Foto 34-43/52  << Pag. precedente   ^ Indice ^   Pag. successiva >>   (foto singola)

Foto di fabbrica

E.380.  Si tratta dell'ultimo gruppo delle macchine "primordiali" della Valtellina, quello in cui venne tentata la strada delle tre velocità di regime, combinando due motori differenti (le tre velocità erano ottenute utilizzando uno, l'altro o entrambi i motori). L'esito insoddisfacente fece trasformare le quattro macchine nella più semplice versione con due motori uguali e due velocità. La 384 divenne poi la E.390.002, con motori "lenti" per treni merci mentre le due unità con i motori "veloci" (treni viaggiatori) restarono nel Gruppo E.380.
Foto di fabbrica - E.380.

 

E.550.  Dalla medesima raccolta di immagini una vista di un'E.550 delle ultime serie produttive, entrate in servizio nel 1920-21 (si vede la biella triangolare piena anziché traforata).
Foto di fabbrica - E.550.

 

E.330.  Con le E.330 nasce la macchina trifase per treni viaggiatori a quattro velocità di regime (37,5, 50, 75 e 100 km/h) ottenute con il metodo che sarà poi definitivo: la variazione del numero di poli dei motori (75 e 100 km/h, corrispondenti a 8 e 6 poli), combinata con il collegamento in cascata dei motori stessi, per dimezzare le velocità (37,5 e 50 km/h).
Foto di fabbrica - E.330.

 

E.431.  Dieci anni più tardi, nel 1922, le E.431 replicano lo schema elettrico delle E.330 con un asse in più e una linea estetica totalmente nuova, molto più slanciata e considerata da molti come la più elegante tra tutte le macchine trifasi.
Foto di fabbrica - E.431.

 

E.432.  Sul finire degli anni Venti, le E.432, insieme con le E.554, rappresentano le progettazioni più mature del trifase a frequenza ferroviaria, le uniche totalmente italiane - cioè ormai prive di dipendenze dalla tecnologia estera, principalmente ungherese e svizzera - ma anche le ultime costruite.
Foto di fabbrica - E.432.

 

E.470.  Si tratta della versione delle E.431 a frequenza industriale: stesso rodiggio, stesse velocità (ottenuta con un rapporto di riduziona a ingranaggi di 2,7) ma con una linea estetica alquanto mutata: la serpentina sulla fiancata è quella di raffreddamento del trasformatore, mentre i pantografi devono essere montati su incastellature sporgenti, per rispettare la distanza minima tra di loro, legata alla lunghezza dei sezionamenti sugli scambi (maggiore che nel sistema a frequenza ferroviaria, a causa della maggior tensione).
Foto di fabbrica - E.470.

 

E.472.  Queste 17 macchine sono le uniche espressamente progettate per l'esperimento a frequenza industriale (10.000 V, 45 Hz; più dettagli) tentato sul finire degli anni '20 sulla Roma-Sulmona.
Foto di fabbrica - E.472.

 

E.431.  Scansione dell'eliocopia originale del 1922, "in negativo", conservata presso la celebre Biblioteca Cesare Pozzo di Milano.
Foto di fabbrica - E.431.

 

E.431. Lato 4000 pixel, 6,4 Mpixel (1,2 MB), 70 DPI. 
Apri il disegno ad alta risoluzione / Open full size image
Apri lo zoom interattivo / Open pan-zoom
Disegno trasformato in positivo e completamente restaurato (più dettagli sul restauro digitale).
Foto di fabbrica - E.431.

 

Bardonecchia in cartolina

Bardonecchia.  Le cartoline della collezione Crist ci permettono di seguire l'evoluzione degli impianti di Bardonecchia, compresa la fondamentale galleria di valico del Frejus (1870). La linea non è ancora elettrificata: siamo dunque prima del 1912 e l'esercizio è svolto con una delle più importanti locomotive a vapore del tempo, la 470 a cinque assi accoppiati.
Bardonecchia in cartolina - Bardonecchia.

 

Foto 34-43/52  << Pag. precedente   ^ Indice ^   Pag. successiva >>

[Indice della sezione / This Section]   [articolo principale / Main Page: TRIFASE]

[Home page]