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Capitolo 1
Il mare in bianco e nero

Ferrovia costiera ligure: un binario semplice asseconda da 140 anni, in maniera sorprendentemente perfetta, la forma della terra, il suo legame con il mare; esso corre tra bastioni e portali di galleria - tutti fatti di quella stessa pietra con cui è costruita la montagna - segue fedele la linea di costa, ne taglia qua e là i capi ed i contrafforti, attraversa in slanciati rettifili le brevi piane dove una volta era il tessuto agricolo.

Forse chi, tra il 1856 ed il 1874, progettò la ferrovia costiera da Genova a Ventimiglia e a La Spezia nemmeno si rese conto di quanto fosse equilibrata quella realizzazione, di quanto corretta quella velocità di progetto; semplicemente fece ciò che la tecnica del tempo permetteva e rendeva economicamente vantaggioso.

E così oggi questa ferrovia va a costituire un'attraente chiave di lettura della terra di Liguria, di quel che era e di quel che ancora è: un luogo che dalla storia e dalla natura trae un fascino forte ed insopprimibile. I suoi tratti ancora in esercizio rimangono uno dei pochi segni umani/urbani sopravvissuti all'esplosione turistica, a quello che, pur in senso lato, viene spontaneo chiamare inquinamento. Ed il mare, la cui presenza ovunque si respira, rappresenta in fondo il significato, la ragione vera di tanto fascino, di tanta ricchezza; anche quando quel che si osserva, a fianco della spiaggia o nel gioco delle palme e dei pini, è il profilo amico di un'E.656 in testa al suo treno.


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