L'inverno 2022
 Tenda. Parto da Cuneo alle 6.41 con il treno per Ventimiglia che è ancora notte fonda e arrivo a Tenda poco prima delle 8, quando il sole sta sorgendo sulle cime del crinale. Sul secondo binario è pronta la prima corsa di ritorno Tenda-Limone (l'andata era arrivata qui venti minuti prima). E ci sono davvero degli sciatori che utilizzano il treno per raggiungere i campi di sci a Limone! Saranno stati una ventina in tutto, certo non una ressa, ma, date le condizioni, temevo il deserto, e la cosa mi fa piacere. |
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Vievola. Lasciata andare la navetta per Limone, faccio una (seconda) colazione al solito Bar des Sports e affronto anch'io in bici la risalita verso Vievola, per attendere le successive navette. Se la strada a sud di Tenda è messa male, come avevo verificato a settembre, quella verso Vievola è ancora peggio: i lavori sono iniziati ma apparentemente fermi, e c'è un tratto continuativo di circa un km e mezzo di sterrato a fianco del greto del fiume. Ovviamente passa una macchina ogni 20 minuti... una situazione davvero surreale. A Vievola oggi è utilizzato il secondo binario, una situazione fotograficamente più ostica: mi arrangio con un'inquadratura ampia, che include anche il magazzino merci (riutilizzato da una piccola impresa locale) e la cima del Mont Chajol, di 2293 m. |
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Vievola. Mentre il treno si allontana, lo fotografo nuovamente tra la bici e il fabbricato di stazione. |
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Vievola. Alle 9.30 il Minuetto ritorna con la seconda corsa Tenda-Limone. Guardo ora verso la linea dello spartiacque: il colle di Tenda è nascosto oltre le cime degli alberi a sinistra e la stazione è sovrastata da una parete a picco che sta uscendo dall'ombra proprio ora. |
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La Chapelle. Adesso è tutta discesa: faccio tappa alla chiesa della Visitazione, cioè la Chapelle che ha dato il nome al retrostante viadotto ferroviario. Il ponte in pietra ha retto l'alluvione, ma alle sue spalle si vede il terreno ghiaioso dilavato dall'onda di piena. |
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Vievola. La chiesa porta la data 1630 sopra la porta d'ingresso. A questo punto salgo al viadotto lungo il sentiero, fortunatamente non intaccato dall'alluvione. Dal portale della galleria Gaggeo, di 373 m, la vista si apre ancora una volta sull'Alpe. |
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Vievola. E' il momento della foto a cui tenevo di più, e che ancora mi mancava con un treno nei nuovi colori. Poco prima delle 11 il Minuetto si ferma a Vievola (visibile verso destra), percorre la galleria a ferro di cavallo Branego, di 1272 m, e finalmente transita sul viadotto della Chapelle, a 30 metri di quota dal fondovalle, sullo sfondo della catena alpina e delle abetaie, in una giornata tersa e ormai lucente. |
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Tenda. Questa corsa sosta a Tenda appena una decina di minuti: ripercorro il sentiero e recupero la bici, per affrontare di buona lena la discesa su Tenda. Ora che la giornata è pienamente solare, la tratta sterrata di fondovalle, ancora in ombra, appare ancor più "ostile", e la si attraversa con un'inquietudine sottile, fino a rivedere con sollievo la luce sul rettifilo d'ingresso a Tenda. Alle 11.20 il Minuetto riparte e lo attendo appena oltre gli scambi d'uscita dalla stazione. |
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Tenda. Nel frattempo è arrivato il primo TER da Nizza, che ora sosta sul primo binario: un treno francese e un fabbricato palesemente italiano! |
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Tenda. Scendo ancora un po', attraverso il Roya, e il borgo storico mi appare in tutta la sua scenografica distesa, con il campanile della cattedrale dell'Assunta a sinistra e la torre dell'Orologio a destra. Il fiume è ora un rivo tranquillo, ma la distesa di ghiaia ne rivela l'impeto durante la piena. |
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Tenda. Il TER riparte per Nizza accanto al cartello che segnala il sistema di sensori per la caduta di massi, secondo la normativa italiana. |
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Tenda. Il cartello italiano "Zona caduta massi", il segnale di avviso di Tenda, secondo il regolamento italiano ma di costruzione francese (con le luci gialla e verde realizzate separatamente) e il bel portale della galleria Bigiorin, di 248 m. Le tavole di orientamento del segnale, che hanno perso le bande bianche, tradiscono la manutenzione non ottimale di questa difficile linea... |
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Tenda. Il TER discendente e il Minuetto per Cuneo si incrociano a San Dalmazzo, così una mezzora più tardi quest'ultimo entra a Tenda, nell'inquadratura grandangolare che abbraccia tutta la valle. |
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Tenda. Ma ho appoggiato la Canon Sx710 sopra il portale della galleria, con il timer impostato su 10 secondi e 10 scatti: così almeno uno fotogramma risulta buono, e ho anche la versione in teleobiettivo, che unisco poi digitalmente a un secondo scatto sul borgo di Tenda. |
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Musée des Merveilles. Passato il Minuetto per Cuneo ho un'ora e mezza prima della successiva navetta da Limone. L'aria è quasi tiepida, posso pranzare al sacco proprio sopra il portale della galleria e poi trovare il tempo per visitare il Museo delle Meraviglie, addirittura gratuito. Dato che ero l'unico visitatore, la signora della biglietteria mi ha persino dato un'ampia spiegazione in italiano! Il museo è incentrato sulle incisioni rupestri del Monte Bego, nella cosiddetta Valle delle Meraviglie, con però una parentesi più moderna, di tipo etnografico, con utensili di vita contadina e alcune tavole che ricordano la storia recente della valle: propongo qui quelle sulla "Strada Regia" del Colle di Tenda e naturalmente sulla ferrovia. Il ponte ritratto è quello originale di Saorge. Tra l'altro, documentandomi sulla Valle delle Meraviglie, ho scoperto che il suo studio è legato a tre personaggi di rilievo, l'inglese Clarence Bicknell per la scoperta, l'italiano Piero Barocelli per l'inquadramento archeologico e il francese Henry de Lumley per la catalogazione completa (Wikipedia). |
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