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Foto di fabbrica

E.550.  Dalla medesima raccolta di immagini una vista di un'E.550 delle ultime serie produttive, entrate in servizio nel 1920-21 (si vede la biella triangolare piena anziché traforata).
Foto di fabbrica - E.550.

 

E.330.  Con le E.330 nasce la macchina trifase per treni viaggiatori a quattro velocità di regime (37,5, 50, 75 e 100 km/h) ottenute con il metodo che sarà poi definitivo: la variazione del numero di poli dei motori (75 e 100 km/h, corrispondenti a 8 e 6 poli), combinata con il collegamento in cascata dei motori stessi, per dimezzare le velocità (37,5 e 50 km/h).
Foto di fabbrica - E.330.

 

E.431.  Dieci anni più tardi, nel 1922, le E.431 replicano lo schema elettrico delle E.330 con un asse in più e una linea estetica totalmente nuova, molto più slanciata e considerata da molti come la più elegante tra tutte le macchine trifasi.
Foto di fabbrica - E.431.

 

E.432.  Sul finire degli anni Venti, le E.432, insieme con le E.554, rappresentano le progettazioni più mature del trifase a frequenza ferroviaria, le uniche totalmente italiane - cioè ormai prive di dipendenze dalla tecnologia estera, principalmente ungherese e svizzera - ma anche le ultime costruite.
Foto di fabbrica - E.432.

 

E.470.  Si tratta della versione delle E.431 a frequenza industriale: stesso rodiggio, stesse velocità (ottenuta con un rapporto di riduziona a ingranaggi di 2,7) ma con una linea estetica alquanto mutata: la serpentina sulla fiancata è quella di raffreddamento del trasformatore, mentre i pantografi devono essere montati su incastellature sporgenti, per rispettare la distanza minima tra di loro, legata alla lunghezza dei sezionamenti sugli scambi (maggiore che nel sistema a frequenza ferroviaria, a causa della maggior tensione).
Foto di fabbrica - E.470.

 

E.472.  Queste 17 macchine sono le uniche espressamente progettate per l'esperimento a frequenza industriale (10.000 V, 45 Hz; più dettagli) tentato sul finire degli anni '20 sulla Roma-Sulmona.
Foto di fabbrica - E.472.

 

E.431.  Scansione dell'eliocopia originale del 1922, "in negativo", conservata presso la celebre Biblioteca Cesare Pozzo di Milano.
Foto di fabbrica - E.431.

 

E.431. Lato 4000 pixel, 6,4 Mpixel (1,2 MB), 70 DPI. 
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Disegno trasformato in positivo e completamente restaurato (più dettagli sul restauro digitale).
Foto di fabbrica - E.431.

 

Bardonecchia in cartolina

Bardonecchia.  Le cartoline della collezione Crist ci permettono di seguire l'evoluzione degli impianti di Bardonecchia, compresa la fondamentale galleria di valico del Frejus (1870). La linea non è ancora elettrificata: siamo dunque prima del 1912 e l'esercizio è svolto con una delle più importanti locomotive a vapore del tempo, la 470 a cinque assi accoppiati.
Bardonecchia in cartolina - Bardonecchia.

 

Galleria Frejus.  La rampa Salbertrand-Bardonecchia viene elettrificata nel 1912 e nel 1915 è completata la Bardonecchia-Modane, comprendente la galleria di valico lunga 12,8 km. Il portale lato Italia di quest'ultima mostra l'elettrificazione trifase.
Bardonecchia in cartolina - Galleria Frejus.

 

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