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Gli anni scorsi

 Nuovo! Piazza VI Febbraio.  Istantanea della 704 con ragazzino in bici.
Gli anni scorsi - Piazza VI Febbraio.

 

 Nuovo! P.za G.I. Ascoli.  Anche negli anni scorsi, la 705 era una presenza abituale sul percorso da Viale Tunisia verso Lambrate.
Gli anni scorsi - P.za G.I. Ascoli.

 

 Nuovo! Via Q. Sella  L'unità 711 non è una sabbiera, ma è stata conservata nella versione d'origine con posti a sedere, a disposizione come mezzo storico. Le sue uscite sono tuttavia molto sporadiche: l'ultima in ordine di tempo è probabilmente questa del febbraio 2010, per un ampio giro fotografico lungo i binari milanesi.
Gli anni scorsi - Via Q. Sella

 

 Nuovo! Piazza VI Febbraio.  Sullo sfondo di uno degli edifici originali della vecchia Fiera (l'unico che dovrebbe esser stato conservato dopo la realizzazione del nuovo quartiere City Life).
Gli anni scorsi - Piazza VI Febbraio.

 

Carminati & Toselli

 Via Messina.  La Carminati & Toselli è stato uno dei più celebri costruttori di veicoli tranviari e in parte ferroviari, attivo fino alla metà degli anni '30. Lo stabilimento era collocato nella zona di nord ovest della città, tra le vie Messina, Nono e Procaccini. Con il repentino fallimento dell'azienda, l'intero complesso è rimasto in stato di abbandono per circa mezzo secolo, per poi essere recuperato come area espositiva e culturale, con il nome di "La fabbrica del vapore". I restauri degli ultimi capannoni si sono conclusi solo verso il 2008. La particolarità della palazzina uffici, all'angolo Messina-Procaccini, era quella di utilizzare elementi ferroviari per tutte le decorazioni a porte e finestre, con risultato singolare e fantasioso.

Il legame con i tram di Milano e il fatto che le sabbiere, uscendo dal Deposito Messina, vi passino sempre accanto mi hanno portato a includere nel nostro racconto anche alcune foto della Carminati & Toselli, spesso scattate proprio mentre attendevo le sabbiere. In questa prima immagine una vettura a carrelli svolta in via Messina proprio davanti alla palazzina uffici, al tempo della deviazione in via Messina della linea di circonvallazione 29/30.

Carminati & Toselli - Via Messina.

 

 Carminati & Toselli.  La porta di ingresso, al numero 24 di via Messina. Tra le decorazioni "ferroviarie" si riconoscono i due piatti di respingenti e, sotto di loro, catene e ganci. L'aspetto attuale è frutto dell'accurato restauro condotto intorno al 2006.
Carminati & Toselli - Carminati & Toselli.

 

 Carminati & Toselli.  Respingenti e catene allo spigolo dell'edificio, una dettagliatissima balestra sotto il davanzale e due ruote sopra la finestra.
Carminati & Toselli - Carminati & Toselli.

 

 Carminati & Toselli.  Ancora le finestre con ruote e balestre.
Carminati & Toselli - Carminati & Toselli.

 

 Carminati & Toselli.  Il portone d'ingresso, le balestre sotto i davanzali e due respingenti con molle a bovolo sopra la finestra del piano terreno.
Carminati & Toselli - Carminati & Toselli.

 

Le origini

 P.za Castello.  L'ultima parte del racconto riguarda la storia delle sabbiere. Ripercorrere le ripetute trasformazioni dei tram serie 600, da cui le sabbiere derivano, ci porta a tracciare un quadro sintetico di un'ampia fetta della storia tranviaria milanese.

I primi tram di Milano furono le celeberrime vetture della Edison (foto), costruite in ben 600 unità tra il 1893 (prima linea tranviaria elettrica) e il 1910. Nel 1916-17, dovendo pensare a una sostituzione delle Edison, vennero realizzati cinque prototipi (972-976) passati alla storia con il nome di "le sperimentali". Sulla base di questa esperienza, a partire dal 1924, nacque la nuova serie 600: vetture sempre a due assi ma più ampie e capienti delle Edison (lunghezza totale di 9,85 m in luogo di 7,72 e passo di 2,8 m invece di 1,8). Tra il 1924 e il 1928 vennero realizzate 129 unità, ripartite tra i principali costruttori del tempo: Carminati & Toselli, Officine Meccaniche, Breda e Officine Tallero, tutte quante con parte elettrica CGE. Ad esse si accompagnarono anche 200 rimorchi (serie 1301-1500).

L'impostazione tradizionale a due assi delle 600 le fece invecchiare rapidamente: le 502 celeberrime vetture a carrelli della serie 1500, consegnate tra il 1927 e il 1930 e tuttora circolanti, erano incomparabilmente più moderne ed efficienti. Le 600 venero quindi progressivamente trasformate, come vedremo con le prossime immagini. Una singola unità, tuttavia, nel 1984 è stata ritrasformata nell'aspetto d'origine, assumendo di nuovo la numerazione iniziale 609 e la corrispondente colorazione giallo chiaro. Essa è oggi disponibile come veicolo storico, con l'ovvio compromesso di montare un pantografo moderno, ed è qui ritratta durante una corsa speciale.

Le origini - P.za Castello.

 

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