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Attraverso lo Stretto

Scilla.  Partiamo dunque da Roma nel pomeriggio del 6 gennaio con il Frecciargento per Reggio Calabria, che in poco più di tre ore ci porta a Lamezia Terme, la soluzione più comoda per pernottare e, di buon mattino, fare una passeggiata fino al vicino aeroporto per ritirare un'auto a noleggio: sarà una assai pratica Opel Karl che ci porterà a spasso per una decina di giorni e un totale di 1500 km.

Una A3 interamente rinnovata e assai sgombra di traffico ci permette di arrivare comodamente in vicinanza dello Stretto: scelgo Scilla come tappa intermedia per la piacevolezza del piccolo borgo, esaltata da un meteo semplicemente radioso. Dalla piazza della Chiesa Matrice la costa calabra si dispiega verso nord fino al Capo Vaticano (dietro la cancellata). Più vicino a noi, la cittadina a destra è Bagnara.

Attraverso lo Stretto - Scilla.

 

Scilla.  La rupe del Castello è quasi ad angolo retto con la spiaggia ampia e deserta, e mi lascio tentare da un panoramix abbastanza estremo, tra il promontorio che chiude Scilla e la Chiesa Matrice sull'insellatura che porta al Castello. Sullo sfondo, naturalmente, si disegna la Sicilia, la cui punta estrema, Torre Faro, dista da qui meno di 6 km. Su entrambe le coste si intuisce la silhouette dei due piloni dell'ex elettrodotto, inaugurato nel 1955. Dopo la dismissione dell'elettrodotto nel 1992, a favore di un collegamento sottomarino, entrambi i piloni, alti 233 m, sono stati conservati come monumento.
Attraverso lo Stretto - Scilla.

 

Scilla.  Lasciando il paese in direzione di Villa San Giovanni, è doveroso fermarsi al belvedere sul promontorio: il castello e la Chiesa Matrice si disegnano sullo sfondo della costa calabra, che a settentrione di Bagnara presenta un tratto pressoché invalicabile: proprio a Bagnara la Statale 17, con una ripida successione di svolte, guadagna l'altopiano, dove corre anche l'autostrada, mentre la ferrovia, a livello del mare, fin dal primo tracciato del 1888 raggiunge Palmi quasi esclusivamente in galleria.
Attraverso lo Stretto - Scilla.

 

Duomo di Messina.  Da Villa S.Giovanni traghettiamo su un ferry boat Bluferries (RFI) fino a Tremestieri e poi ci dirigiamo in centro a Messina. Il cielo nel frattempo si è rannuvolato - come spesso avviene, dall'interno dell'isola le nuvole scendono verso la costa - ma ormai a pomeriggio inoltrato il sole trova uno spiraglio tra le nuvole e illumina il duomo di Messina, dedicato a Santa Maria Assunta. Il duomo ha avuto una vicenda travagliata: consacrato nel 1197, distrutto dapprima dal terremoto del 1783 e poi da quello catastrofico del 1908, è stato ricostruito nel 1920 e infine dopo i bombardamenti del 1943.
Attraverso lo Stretto - Duomo di Messina.

 

Duomo di Messina.  Il robusto campanile isolato risale al 1908 ed è caratterizzato da un grande orologio meccanico con automi, del 1933, di cui qui si vede il piano superiore.
Attraverso lo Stretto - Duomo di Messina.

 

Duomo di Messina.  
Attraverso lo Stretto - Duomo di Messina.

 

Duomo di Messina.  A sinistra, dettaglio del portale mediano a cuspide (fine XIV sec.-1534); a destra, quadrante dell'orologio astronomico.
Attraverso lo Stretto - Duomo di Messina.

 

Duomo di Messina.  Particolare della campana al piano intermedio del campanile.
Attraverso lo Stretto - Duomo di Messina.

 

Messina.  Dalla via Vittorio Emanuele II, che costeggia il porto, si osserva frontalmente la stele della Madonna della Lettera (1934), che chiude a est il bacino del porto, con la sottostante iscrizione "Vos et ipsam civitatem benedicimus".
Attraverso lo Stretto - Messina.

 

Messina.  Prima di partire per Taormina, dove pernotteremo tre notti, una sosta sulla circonvallazione a monte, presso il santuario del Cristo Re, permette di godere dello spettacolo dello Stretto nell'ora blu, ancora con la Madonna della Lettera e Villa San Giovanni di sfondo.
Attraverso lo Stretto - Messina.

 

Catania

Duomo.  L'8 gennaio è dedicato alla visita di Catania. Gli elementi decorativi della facciata del Duomo si disegnano contro il cielo.
Catania - Duomo.

 

Badia di S.Agata.  Le cancellate delle chiese sono un elemento ricorrente e ricco di variazioni. La Badia di S.Agata, a pochi passi dal Duomo, presenta questo attraente bassorilievo metallico.
Catania - Badia di S.Agata.

 

Liotru.  L'elefantino in pietra lavica - Liotru, cioè Eliodoro - è il simbolo della città. Risalente all'epoca romana e sormontato da un obelisco egizio, è stato collocato in questa fontana nel 1736 ad opera di G.B. Vaccarini.
Catania - Liotru.

 

S.Nicolò l'Arena.  Si tratta di una vasta chiesa, iniziata nel 1687, interrotta per il terremoto e poi ripresa senza essere mai portata a termine (la facciata è incompiuta). Nell'ampio interno, caratterizzato dalle luminose superfici in intonaco bianco, spicca la meridiana in marmo, tracciata lungo il transetto nel 1841.
Catania - S.Nicolò l'Arena.

 

Monastero di S.Nicolò.  Ma la cosa più bella del complesso di S.Nicolò l'Arena è il vasto monastero che lo affianca, sede universitaria che anche a gennaio vede quell'inconfondibile andirivieni di studenti, sufficiente a rendere più amene le robuste costruzioni settecentesche.
Catania - Monastero di S.Nicolò.

 

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