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Rivarossi 1773

Catalogo 1961/62.  Rivarossi annunciò il modello del TEE Breda nel catalogo 1959, vale a dire appena due anni dopo l'entrata in servizio del treno vero. Come spesso avviene con le novità, il TEE conquistò la copertina di quel catalogo (cfr. sul celebre sito rivarossi-memory.it, anche se a mio gusto personale il risultato grafico fu inferiore ad altre copertine di quegli anni. Preferisco quindi mostrare il modello nel successivo catalogo 1961/62.

Coerentemente con la prassi dell'epoca, si tratta di un disegno colorizzato e ritoccato, ricavato da una foto, ma già sufficiente a restituire sia il fascino del treno vero, sia l'accuratezza della riproduzione, particolarmente significativa per l'epoca. Oltre alla precisione dello stampo in plastica, per la quale Rivarossi era senza dubbio all'avanguardia, il modello si fa notare per l'inversione delle luci bianche e rosse e soprattutto per il singolare "dispositivo acustico" della sirena, su cui torneremo a breve. Il prezzo di 15.000 lire del 1962 corrisponde a circa 200 euro del 2020, non moltissimo se si nota che la confezione conteneva anche un ovale di binari; tuttavia va osservato che negli stessi anni Lima offriva locomotive a 2-3.000 lire e carrozze a 1.000 lire o meno: Rivarossi ha sempre scelto di collocarsi in una fascia di prezzo superiore, pur senza arrivare al "costoso" Märklin.
Rivarossi 1773 - Catalogo 1961/62.

 

Catalogo 1975.  Passa una quindicina di anni, nel 1972 il nostro treno cessa di effettuare i servizi TEE, ma tre anni più tardi ha ancora un posto di rilievo nel catalogo Rivarossi, dove è ora presentato con una vera foto (non più un disegno ritoccato) e una descrizione molto più ampia e sostanzialmente corretta del treno vero.

Ho scelto proprio il catalogo 1975 perché è il primo catalogo Rivarossi che ho avuto tra le mani, pochi anni più tardi, e la sua lettura è stata per me una fonte inesauribile di informazioni sulla ferrovia italiana. E' stato su queste pagine che ho imparato a discernere i gruppi di locomotive articolate FS - abituato com'ero alla sola presenza della E.424 sui cataloghi Märklin! - e degli stessi servizi TEE. Anche la copertina, che mostro qui sotto, è entrata nella storia della Rivarossi, così come nei miei ricordi, con la vista di una E.444 che traina le allora nuovissime carrozze TEE, in partenza da Milano Centrale.

Rivarossi 1773 - Catalogo 1975.


Copertina del catalogo 1975


 

Rivarossi 1773.  A ottobre 2020 trovo dunque su ebay tedesca un'offerta assai accattivante: il TEE Breda è in vendita ad appena 140 euro, senza scatola ma in ottime condizioni. Pochi giorni più tardi, scatto la prima foto delle due unità - la 442 folle e la 448 motorizzata - posate sui miei consueti binari M di Märklin. Lo stato di conservazione è veramente notevole, sembra uscito di fabbrica ieri.

Si tratta di un modello delle ultime serie produttive, verosimilmente a partire dalla metà degli anni '70 (ma potrebbe anche essere dei primi anni '80). La finitura esterna è infatti satinata, mentre i modelli degli anni '60 avevano una verniciatura visibilmente più lucida. All'interno, il motore è quello tradizionale cilindrico Rivarossi della mia adolescenza, il che è un grande vantaggio per un buon funzionamento; infatti va detto che il TEE montava inizialmente una meccanica molto più complessa e delicata, con motore longitudinale e trasmissione a vite senza fine, collegata da un giunto flessibile di caucciù, il cui rapido deterioramento negli anni si può ben immaginare.

Rivarossi 1773 - Rivarossi 1773.

 

Rivarossi 1773.  Il nuovo arrivato entra subito in lavorazione, per dotarlo del consueto pattino Märklin, come d'uso dalle mie parti. Sul binario è posata l'unità folle, con l'impianto della "sirena", mentre in primo piano c'è l'unità motorizzata. Il carrello motore è quello di sinistra, presso la cabina di guida. Sull'altro carrello è pronto per essere installato un nuovo carter in plasticard bianca (in basso) su cui è avvitato il pattino di presa di corrente secondo il sistema Märklin.

Alla prima prova pratica sull'ovale di binari... non ci siamo! Il modello rallenta in curva e un carrello svia sistematicamente. Mi accorgo che il gioco di rotazione dei carrelli, limitato dal bordo della carenatura, è troppo poco rispetto al raggio di 36 cm, abituale con Märklin ma decisamente stretto. Prendo il taglierino e, con pazienza, assottiglio il lato interno della carenatura in corrispondenza di tutte le ruote: così facendo, i carrelli possono ruotare quel poco in più, e da questo momento la marcia è senza alcun problema.

Rivarossi 1773 - Rivarossi 1773.

 

Rivarossi 1773.  Nei cataloghi degli anni '70-80, Rivarossi, per la propria offerta di "grandi treni internazionali" mostrava un collage di foto di dettagli, precisando che "alcuni particolari sono fortemente ingranditi", con l'ovvio scopo di dimostrare la qualità di stampo e decorazione dei modelli. Se non erro, al TEE Breda non venne mai dedicata questa pagina: ho provato a farlo ora, ritraendo il mio modello in varie inquadrature, tutte prese con autentica luce solare, che dà subito una forte lucentezza all'immagine.

Bisogna riconoscere che, per essere una progettazione del 1959, ancora nell'epoca pionieristica dello stampaggio in polistirene, il risultato è decisamente buono anche con i severi occhi di oggi. Tra l'altro le due unità sono troppo diverse tra loro (posizione delle porte, successione dei finestrini) per permettere quelle semplificazioni produttive al tempo piuttosto diffuse: si tratta di due stampi completamente differenti sia per la cassa, sia per il telaio.

Rivarossi 1773 - Rivarossi 1773.

 

Rivarossi 1773.  La vista ravvicinata del modello aperto permette di esaminare la tecnica costruttiva. Il telaio è stampato in polistirene trasparente, in modo da realizzare un pezzo unico con i "vetri" dei finestrini: era una semplificazione un tempo abbastanza comune, accettando il compromesso di avere i vetri stessi parecchio rientrati rispetto alla cassa. A sinistra, l'unità motorizzata mostra nell'ordine: il supporto in plastica delle due lampadine, rossa e bianca, da cui escono i due diodi che realizzano l'inversione delle luci in base alla direzione; il celebre motore cilindrico Rivarossi ad asse verticale, che aziona gli ingranaggi di trasmissione mediante la sottostante vite senza fine; il supporto a U in lamiera su cui si avvita la vite che serra la cassa al telaio (poi celata sotto uno dei coperchi presenti sul tetto); il pacco di lamiera che funge da zavorra.

A destra, l'unità folle, anch'essa dotata di fanali bianchi/rossi, mostra il singolare "dispositivo acustico" che simula il fischio del treno, brevetto del 1959! Il cilindro lucido è concettualmente simile a un altoparlante e fa vibrare una membrana metallica, che emette il fischio. L'alimentazione è fornita da una pila (stilo nel mio caso, in realtà in origine una mezza torcia). Il contatto sulla destra viene chiuso quando la levetta sottocassa (visibile nella foto precedente) è azionata da un "risalto" presente su un apposito binario. In mancanza di quest'ultimo, ho ottenuto il risalto con una fettuccia di cartoncino piegato a L e incollato direttamente al binario: il tutto è perfettamente funzionante e il fischio risuona allegro per la stanza!

Rivarossi 1773 - Rivarossi 1773.

 

Backstage.  Per "ambientare" un modello tanto affascinante voglio immaginarmi qualcosa di diverso dal solito. Che cosa c'è di meglio di una cartolina vera fotografia, in cui inserire digitalmente il TEE? Sì, ma come azzeccare la giusta prospettiva di scatto? Bisognerebbe sovrapporre lo sfondo in modo semitrasparente sul display della fotocamera, come quando si fanno i collage in Photoshop, ma la mia fotocamera ovviamente non permette nulla del genere (e dubito anche le altre...). Così provo a stampare la cartolina su un foglio di acetato trasparente (quello delle lavagne luminose, un altro oggetto tecnologico ormai quasi dimenticato!). Ora posso agevolmente sovrapporre il lucido al display della G15. Ecco dunque il miniset così allestito sul tavolo della cucina!
Rivarossi 1773 - Backstage.

 

Cervo.  E questo è il risultato finale, uscito straordinariamente azzeccato subito al primo colpo! Il TEE Ligure Milano-Marsiglia corre ai piedi del borgo di Cervo lungo la linea ancora elettrificata in trifase (quindi prima del 1967).
Rivarossi 1773 - Cervo.

 

Laigueglia.  Faccio passare le cartoline della mia collezione: ce ne sono altre che si prestano a questo gioco di storia e d'invenzione. Davanti alla chiesa di San Matteo e al bel palo trifase spunta il muso del Breda. Il cartello di percorrenza, omesso da Rivarossi, è un'aggiunta che ho presto fatto al mio modello.
Rivarossi 1773 - Laigueglia.

 

Laigueglia.  Dal campanile della parrocchia si guarda alla stazione ancora con due binari e soprattutto con il mini-magazzino merci a servizio del tronchino (dove oggi si estende il parcheggio). La foto è scattata nel tardo pomeriggio, quindi incoerente con il vero transito del TEE Ligure, che avveniva a metà mattina e poi la sera al buio, ma avere anche le cartoline all'ora giusta è forse pretendere un po' troppo...
Rivarossi 1773 - Laigueglia.

 

Genova Pra.  Il TEE sosta davanti al segnale a candeliere di protezione di Voltri, all'estremità della Grande Genova, dove oggi al posto della spiaggia e degli stabilimenti balneari, si estende il porto container.
Rivarossi 1773 - Genova Pra.

 

Celle.  Pochi kilometri più a ponente, il transito ai Piani di Celle Ligure, stavolta correttamente nel sole del mattino. Sullo sfondo, tra i Piani e il borgo centrale, si vede la versione finale dell'Aurelia, completata la ricostruzione postbellica, che qui era stata particolarmente laboriosa, a causa dell'esplosione dell'intero promontorio.
Rivarossi 1773 - Celle.

 

San Remo.  Scende la sera sul golfo di San Remo e il TEE con i fanali illuminati si dirige verso Milano, dove arriverà in tarda serata. La cartolina è in realtà cronologicamente anteriore al TEE, perché sull'Aurelia si vede il filo aereo della tranvia, mentre all'epoca del TEE c'era già la filovia per Taggia.
Rivarossi 1773 - San Remo.

 

San Remo.  Esplorando i vari modi di ottenere questa singolare commistione tra modellismo e cartoline d'epoca, sperimento anche la versione totalmente in bianco e nero, lungo la celebre passeggiata Imperatrice, all'estremo occidentale di San Remo. Appena fuori dalla stazione, si intravede l'automotrice ALTn 444 "Belvedere" che convisse brevemente con il TEE Ligure appena istituito, nella seconda metà del 1957.
Rivarossi 1773 - San Remo.

 

Malpasso.  L'ultimo esperimento è quello in cui il TEE appare più da lontano, e per di più in una cartolina "colorizzata", come si usava abbastanza di frequente al tempo della Vera Fotografia. La combinazione di questi fattori rende l'inganno quasi perfetto: il TEE sembra proprio correre tra il Malpasso e Varigotti, nello spettacolare scenario del Capo Noli.
Rivarossi 1773 - Malpasso.

 

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