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Sulmona 2017: l'appennino e la littorina

Campo di Giove.  Pochi istanti dopo, il mio socio inquadra il treno sugli scambi d'uscita, tra gli abeti di questa località dalle sembianze alpine. L'edificio a sinistra è il Grand Hotel Zeus, oggi chiuso.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Campo di Giove.

 

Palena.  Percorriamo la deserta strada del valico della Forchetta, fermandoci anche a lasciar passare un gregge che l'attraversa, e arriviamo a Palena di nuovo nel rapido rincorrersi delle nuvole. Siamo ormai a quota 1257, tra i prati del Quarto S.Chiara (il paese di Palena è 10 km più a nord).
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Palena.

 

Palena.  Anche la partenza del treno è miracolata dal sole: un istante dopo, sarà tutta ombra!
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Palena.

 

Rivisondoli.  A Rivisondoli corro per entrare in stazione, ma mi accorgo che l'ingresso è dall'altro lato del fabbricato; mi giro proprio nel punto in cui finisce l'asfalto e comincia il ghiaietto...e mi ritrovo per terra, con una botta notevole alla spalla (ma la fotocamera sana!). Nel mentre il mio socio inquadra la littorina a fianco del caratteristico fabbricato. Siamo a quota 1268, la "Stazione più alta della rete dopo quella del Brennero", come recita la celebre targa.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Rivisondoli.

 

Castel di Sangro.  Intanto si è messo a piovere, così senza particolare fretta precediamo il treno a Castel di Sangro, dove...ritorna il sereno, con una bella luce che contrasta con il versante della montagna in ombra. Proprio a metà del versante, sul lato sinistro della foto, si riconosce il viadotto ferroviario, situato lungo la discesa al 25 per mille da Roccaraso ad Alfedena. A Castel di Sangro siamo infatti tornati parecchio più in basso, a quota 802.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Castel di Sangro.

 

Castel di Sangro.  Dall'altro lato si inquadrano le ALn 668, sullo sfondo delle colline che sono già in Molise. Nel rettifilo del binario si intuisce l'inizio della rampa che risale verso la galleria di Monte Pagano.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Castel di Sangro.

 

Montenero Val Cocchiara.  Ormai nel tardo pomeriggio, l'alternanza di nuvole e sereno cede il posto a una pallida velatura... E' l'occasione per provare questa inquadratura in controluce, con le automotrici che percorrono il rettifilo tra Montenero e Alfedena, sullo sfondo dei Monti della Meta, di confine con il Lazio. Ad Alfedena la linea piegherà verso destra per iniziare la salita in direzione di Roccaraso. Noi invece puntiamo verso casa, cioè verso l'appartamento che abbiamo trovato nel centro storico di Pettorano sul Gizio, che si rivelerà vintage e confortevole. Proprio dalla piazza del paese, ormai nell'oscurità, assisteremo al transito delle automotrici illuminate che attraversano il versante boscoso.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Montenero Val Cocchiara.

 

Sulmona Introdacqua.  La domenica inizia con un acquazzone, ma noi siamo a messa nella moderna chiesa del Cristo Re, a Sulmona. Il mattino si prospetta coperto almeno per un po' di tempo; torniamo comunque a Introdacqua per la partenza del treno a vapore: 940.041 (Reggiane, 1922) e tre carrozze a terrazzini in castano e Isabella.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Sulmona Introdacqua.

 

Cansano.  A questo punto ritengo più opportuno fare un salto al pronto soccorso di Sulmona per sincerarmi che la caduta di ieri non abbia fatto danni. Nel mentre il mio socio prosegue per Cansano, dove attende il vapore nell'inquadratura più classica.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Cansano.

 

Rivisondoli.  Al termine della rampa, la 940 sosta a Rivisondoli.
Sulmona 2017: l'appennino e la littorina - Rivisondoli.

 

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