Santuario. Infine ci sono le linee e le stazioni che erano "i luoghi del trifase", i punti più classici di quella rete, e che spesso si ritrovano ora ad essere fermate anonime o addirittura abbandonate, su un'ormai indistinguibile linea a corrente continua. Eppure, tra tutti, ve ne è qualcuno che è ancora "di più": qualcuno in cui ancora si sta bene, e, a saper sognare un poco, ancora si sente il sapore della trazione trifase. Uno di questi è sicuramente Santuario, la prima minuscola stazione sulla rampa che da Savona sale verso San Giuseppe di Cairo, da cui si dipartono le linee per Torino e Acqui. Quasi 39 anni dopo l'ultimo treno trifase (settembre 1973), un'ALe 724 risale la valle. |
Acqui Terme. Le pensiline artistiche della stazione sono probabilmente il luogo del trifase che si è meglio conservato uguale a se stesso (anche se oggi avrebbero proprio bisogno di un restauro...). Un'ALe 801 e un Minuetto sostituiscono oggi, ancora con una certa piacevolezza, lo scenario di E.432 e ALe 840. |
Spigno. Accanto alla sottostazione elettrica, là dove abbiamo visto manovrare l'E.432 del treno-studenti da Savona, un moderno regionale con E.464 effettua il servizio nell'estate 2015. |
Cantalupo. La stazione delle "coppie anfibie"! A marzo 2012 transita l'ALn 663 isolata della Castagnole-Alessandria, che verrà chiusa tre mesi più tardi. |
Alice Belcolle. Un esempio fra tanti, delle minuscole stazioncine delle ultime linee trifasi. Qui siamo appena a nord di Acqui, in direzione di Asti, e il fabbricato si è conservato in maniera addirittura decorosa... |
E.330 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Il museo milanese offre pezzi di indubbio valore anche se penalizzati dal "sovraffollamento" dei binari. La demolizione (...) del TEE Breda ALn 448, che a sua volta aveva sostituito la Bayard finita a Pietrarsa, permette almeno di osservare e inquadrare con più respiro la storica E.330.008. |
E.321, E.330 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Confronto di profili a pianta poliedrica: a destra la E.330.008 trifase, a sinistra la E.321.012 del 1927 a terza rotaia (si distingue il pattino a fianco della ruota portante), ultima generazione di questo sistema e unico esemplare sopravvissuto. |
E.430 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). La E.430.001, unica unità miracolosamente sopravvissuta del periodo primordiale della trazione trifase, è conservata dalla fine degli anni '60 nel museo milanese accanto alla 691.022, la più grande locomotiva a vapore FS. La E.430 mostra la colorazione nera, comune a tutte le macchine d'inizio secolo (era stata un'eredità della Rete Adriatica, dal momento che la Rete Mediterranea usava invece il verde scuro sulle proprie locomotive). I trolley sono quelli definitivi, del tipo unificato Brown Boveri. Dietro alla E.430 si notano la E.550 e la E.330, seguite dalla E.321 a terza rotaia, tutte in castano e Isabella. |
E.430, E.550 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). Il rodiggio della E.430 era l'unico senza bielle tra tutte le macchine trifasi. Si nota anche la struttura della locomotiva, costituita da due semicasse articolate, unite da un soffietto. |
E.430 (Museo Naz. Scienza e Tecnologia). |
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