Sabbiere nel 2015
 "Provino a contatto". In quella prima fortunata mattina che ha dato origine a questo racconto, la 704 è partita da Lagosta alle 8.50 e poi per Garibaldi, Repubblica, Lazzaretto, Regina Giovanna, Pascoli, Leonardo da Vinci è arrivata a Rimembranze di Lambrate verso le 9.30. A quel punto ho concluso il ciclo-inseguimento e l'ho lasciata andare, perché il ritorno verso il deposito Leoncavallo sarebbe stato quasi sempre in controluce. Nel frattempo avevo percorso 7 km esatti! Mica male, tenendo anche conto che le sabbiere, non dovendo sostare alle fermate, viaggiano con una certa lena...Visto che gli scatti erano tanti e mi piaceva rendere il "colpo d'occhio" sull'inseguimento, ho pensato di mostarli come se fossero una strisciata di diapositive, con il fascino delle perforazioni vintage. Preciso che la pellicola è ottenuta scansionando un autentico rullo 35 mm (sul web si trovano delle simil-pellicole disegnate al computer ma sanno decisamente troppo di finzione). Come noto, la sigla EB-3 caratterizzava il particolare articolo: in questo caso una delle ultime Elitechrome di Kodak, del 2009. La numerazione dei fotogrammi era duplicata (numeri normali e numeri con la "A") in modo da permettere l'individuazione univoca di uno scatto anche se casualmente il numero normale fosse capitato a metà tra due fotogrammi. Pellicola "nera" disponibile per elaborazioni personali (600 DPI). Foto delle sabbiere a maggior risoluzione. |
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Via Farini. La 704 percorre il ponte sopra la ferrovia, in direzione centro. |
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Viale Monte Grappa. Uno dei passaggi "imperdibili" è quello di fronte alla ex stazione di Porta Nuova, dell'originaria linea ferroviaria per Monza (1840). In un momento quasi miracoloso, nessuna auto disturba la vista. |
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P.le G.I. Ascoli. Inquadratura laterale, al bivio tra la linea per Lambrate e quella per l'Ortica. La trama aerea è ulteriormente complicata dall'intersezione con la filovia 92. |
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Via Bassini. Primo piano a Città Studi, presso il Politecnico. |
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Via Bassini. Alla fermata all'incrocio con via Valvassori Peroni, ormai quasi a Lambrate. |
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Via Farini. Muovendosi dal deposito Messina verso le 8.30, a dicembre le sabbiere circolano proprio al limite della luce. In una fredda alba invernale, la 719 risale il ponte di Via Farini, circondata dal consueto traffico. Fino al 2014, questa vettura montava il caratteristico pantografo a traliccio (tipo Rebosio) mentre dal principio del 2015 è apparso un pantografo normale. |
Dep. Messina. La presenza della 704 sul turno Messina-Lambrate è stata del tutto occasionale. Negli altri giorni ho sempre incontrato la 705, esemplare unico ricostruito nel 1988 con una nuova testata piatta. Il risultato non è particolarmente elegante, e questa vettura è una specie di...brutto anatroccolo nel panorama dei tram milanesi  . La colorazione arancio riesce però a ravvivarla e a dare una differente nota di colore a tutto il nostro racconto. Nell'immagine, la 705 sta uscendo dal Deposito, caratterizzato dalla bella architettura liberty in ferro e vetro. |
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Via Farini. La 705 è anche l'unica sabbiera che è stata resa bidirezionale (come lo erano in origine le vetture serie 600 da cui derivano tutte le sabbiere) e quindi poteva funzionare anche sulle due linee interurbane per Desio e Limbiate - prive di anelli al capolinea - ovviamente fin tanto che esse rimasero connesse alla restante rete urbana. Infine il rettangolo grigio sul davanti permette l'installazione di un vomere spazzaneve. |
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P.le Cimitero Monumentale. Fa sicuramente un certo effetto vedere questi mini-tram che avanzano pazientemente, districandosi nell'incessante traffico dell'ora di punta. 719 e 705 si "inseguono" fino in Piazzale Lagosta, dove la prima proseguirà verso nord, mentre la seconda tornerà indietro in direzione Garibaldi. |
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Dep. Messina. A partire da metà febbraio, il sole fa in tempo a illuminare la porta del deposito, in tempo per l'uscita delle sabbiere alle 8.30. L'elegante struttura del deposito risale al 1912, con un ampliamento del 1925. Nonostante le distruzioni belliche e la conseguente ricostruzione, l'aspetto è ancora oggi assai fascinoso. |
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Via Messina. Lo sguardo di un singolo istante: la 712, nello svoltare da via Messina verso via Procaccini, è investita da una sottilissima lama di luce, in un attimo miracolosamente senza traffico. Le fa da sfondo l'ex stabilimento Carminati & Toselli, una pietra miliare nella storia dei tram milanesi, su cui torneremo nel seguito del racconto. |
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P.le Accursio. Proprio la 712 è la protagonista del secondo inseguimento della stagione, in un'altra serenissima mattina ai primi di marzo. Da via Messina, per il corso Sempione, si dirige verso nord, dunque in controluce, fino a svoltare verso viale Espinasse, dove si può sfruttare l'effetto della luce radente. Oltre la cortina di alberi spogli, si scorgono gli edifici liberty del Tiro a Segno Nazionale d'inizio '900, oggi in sostanziale abbandono (sito). |
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P.za Cacciatori delle Alpi. Sull'anello di Piazza Cacciatori delle Alpi, normalmente non utilizzato in servizio regolare, la 712 sosta per una decina di minuti, permettendo di sperimentare tutte le inquadrature possibili. |
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P.za Cacciatori delle Alpi. |
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