le pensiline artistiche della stazione sono probabilmente il luogo del trifase che si è meglio conservato uguale a se stesso (anche se oggi avrebbero proprio bisogno di un restauro...). Un'ALe 801 e un Minuetto sostituiscono oggi, ancora con una certa piacevolezza, lo scenario di E.432 e ALe 840.
Tracce persistenti - Acqui Terme.

 

Spigno.  Accanto alla sottostazione elettrica, là dove abbiamo visto manovrare l'E.432 del treno-studenti da Savona, un moderno regionale con E.464 effettua il servizio nell'estate 2015.
Tracce persistenti - Spigno.

 

Cantalupo.  La stazione delle "coppie anfibie"! A marzo 2012 transita l'ALn 663 isolata della Castagnole-Alessandria, che verrà chiusa tre mesi più tardi.
Tracce persistenti - Cantalupo.

 

Alice Belcolle.  Un esempio fra tanti, delle minuscole stazioncine delle ultime linee trifasi. Qui siamo appena a nord di Acqui, in direzione di Asti, e il fabbricato si è conservato in maniera addirittura decorosa...
Tracce persistenti - Alice Belcolle.

 

I musei e i sopravvissuti

E.330 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Il museo milanese offre pezzi di indubbio valore anche se penalizzati dal "sovraffollamento" dei binari. La demolizione (...) del TEE Breda ALn 448, che a sua volta aveva sostituito la Bayard finita a Pietrarsa, permette almeno di osservare e inquadrare con più respiro la storica E.330.008.
I musei e i sopravvissuti - E.330

 

E.321, E.330 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Confronto di profili a pianta poliedrica: a destra la E.330.008 trifase, a sinistra la E.321.012 del 1927 a terza rotaia (si distingue il pattino a fianco della ruota portante), ultima generazione di questo sistema e unico esemplare sopravvissuto.
I musei e i sopravvissuti - E.321, E.330

 

E.430 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). La E.430.001, unica unità miracolosamente sopravvissuta del periodo primordiale della trazione trifase, è conservata dalla fine degli anni '60 nel museo milanese accanto alla 691.022, la più grande locomotiva a vapore FS. La E.430 mostra la colorazione nera, comune a tutte le macchine d'inizio secolo (era stata un'eredità della Rete Adriatica, dal momento che la Rete Mediterranea usava invece il verde scuro sulle proprie locomotive). I trolley sono quelli definitivi, del tipo unificato Brown Boveri. Dietro alla E.430 si notano la E.550 e la E.330, seguite dalla E.321 a terza rotaia, tutte in castano e Isabella.
I musei e i sopravvissuti - E.430

 

E.430, E.550 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Il rodiggio della E.430 era l'unico senza bielle tra tutte le macchine trifasi. Si nota anche la struttura della locomotiva, costituita da due semicasse articolate, unite da un soffietto.
I musei e i sopravvissuti - E.430, E.550

 

E.430 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). 
I musei e i sopravvissuti - E.430

 

E.431 (Stabilimento TIBB). La E.431.027, anch'essa del Museo Ferroviario di Savigliano, è stata restaurata dalle officine Bombardier di Vado Ligure nel 2005 e qui esposta durante i festeggiamenti per il centenario delle officine stesse: le prime al mondo espressamente realizzate per la costruzione di locomotive elettriche, allora come Westinghouse Italiana, in seguito come TIBB e oggi appunto sotto il controllo di Bombardier (altri dettagli sui costruttori di treni).
I musei e i sopravvissuti - E.431

 

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