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Taormina e l'Etna

Taormina.  Piazza 9 Aprile offre lo spettacolo dell'intera costa ionica, dominata dall'Etna nelle ultime luci del tramonto.
Taormina e l'Etna - Taormina.

 

Randazzo.  L'indomani, 10 gennaio, è giornata di trasferimento da Giardini Naxos a Siracusa, dove resteremo le ultime sei notti. La strada migliore è quella che, da Fiumefreddo e Piedimonte Etneo comincia a seguire la ferrovia circumetnea, effettuando tutto il perimetro settentrionale del vulcano. A Randazzo, come ovunque in quest'area, il nero della pietra vulcanica connota quasi tutti i monumenti. La chiesa di San Nicolò, rinnovata nel 1583, mostra la facciata del XVII sec. contraddistinta dalle grandi semicolonne di pietra lavica, mentre a destra spuntano le pendici innevate del fianco settentrionale dell'Etna.
Taormina e l'Etna - Randazzo.

 

Randazzo.  
Taormina e l'Etna - Randazzo.

 

Rocca Calanna.  Proseguendo in direzione di Bronte e del versante catanese, ci si può comodamente fermare al cospetto del vulcano, nel punto più alto della strada e della ferrovia, poco sotto i 1000 metri di quota. L'inquadratura è senza dubbio un classico, ma non va dimenticato che vedere senza alcuna nuvola l'Etna fin sulla vetta, distante 13 km e circa 2300 m più in alto, richiede comunque una buona fortuna.
Taormina e l'Etna - Rocca Calanna.

 

Passo Zingaro.  Si avvicina l'ora del tramonto, mentre iniziamo la discesa da Bronte. Alle 16.30 il sole bassissimo illumina l'automotrice ADe 15 della Ferrovia Circumetnea, lungo le pendici del vulcano, qui totalmente coltivate a pistacchi.
Taormina e l'Etna - Passo Zingaro.

 

Siracusa

Madonna delle Lacrime.  La nostra visita a Siracusa inizia con il santuario della Madonna delle Lacrime. Progettato nel 1957 (in seguito agli eventi miracolosi del 1953), iniziato solo nel 1966 e concluso addirittura nel 1994, rappresenta un'opera di indubbio impatto estetico, visibile quasi ovunque in città. Benché a suo tempo contestato, mi è parso un risultato di rilievo, grazie alla grande pulizia delle forme, alla perfetta simmetria circolare, alla sobrietà del colore chiaro e all'ampia area di pertinenza in cui sorge.
Siracusa - Madonna delle Lacrime.

 

Madonna delle Lacrime.  Il crocifisso dell'altare centrale, visto dal retro.
Siracusa - Madonna delle Lacrime.

 

Madonna delle Lacrime.  L'ampio e luminoso interno della chiesa superiore, dominata dall'altissima volta. Sotto di essa si colloca anche una chiesa inferiore, decisamente più scura, ma in cui abbiamo avuto la fortuna di partecipare a una vivacissima messa prefestiva, animata da centinaia di ragazzini.
Siracusa - Madonna delle Lacrime.

 

Teatro greco.  Dalla Madonna delle Lacrime proseguiamo per l'area archeologica, il cui elemento centrale è il bellissimo teatro greco (III sec. a.C.), appoggiato al naturale altopiano calcareo che chiude la città.
Siracusa - Teatro greco.

 

Teatro greco.  La vista dal margine opposto è chiusa dal caratteristico piccolo edificio "Torre del teatro" e, più indietro, dalla Madonna delle Lacrime, mentre il mare, non vicinissimo, si trova oltre il margine destro dell'inquadratura.
Siracusa - Teatro greco.

 

Teatro greco.  Dal basso, è ancora l'edificio della Torre a svettare oltre l'amena, rigogliosa vegetazione mediterranea del parco archeologico.
Siracusa - Teatro greco.

 

Teatro greco.  Inquadratura panoramica dal lato posteriore della scena.
Siracusa - Teatro greco.

 

Latomie del Paradiso.  Le latomie, antiche cave di pietra calcarea dalle pareti spesso a strapiombo, si sono con il tempo trasformate in lussureggianti giardini, in cui i limoni donano colore anche nei mesi più invernali.
Siracusa - Latomie del Paradiso.

 

Museo Archeologico.  La visita alla città antica non può trascurare il notevole Museo Archeologico, trasferito nel 1988 in un allora modernissimo edificio nel parco di Villa Landolina, poco a nord della Madonna delle Lacrime. Il museo è intitolato a Paolo Orsi, archeologo originario di Rovereto che lavorò in Sicilia dal 1888 al 1934, dando sostanziale inizio all'archeologia moderna sull'isola. La visita nel museo, nel tardo pomeriggio invernale, è qualcosa di abbastanza singolare - saremo stati forse cinque visitatori in tutto! - ma il fascino di cinquemila anni di preistoria e storia è perfettamente percepibile.
Siracusa - Museo Archeologico.

 

S.Lucia al Sepolcro.  Dopo la visita di Noto, che racconterò a breve, il 13 gennaio è un altro giorno interamente dedicato a Siracusa. Si comincia con la chiesa di S.Lucia al Sepolcro, così detta perché il tempio circolare sulla destra corrisponde proprio al luogo del sepolcro di Santa Lucia (le cui spoglie tuttavia si trovano oggi a Venezia). La cosa più singolare è che il custode della chiesa, signor Concetto, ci trattiene per oltre un'ora, raccontandoci letteralmente vita, morte e miracoli della Santa, con un gusto storico, un fascino e una partecipazione veramente encomiabili.
Siracusa - S.Lucia al Sepolcro.

 

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