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Rivarossi 1773

Rivarossi 1773.  La vista ravvicinata del modello aperto permette di esaminare la tecnica costruttiva. Il telaio è stampato in polistirene trasparente, in modo da realizzare un pezzo unico con i "vetri" dei finestrini: era una semplificazione un tempo abbastanza comune, accettando il compromesso di avere i vetri stessi parecchio rientrati rispetto alla cassa. A sinistra, l'unità motorizzata mostra nell'ordine: il supporto in plastica delle due lampadine, rossa e bianca, da cui escono i due diodi che realizzano l'inversione delle luci in base alla direzione; il celebre motore cilindrico Rivarossi ad asse verticale, che aziona gli ingranaggi di trasmissione mediante la sottostante vite senza fine; il supporto a U in lamiera su cui si avvita la vite che serra la cassa al telaio (poi celata sotto uno dei coperchi presenti sul tetto); il pacco di lamiera che funge da zavorra.

A destra, l'unità folle, anch'essa dotata di fanali bianchi/rossi, mostra il singolare "dispositivo acustico" che simula il fischio del treno, brevetto del 1959! Il cilindro lucido è concettualmente simile a un altoparlante e fa vibrare una membrana metallica, che emette il fischio. L'alimentazione è fornita da una pila (stilo nel mio caso, in realtà in origine una mezza torcia). Il contatto sulla destra viene chiuso quando la levetta sottocassa (visibile nella foto precedente) è azionata da un "risalto" presente su un apposito binario. In mancanza di quest'ultimo, ho ottenuto il risalto con una fettuccia di cartoncino piegato a L e incollato direttamente al binario: il tutto è perfettamente funzionante e il fischio risuona allegro per la stanza!

Rivarossi 1773 - Rivarossi 1773.

 

Backstage.  Per "ambientare" un modello tanto affascinante voglio immaginarmi qualcosa di diverso dal solito. Che cosa c'è di meglio di una cartolina vera fotografia, in cui inserire digitalmente il TEE? Sì, ma come azzeccare la giusta prospettiva di scatto? Bisognerebbe sovrapporre lo sfondo in modo semitrasparente sul display della fotocamera, come quando si fanno i collage in Photoshop, ma la mia fotocamera ovviamente non permette nulla del genere (e dubito anche le altre...). Così provo a stampare la cartolina su un foglio di acetato trasparente (quello delle lavagne luminose, un altro oggetto tecnologico ormai quasi dimenticato!). Ora posso agevolmente sovrapporre il lucido al display della G15. Ecco dunque il miniset così allestito sul tavolo della cucina!
Rivarossi 1773 - Backstage.

 

Cervo.  E questo è il risultato finale, uscito straordinariamente azzeccato subito al primo colpo! Il TEE Ligure Milano-Marsiglia corre ai piedi del borgo di Cervo lungo la linea ancora elettrificata in trifase (quindi prima del 1967).
Rivarossi 1773 - Cervo.

 

Laigueglia.  Faccio passare le cartoline della mia collezione: ce ne sono altre che si prestano a questo gioco di storia e d'invenzione. Davanti alla chiesa di San Matteo e al bel palo trifase spunta il muso del Breda. Il cartello di percorrenza, omesso da Rivarossi, è un'aggiunta che ho presto fatto al mio modello.
Rivarossi 1773 - Laigueglia.

 

Laigueglia.  Dal campanile della parrocchia si guarda alla stazione ancora con due binari e soprattutto con il mini-magazzino merci a servizio del tronchino (dove oggi si estende il parcheggio). La foto è scattata nel tardo pomeriggio, quindi incoerente con il vero transito del TEE Ligure, che avveniva a metà mattina e poi la sera al buio, ma avere anche le cartoline all'ora giusta è forse pretendere un po' troppo...
Rivarossi 1773 - Laigueglia.

 

Genova Pra.  Il TEE sosta davanti al segnale a candeliere di protezione di Voltri, all'estremità della Grande Genova, dove oggi al posto della spiaggia e degli stabilimenti balneari, si estende il porto container.
Rivarossi 1773 - Genova Pra.

 

Celle.  Pochi kilometri più a ponente, il transito ai Piani di Celle Ligure, stavolta correttamente nel sole del mattino. Sullo sfondo, tra i Piani e il borgo centrale, si vede la versione finale dell'Aurelia, completata la ricostruzione postbellica, che qui era stata particolarmente laboriosa, a causa dell'esplosione dell'intero promontorio.
Rivarossi 1773 - Celle.

 

San Remo.  Scende la sera sul golfo di San Remo e il TEE con i fanali illuminati si dirige verso Milano, dove arriverà in tarda serata. La cartolina è in realtà cronologicamente anteriore al TEE, perché sull'Aurelia si vede il filo aereo della tranvia, mentre all'epoca del TEE c'era già la filovia per Taggia.
Rivarossi 1773 - San Remo.

 

San Remo.  Esplorando i vari modi di ottenere questa singolare commistione tra modellismo e cartoline d'epoca, sperimento anche la versione totalmente in bianco e nero, lungo la celebre passeggiata Imperatrice, all'estremo occidentale di San Remo. Appena fuori dalla stazione, si intravede l'automotrice ALTn 444 "Belvedere" che convisse brevemente con il TEE Ligure appena istituito, nella seconda metà del 1957.
Rivarossi 1773 - San Remo.

 

Malpasso.  L'ultimo esperimento è quello in cui il TEE appare più da lontano, e per di più in una cartolina "colorizzata", come si usava abbastanza di frequente al tempo della Vera Fotografia. La combinazione di questi fattori rende l'inganno quasi perfetto: il TEE sembra proprio correre tra il Malpasso e Varigotti, nello spettacolare scenario del Capo Noli.
Rivarossi 1773 - Malpasso.

 

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