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Gli ultimi giorni

Pescara-Napoli.  Dal prezioso atlante ferroviario del 1936, unendo le tavole 10, 11 e 12, è possibile visualizzare il percorso completo della linea Pescara-Napoli, di 321 km. La tratta Sulmona-Castel di Sangro è stata chiusa a dicembre 2011, la Castel di Sangro-Carpinone a ottobre 2010. Delle ferrovie in concessione abruzzesi (rosse), sopravvive solo il breve tratto San Vito-Lanciano, aperto nel 2007 su nuova sede. Campobasso e Isernia restano collegati con Roma attraverso la relazione via Cassino, mentre anche sulla Campobasso-Benevento il servizio è ridotto ai minimi termini.
Gli ultimi giorni - Pescara-Napoli.

 

Roccaraso.  A dicembre la prima corsa del mattino, che partiva alle 6.32 da Sulmona, viaggiava quasi interamente prima dell'alba. A Roccaraso il sole cominciava a illuminare i versanti intornto.
Gli ultimi giorni - Roccaraso.

 

Alfedena.  E finalmente, il primo tratto in cui il treno vedeva il sole, ormai in prossimità del capolinea, era il rettifilo tra Alfedena e la stazione abbandonata di Montenero Val Cocchiara. Sullo sfondo, il borgo di Scontrone e i Monti della Meta.
Gli ultimi giorni - Alfedena.

 

Castel di Sangro.  Bandiera rossa sul marciapiede: la stazione non è infatti dotata di segnali di partenza, ma soltanto di segnali di protezione "di seconda categoria", e la bandiera rossa serviva a comandare l'arresto del treno (art. 26 del Regolamento Segnali). La disponeva l'aiutante di movimento, cioè la figura professionale che coadiuvava il Dirigente Unico, nelle linee gestite con il sistema della Dirigenza Unica, ormai pressoché scomparso.
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  «Bar trattoria». Il viadotto in fondo è ferroviario: la linea per Sulmona, infatti, uscita dalla stazione, piega a sinistra nella piana del Sangro, ma poi percorre un tornante (presso Alfedena) e comincia a risalire il versante da sinistra verso destra, in direzione di Roccaraso. A sinistra dell'automotrice, sempre lungo il versante, si vede anche un casello: sembra più in alto del ponte solo per un effetto prospettico, perché il ponte è più arretrato nella valletta.
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  L'automotrice sosta sullo sfondo del bosco invernale. Più a sinistra del casello già visto nell'immagine precedente, si vede una torre dell'acqua e un fabbricato quasi interamente nascosto da due abeti: è la stazione di Sant'Ilario Sangro che - insegna la Wikipedia - "aveva la peculiarità di non avere strade di accesso, escludendo sentieri di montagna, in quanto, pur essendo aperta al traffico viaggiatori, fu realizzata quasi interamente con lo scopo di spezzare la lunga tratta tra Roccaraso e Alfedena (di 16,44 km), dando la possibilità di effettuare incroci, di garantire il rifornimento idrico delle locomotive a vapore ed eventualmente funzionare da ricovero in caso di forti nevicate: aveva infatti un deposito viveri". Tra l'altro, non esiste un paese di S.Ilario: è un nome inventato apposta per la stazione! Mi sembrano tutti dettagli significativi, che in qualche modo aiutano a stabilire "legami" tra la ferrovia e i suoi luoghi.
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  Gioco di sfocato per il comando a filo del passaggio a livello dal lato di Carpinone (quindi nella tratta già chiusa all'esercizio dal 2010).
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  Il viadotto sullo sfondo è quasi il "marchio di fabbrica" di questo luogo spettacolare.
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

Rivisondoli.  La stazione sorge del tutto isolata nell'altopiano, ma l'antico paese di Rivisondoli è a distanza abbastanza pedonale, sulla sinistra. Una targa ricorda che con i suoi 1268 m slm, era la "stazione più alta della rete dopo quella del Brennero" (da www.rivisondoliantiqua.it).
Gli ultimi giorni - Rivisondoli.

 

Rivisondoli.  
Gli ultimi giorni - Rivisondoli.

 

Rivisondoli.  Un magazzino tutto solo!
Gli ultimi giorni - Rivisondoli.

 

Rivisondoli.  All'imbrunire del penultimo giorno d'esercizio, l'automotrice sosta qualche attimo nella stazione, deserta e "sperduta". Sceso dal treno, proseguirò poi a piedi, nella notte ormai fatta (foto di Rivisondoli), fino a trovare un bed & breakfast alle porte di Roccaraso. Di quei 3 km lungo la statale mi rimane la sensazione strana di una solitudine completa e aspra, difficile da descrivere, ma in un certo senso così vicina a quel mio Abruzzo ferroviario che inseguivo.
Gli ultimi giorni - Rivisondoli.

 

Cansano.  L'ALn 668 da Castel di Sangro si dirige verso la lunga discesa su Sulmona. I fabbricati di questa stazione, abbandonata da tempo, sono ora utilizzati come sede dell'Ente Parco della Majella (scegliere una stazione come sede di un parco e non poterci arrivare in treno ci pare cosa alquanto peculiare...).
Gli ultimi giorni - Cansano.

 

Cartelli.  Una panoramica dei cartelli della maggior parte delle stazioni della linea.
Gli ultimi giorni - Cartelli.

 

Castel di Sangro.  Chiave del cancello (del raccordo tra la Ferrovia Sangritana e le FS). Si riconoscono sullo sfondo la tipica elettrificazione della Sangritana e - ancora lui! - il viadotto sul versante, in basso a sinistra. Naturalmente tutto l'impianto della Sangritana non vede più un treno regolare dal 2003.
Gli ultimi giorni - Castel di Sangro.

 

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