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Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich)

E.550.  Primo piano e foto d'onore per la "numero uno": la 0501, prima unità del Gruppo, datata 1908, sullo sfondo dello stabilimento di Vado, che abbiamo visto nella prima immagine della raccolta. I trolley sono quelli originali articolati secondo il modello di Kando, che verranno poi sostituiti con la versione definitiva Brown Boveri (visibile sulle altre E.550 di questa raccolta).

La numerazione delle prime 9 macchine assunse la forma E.550.1 nel 1914 e infine quella definitiva E.550.001 dal 1918. Le macchine successive dalla 0510 fino alla 0579 nel 1913 ebbero l'effimera numerazione intermedia a cinque cifre 05010-05079, poi dal 1914 quella con la "E" (E.550.10) e infine come le altre ricevettero dal 1918 la numerazione definitiva ancor oggi abituale.

Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich) - E.550.

 

E.550.  Interno di una macchina. Si nota l'assenza di una cabina ad alta tensione vera e propria, ma anche, in un ambiente tanto spartano e "primordiale", la raffinatezza della scrivania in legno per il capotreno. Sotto il finestrino di sinistra si vede il banco di comando, sotto quello di destra il normale rubinetto del freno Westinghouse. Lo strumento più a sinistra è un wattmetro; gli interruttori a coltello azionano come di consueto ventilatori e compressori. Ai piedi del finestrino di destra, la lastra fotografica appare datata 29-7-08.
Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich) - E.550.

 

Vado Ligure.  Tre E.550 praticamente ultimate all'interno dello stabilimento di Vado, insieme a un intero set di fanali e ad altri accessori. La gru a ponte della Società Larini Nathan è datata 1910.
Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich) - Vado Ligure.

 

Pontedecimo.  Non c'è solo il consueto treno al traino della E.550, in questa ricchissima immagine, ma l'intero scenario della Genova industriale d'inizio secolo, tra ciminiere e case d'abitazione, di qui e di là dell'alveo del Torrente Polcevera, contornate da ville suburbane sopra la collina. Sullo sfondo, uno dei viadotti della Succursale, cioè della linea diretta Genova-Ronco, che dal 1889 affianca la vecchia linea dei Giovi, e che verrà anch'essa elettrificata in trifase di lì a poco, nel 1914. Stavolta il treno non è un merci, ma è composto da tre lussuose carrozze letti della CIWL, inquadrate tra due bagagliai. Oltre il bordo sinistro del ritaglio, l'immagine intera mostra anche un carro riscaldatore e la 0523 (E.550.023).
Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich) - Pontedecimo.

 

Lecco.  Per l'ultima immagine dell'archivio ETH, ci spostiamo a Lecco, riconoscibile dal Monte Cotignone di sfondo. Qui l'elettrificazione trifase era già arrivata nel 1902, con il celebre esperimento valtellinese (Lecco-Sondrio/Chiavenna). Questa dovrebbe essere la prosecuzione da Lecco a Calolziocorte, attivata nel 1910, e la fotografia mostra il particolare tipo di isolatori utilizzati in corrispondenza dello scambio.
Società Italiana Westinghouse (archivio ETH Zürich) - Lecco.

 

Foto di fabbrica

RA 324.  In questa sezione presento alcune classiche foto di fabbrica, riprese da una pubblicazione divulgativa dell'immediato dopoguerra (altri dettagli e foto). Una delle cinque elettromotrici valtellinesi con allestimento di prima e terza classe (gruppo E.21-E.25, qui ancora con la marcatura originale della Rete Adriatica).
Foto di fabbrica - RA 324.

 

E.380.  Si tratta dell'ultimo gruppo delle macchine "primordiali" della Valtellina, quello in cui venne tentata la strada delle tre velocità di regime, combinando due motori differenti (le tre velocità erano ottenute utilizzando uno, l'altro o entrambi i motori). L'esito insoddisfacente fece trasformare le quattro macchine nella più semplice versione con due motori uguali e due velocità. La 384 divenne poi la E.390.002, con motori "lenti" per treni merci mentre le due unità con i motori "veloci" (treni viaggiatori) restarono nel Gruppo E.380.
Foto di fabbrica - E.380.

 

E.550.  Dalla medesima raccolta di immagini una vista di un'E.550 delle ultime serie produttive, entrate in servizio nel 1920-21 (si vede la biella triangolare piena anziché traforata).
Foto di fabbrica - E.550.

 

E.330.  Con le E.330 nasce la macchina trifase per treni viaggiatori a quattro velocità di regime (37,5, 50, 75 e 100 km/h) ottenute con il metodo che sarà poi definitivo: la variazione del numero di poli dei motori (75 e 100 km/h, corrispondenti a 8 e 6 poli), combinata con il collegamento in cascata dei motori stessi, per dimezzare le velocità (37,5 e 50 km/h).
Foto di fabbrica - E.330.

 

E.431.  Dieci anni più tardi, nel 1922, le E.431 replicano lo schema elettrico delle E.330 con un asse in più e una linea estetica totalmente nuova, molto più slanciata e considerata da molti come la più elegante tra tutte le macchine trifasi.
Foto di fabbrica - E.431.

 

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