Melito di Porto Salvo. Durante il viaggio di ritorno ho un giorno libero, che impiego proficuamente sulla Ionica. Anche in questo caso conta la fortuna, dal momento che la data a disposizione era ovviamente immodificabile, e ancora una volta mi va bene. Inizio con una doppia di ALn 663 all'alba (è una doppia esposizione - rispettivamente treno e mare/cielo - soltanto per non avere le automotrici nero pece, ma lo scatto è assai poco rielaborato). |
Melito di Porto Salvo. Le nuvole, scenografiche nel controluce, sono ovviamente cattivelle se si tratta di fare foto in luce giusta, e il primo IC del mattino è meglio lasciarlo perdere... pazienza! Una tenue luce illumina invece un'altra ALn 663. |
Melito di Porto Salvo. Per fortuna il cielo si pulisce, e ancora di buon mattino, un'ALn 663 isolata si dirige verso Reggio, nel tratto di costa allineato all'Etna. |
Melito di Porto Salvo. Con la stessa ALn 663 ottengo anche uno scatto telato (Canon Sx710) che enfatizza l'Etna di sfondo, ma fa cogliere anche la protezione aperta e, poco oltre, l'inizio della linea aerea. A leggerlo al contrario, è anche il "qui finisce il filo": un tema che per me ha sempre il suo fascino. |
Bova Marina. All'estremità del paese, la ferrovia guadagna uno dei più classici passaggi lungo la costa. |
Bova Marina. La Ionica è sì in riva al mare, ma ciò non toglie che si possano cercare sguardi mediterranei anche senza includerlo, come in questo caso, nella varietà della vegetazione e con la prima fioritura di gennaio. |
Bova Marina. La linea supera la punta della Madonna del Mare con una breve galleria e transita poi accanto a un casello abbandonato. |
Palizzi. La varietà dei rotabili... si sa qual è, ma quella dei paesaggi è al contrario cospicua: sullo sfondo dei calanchi di Palizzi, un'altra ALn 663 punta a Capo Spartivento. |
Palizzi. Il successivo IC di mezzogiorno da Reggio per Taranto transita con qualche nuova velatura, ma la posizione è quasi obbligata (altrove sarebbe stato più in controluce) e il risultato non mi dispiace. |
Capo Spartivento. Per l'IC nell'opposta direzione il sole è tornato e vado sicuro su Capo Spartivento. |
Capo Spartivento. Nella gita di novembre le inquadrature a Capo Spartivento erano vincolate da un'enorme antenna di telefonia, che impediva di retrocedere oltre la fine del marciapiede. Con mia piacevolissima sorpresa, l'antenna è ora abbattuta - ne trovo i tronconi a lato del binario - e questo luogo così speciale si fotografa in assoluta libertà. |
Palizzi. Un altro punto classico, che non avevo fatto in tempo a fare a novembre, è l'uscita di galleria a est di Palizzi, sempre con Capo Spartivento di sfondo. |
Bova Marina. Dall'alto della strada che supera il capo della Madonna del Mare, arriva l'unico ATR.220 della giornata, accanto al casello con la scritta ormai vintage "Io voto PCI". |
Bova Marina. Ancora una ALn 663 a Bova, con la Madonna del Mare di sfondo, nel cuore del pomeriggio. |
Melito di Porto Salvo. Alle 16 la giornata volge al termine: con la luce bassa che taglia il filare di agavi, aspetto l'ultima corsa appena a levante di Melito. Da qui mi aspettano due ore abbondanti di viaggio per arrivare a Lamezia, dove pernotterò, rincasando l'indomani. |
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Il racconto si completa con la prima parte dedicata alle città siciliane.
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