Terzo. E.554. Spettacolare, quasi incredibile mattinata di galaverna lungo la Acqui-San Giuseppe con un merci di carri assai assortiti. La "cosa con due oblò" che si intravede tra i carri è una locomotiva diesel da manovra caricata su un carro pianale. |
Cantalupo. E.626. Le Coppie Anfibie sono stata l'ultima singolarità della trazione trifase: una E.626 e una E.554, stabilmente accoppiate tra loro, "traghettavano" il treno normale, compresa la sua locomotiva titolare (qui una E.432), fuori dalla stazione di Alessandria, che negli ultimi anni era già elettrificata in corrente continua. All'inizio della linea in trifase, la E.626 abbassava ovviamente i pantografi e la trazione passava alla E.554. A Cantalupo la coppia anfibia veniva staccata e ritornava ad Alessandria da sola. Infatti i treni in arrivo ad Alessandria riuscivano a entrare in stazione con la sola macchina trifase, per inerzia, a pantografi abbassati. |
Santuario. E.432. Il treno diretto per Torino risale la valle del Letimbro in un paesaggio di boschi e di sperdute case coloniche, ancor oggi sostanzialmente immutato. |
Piana Crixia. E.432. Primo piano per la E.432.001. |
Dego. E.432. La E.432.028 al traino di un treno di carrozze centoporte sulla Alessandria-Savona. |
S.Giuseppe di Cairo. E.554. |
Mombaruzzo. E.554. La linea Acqui - Asti si snoda tra le colline del Monferrato. Il treno merci 50774 è a frequenza settimanale ed è stato fotografato il 26 marzo 1976, ad appena due mesi dalla fine. |
Piana E.431. Il locale 7368 Savona - Spigno, dedicato agli studenti della Val Bormida che frequentano scuole savonesi, è sempre stato un bel soggetto fotografico per orario, composizione e fermate. Più volte l'autore delle foto ha viaggiato su questo treno, e la sosta per incrocio a Piana Crixia, dove arrivava per primo, consentiva belle inquadrature. In questa, particolarmente fortunata, la E.431.005 sosta sul secondo binario candido dopo la nevicata notturna e non ancora percorso da altri treni. Per il ritorno a casa, visto che il treno torna fuori servizio a San Giuseppe, occorreva sperare in un capotreno accondiscendente! |
Vievola. Una "traccia persistente" del sistema trifase, decisamente anomala, ma anche terribilmente fascinosa, è stata la ferrovia del Tenda, come si presentava al principio degli anni '70. Elettrificata in trifase nel 1935 (vedi una cronologia grafica) venne distrutta durante la seconda guerra mondiale e rimase lì, abbandonata, praticamente nello stesso stato in cui si trovava alla fine della guerra, fino alla ricostruzione, ora a trazione diesel, attuata nel 1977-1979. Nel 1972, Franco Dell'Amico ha percorso tutta la linea, documentandola con scatti precisi e affascinanti. Ne propongo alcuni in cui la "traccia trifase" è più evidente (cfr. anche l'articolo sulla rivista Italmodel Ferrovie). Vievola è la stazione immediatamente a sud della galleria di valico, l'unica rimasta sempre agibile, in quanto il primo ponte crollato si trovava circa un altro kilometro più a sud. Il vasto piazzale - oggi ridotto a due soli binari - era interamente elettrificato. |
Vievola. L'immagine tradizionale della stazione, con il fabbricato viaggiatori ancor oggi esistente. Sono invece scomparsi gli edifici minori, la torre dell'acqua, il grande abete sullo sfondo e ovviamente la bella colonna idraulica in primo piano. |
Foto 15-24/47 << Pag. precedente ^ Indice ^ Pag. successiva >>
[Indice della sezione / This Section] [articolo principale / Main Page: TRIFASE]