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Cartoline di Val Roya

Copertina e frontespizio della prima edizione della Guida Rossa, acquistata usata ai soliti mercatini nel 2000. Sul frontespizio è anche firmata e datata dall'originale proprietario.

Guida d'Italia del Touring Club Italiano

I VOLUME

Piemonte, Lombardia, Canton Ticino

Milano 1915

Dalla prima edizione della Guida Rossa del Touring Club, riproduco tutta la descrizione dell'itinerario Cuneo-Ventimiglia attraverso il Colle di Tenda. La ferrovia era allora aperta solo parzialmente: c'era già il tunnel di valico (1900) e la tratta fino a Tenda (1913, mappa), mentre mancava tutto il tracciato intermedio Tenda-Airole (1928), ma la guida si sofferma ugualmente a descriverne la costruzione: "fervono grandiosi lavori ferroviari per Ventimiglia e Nizza".

Per alleggerire la lettura ho esplicitato le numerosissime abbreviazioni del testo originale, lasciando invece i termini del tempo, come gli skiatori. Ho poi evidenziato in rosso le parti ferroviarie, ma il testo è interessante anche per tutti gli altri dettagli: vi ritrovo il paesaggio che ben conosco, descritto con gli occhi del visitatore di un secolo fa... che non sono così diversi dai nostri, quando nota le gole e gli ulivi, le vie del borgo di Tenda e il corso del fiume. Fa sorridere che, oltre all'alloggio e alle distanze stradali e ferroviarie, segnalino la disponibilità di cavalcature... conducente compreso! Allora noleggiamo una vettura a due cavalli da Tenda a Briga? Sono solo Lire 4!


Da Cuneo a Ventimiglia per il Colle di Tenda

(VALLI VERMENAGNA E ROJA)

FERROVIA da Cuneo a Tenda km 51, ore 1,50, solo omnibus e accelerati. Da Airole a Ventimiglia km 13, min. 20. Da Tenda a Ventimiglia SERVIZIO AUTOMOBILISTICO, km 46; 2-3 corse al giorno, ore 2,45, L. 4,70.

La Valle della Vermenagna forma verso Sud sopra Borgo S. Dalmazzo una linea quasi diritta di circa 22 km; è larga nel suo bacino poco più di 12; presenta ridenti e variate prospettive, ameni bacini prativi e belle foreste; è quasi in prolungamento della Valle della Roja (da cui è separata dal Colle di Tenda) che sul versante meridionale delle Marittime scende a Ventimiglia. Il percorso di Val Roja è pure molto pittoresco pel mutamento della vegetazione che da alpina vi si fa mediterranea e per grandiosi sconvolgimenti geologici. E' lunga circa 50 km; il suo bacino nei valloni raggiunge la larghezza di oltre 20; per una tratta di km 17, tra Piena e Fontan, appartiene alla Francia per cessione fattale nel 1860 della contea di Nizza.

Il filo centrale delle due valli serve quasi di divisione fra quella parte delle Alpi Marittime Ligustiche che si elevano ad Est con prevalenza di dossi arrotondati, rotti da precipizi e le Alpi Marittime propriamente dette ad Ovest, irte di vette granitiche appuntite. Complessivamente la strada del Colle di Tenda offre molti bei punti, soprattutto alcune gole magnifiche e si può classificare tra le belle strade alpine, sebbene le manchino due caratteristiche, cioè i ghiacciai e la grande vegetazione di conifere.


Cuneo, pag. 90. Tra Cuneo e Borgo S. Dalmazzo la strada ordinaria e la ferrovia si scostano. La prima uscendo da piazza Vittorio Emanuele, m. 587, va con rettilineo di 8 km (tram pag. 96) a Borgo S. Dalmazzo m. 631, in rasa campagna piana, ma con magnifica vista delle montagne dal Viso alla Besimàuda. La ferrovia invece varca il Gesso sopra un ponte in curva, traversa fertili campagne e giunge allo sbocco di Val Colla. Ferrovia km 8 Bóves m. 581 (VETTURA POSTALE dalla stazione al paese L. 0,10; TRAM A VAPORE per Cuneo, pag. 90) paese industre; nella piazza Vittorio Emanuele una fontana del 1514 e un olmo di pari data; nei dintorni il Santuario, di S. Antonio delle Vigne (30 min.) e la Madonna dei Boschi m. 623, (20-30 min.).

La ferrovia volge a ponente, traversa nuovamente il Gesso e giunge a (Ferrovia km 13, strada ordinaria km 8) Borgo S. Dalmazzo m. 631 (Albergo Delfino; Tre Galli; modesti). VETTURA POSTALE per Entragne, 2 corse al giorno, ore 2,30. E' alla confluenza delle Valli della Vermenagna, del Gesso e della Stura. Quattro porte danno accesso all'abitato di vecchio aspetto; bella chiesa parrocchiale con cripta del sec. XVI ora adibita a magazzino; nella via principale torre del sec. XIV e chiesa di S. Giovanni Battista con affreschi del sec. XV; nel cimitero il «Trionfo della Morte» monumento funerario lodatissimo di Leonardo Bistolfi per l'ingegnere Sebastiano Grandi, il quale con Grattoni e Sommeiller eseguì il primo traforo delle Alpi, quello del Fréjus. Nella proprietà Durandy avanzi dell'Abbazia di Pedona.

PASSEGGIATA: Santuario, della Madonna di Monserrato m. 729, min. 15 dal bivio di Valdieri; e 20 dal paese. Dalla chiesa circondata da porticato bella vista sulla pianura piemontese e su tutte le Alpi; a pochi minuti fontana intermittente del Palazzotto.


La ferrovia e la strada varcano il Gesso su un ponte a tre arcate; si lascia sulla destra l'imbocco di Val Gesso col M. Matto; in fondo i monti calcari di Val Roàschia. Ferrovia km 14; strada ordinaria km 10,7 Roccavione m. 655, al piede di una rupe rossastra. Antica chiesa parrocchiale; sulla rupe del Santo Sudario, tagliata a picco per un centinaio di metri sull'abitato, ruderi di un antico castello, demolito nel 1580, cavo di marmo, ardesie, calce. (Da Roccavione a BÓVES pel Colletto di Bercia, m. 896, ore 2. VETTURE POSTALI, per Roàsca, pag. 104, km 7,8, 2 corse al giorno, ore 1). Entrasi quindi nella Valle della Vermenagna, fra bassi contrafforti coperti di folte boscaglie e praterie senza particolare interesse.

Ferrovia km 17; strada ordinaria km 13,4 Robilante m. 681, in un bacino verdeggiante; lo stradone corre lungo un pendio rigoglioso di vegetazione; km 17 ponte di marmo d'un solo arco alla Frazione Vallauri; la ferrovia invece passa dopo km 3 sopra un ponte a tre archi, traversa valloni profondi, trincee, viadotti e 5 gallerie. La valle diventa più stretta e alpestre.

Ferrovia km 23, strada ordinaria km 19,6 Vernante m. 783 (Albergo dell'Albero Fiorito, discreta 24 letti), lunghissimo, allineato sullo stradone, alla confluenza della V. Grande e della Valle della Vermenagna. A levante a cavaliere del paese alcuni ruderi e un torrione, antico Castello dei Lascaris; a monte il Santuario, della Madonna delle Valli; verso Sud Ovest apresi la Val Grande; rocce torriformi.

La valle si restringe formando una stretta gola, prima di aprirsi in un vasto bacino di monti prativi. La ferrovia supera l'ostacolo con una galleria elicoidale di m. 1502 e con l'aereo viadotto in curva del Vallone Rivóira alto m. 45 e lungo m. 294 con 15 arcate, seguono 7 altre gallerie e 12 viadotti. Il paesaggio variato e fresco fa di questa linea una delle più belle d'alta montagna.


Ferrovia km 32, strada ordinaria km 26,4 Limone Piemonte m. 1007. — ALBERGHI: D'Europa-Pens. Vannini, buono, 50 letti da L. 2 in più, pasti L. 0,80, 2,50 e 3; Albergo Ristorante della Posta, 30 letti L. 2, pens. L. 6, raccolti.; CAVALCATURE L. 6-8 al giorno, conducente compreso, VETTURE L. 10-15 al giorno.

In un grande magnifico anfiteatro; verso Est il paesaggio assume carattere dolomitico. E' luogo frequentato anche d'inverno per il terreno favorevole agli skiatori. Fuori del paese immani scarichi della grande galleria di Tenda. Chiesa parrocchiale antica con affreschi sulla facciata del sec. XV e una iscrizione che ricorda il passaggio pel Colle di Tenda di Carlo V, al 26 giugno 1536. Nella cappella della Confraternita Assunzione in legno e in quella di S. Antonio una statua di S. Pietro. Cave di marmo bianco e a macchie rosse; vecchie fontane. A Limone passava una via romana; subì gravi vicende guerresche. Nel 1794 i Limonesi opposero tenace resistenza all'invasione dei Francesi.

Da Limone a Vievola la ferrovia dopo una galleria di 401 m. entra a m. 1031 nella grande Galleria di Tenda, lunga km 8,1 (primo tratto m. 3277 in pendenza 2 per mille; secondo m. 141 orizzontale e trovasi a m. 1037; terzo m. 4809 pendenza 10 per mille verso V. Roja dove sbocca a m. 992). Costò otto anni di lavoro e 22 milioni; la sua perforazione fu delle più difficili, causa la melma e le sorgenti che si incontrarono. Entrò in esercizio nel 1900. Km 43 Vievola (m. 979, stazione), in un ameno bacino prativo fra le rupi, nei dintorni la Grotta di Vìéura o della Besta.

La ferrovia continua fino a Tenda, tronco che venne aperto nel settembre 1913: il dislivello di 164 m. fra Vievola e Tenda richiede un percorso di km 5, con la carrozzabile e di 8 con la ferrovia. Subito dopo la stazione di Vievola una galleria a ferro di cavallo di m. 1300, quindi ponte-viadotto a 5 luci di 15 m. alto 25 m. sulla Roja (vista sulla conca di Vievola), mettendosi sulla sinistra della valle. Da questo punto per circa 3 km si succedono gallerie, da 300 ai 700 m, e ponti sui valloncelli. Si arriva così fin sopra Tenda dominandola dall'altezza di circa 90 m. con vista del paese, della sottostante stazione e del grande ponte-viadotto sul Roja a 12 luci, di cui 8 di m. 15, una di 20 e 3 di 12 subito dopo la stazione di Tenda. Abbandonata momentaneamente la Val Roja, si risale per un tratto quella di Riofreddo, finché dopo una galleria di m. 1500 si ritorna in Val Roja, che si percorre fino a Tenda.


La strada carrozzabile da Limone varca la Vermenagna sul Ponte di S. Antonio, antico, di nove archi disuguali, percorre una regione ricca di prati alberati, dalle linee miti, ridenti. Dopo un paio di km abbandona la livelletta generalmente dolce fin qui avuta e attacca una serie di ripide svolte di cui le prime a brevissimi bracci (caratteristica di questa strada, specialmente più in alto nella zona soggetta a divieto militare e sul versante opposto del Colle di Vievola). Si lasciano a fianco dei magazzini militari da cui un lungo telferaggio sale al valico per i servizi.

Presso il Ricovero Bragard m. 1239 si vedono a destra l'antichissima mulattiera ora carrareccia; in mezzo l'antica carrozzabile (iniziata dar principi Sabaudi nel 1591, compiuta fra il 1779 e 1782) che sale al Colle, ora inibita alla circolazione; a sinistra l'attuale strada che conduce alla galleria, aperta nel 1883, e che costituisce l'unico passo permesso.

Il pedone può abbreviare volgendo a destra sulla strada antica o mulattiera, che incontra le Case di Limonetto m. 1294, le costeggia e salendo pel Vallone di S. Lorenzo perviene direttamente al Colle superiore; con le scorciatoie si può compiere la traversata in ore 6 (occorre permesso della Divisione militare di Cuneo). L'antica strada nazionale, quella di mezzo, si stacca al km 31, passa a monte della galleria al (km 2,1) Ricovero della Pànice m. 1410; tredici giravolte aiutano a superare l'erta; la via vista dall'alto sembra svolgersi in un vasto parco inglese. Km 8,5 Ricovero di Volta Lunga, Colle di Tenda m. 1870, da Cuneo km 39,9, da Bragard km 8,9, formato da una depressione di pochi passi fra le cime Beccorosso m. 2207 a levante e Piarnaud e Salanta a ponente. Panorama vasto e svariato sul Piemonte, le Alpi, la valle verdeggiante della Vermenagna a Nord, la Val Roja a Sud profonda e selvaggia; notevole il contrasto fra la Vermenagna imboschita di ontani e faggeti e la Roja che scorre tra fianchi rivestiti di cupe foreste di conifere.

Alte pertiche servono a segnare il percorso sulle nevi invernali; la strada scende in Val Roja prima con tre lunghe risvolte, poi con infinite altre brevissime sovrapposte e sostenute da muraglioni, giù per un ripido e desolato pendio. A metà della gradinata è il Ricovero la Ca m. 1424, km 14,8, ampio e massiccio fabbricato dell'Ordine Mauriziano, già ospizio per i viandanti, ora masseria estiva. Sotto la Ca i risvolti si fanno ancora più fitti e brevi, fino al nuovo braccio di strada che proviene dallo sbocco Sud della galleria (km 16,8 dal Ricovero Bragard: transito soltanto con permesso della Divisione militare di Cuneo).

 

Cartolina di Vievola dei primi anni di esercizio, con il fabbricato viaggiatori (ancor oggi esistente) e la torre dell'acqua (demolita nei lavori di ricostruzione).

 


 

La pagina con la carta all'1:250.000 del Colle di Tenda e della Val Roya, dalla Guida Rossa del 1915. La scansione mostra anche una curiosa singolarità: un autentico quadrifoglio che era contenuto tra le pagine della guida e che molto probabilmente ha anch'esso 100 anni o quasi!

Guida d'Italia del Touring Club Italiano

I VOLUME

Piemonte, Lombardia, Canton Ticino

Milano 1915

Da Cuneo a Ventimiglia per il Colle di Tenda - SECONDA PARTE

Per la strada di sinistra si giunge alla Cantoniera, km 32,7, m. 1321, all'imbocco Nord della galleria. Questa è lunga km 3,3, larga m. 6,50, alta m. 5, con 137 lampadine elettriche, e difesa da un portone che in certe condizioni di vento si chiude sul passante con fragore di scoppio (obbligo ai veicoli di fanali accesi); ha due marciapiedi e nicchie laterali; il primo tratto ha la volta rivestita di lamiera per lo stillicidio; fa risparmiare un dislivello di 594 m. e 13 km di percorso difficile, rendendo agevole il transito in ogni stagione. Nella galleria d'ordinario temperatura fredda.

Uscendo a Sud, km 36, m. 1280, incontrasi subito dopo la Cantoniera la carrozzabile che scende dal Colle; bellissimo colpo d'occhio sulle sottostanti 20 giravolte a brevissimo braccio che han fatto dire che la strada sembra un mazzo di serpenti tagliati a pezzi e buttati giù per la china. Si passa il Ricovero della Punta m. 1231, adattato ad albergo; sotto di esso giungesi al fondo dell'imbuto formato dai monti della testata della valle e dominato da un forte. Una centralina provvede ai servizi elettrici locali. Km 38,8, ponte di Caramagna m. 1097, la strada si addentra nella gola selvaggia di Barma Ventosa, e corre intagliata nella roccia. Si sottopassa la ferrovia presso la Stazione di Vievola per scendere al (km 40,9) ponte di Vievola m. 949, gigantesco viadotto della ferrovia; e gli enormi scarichi del grande traforo. Sulla destra la Madonna di Vievola m. 938, poi seguendo le sinuosità della sponda sinistra, entrasi in una gola asprissima e grandiosa sotto le rupi del M. Rocca Maima. Grandi lavori di difesa ferroviaria testimoniano l'ardimento della linea. Al km 43,6, m. 841 Ponte sulla Roja all'aprirsi della gola su Tenda.

Ferrovia km 51, strada ordinaria km 45,3 Tenda m. 815. - ALBERGHI: Nazionale, 50 letti L. 2-6, pasti L. 1, 2 e 3,50, pensione da L. 8 in più, raccomandato; Savoia, 32 letti da L. 1,50 in più, pasti L. 1, 2,60 e 3, pensione L. 7; Croce Bianca: de France et de la Gare, semplici. - NOLEGGIO VETTURE (prezzi abituali): per Briga L. 4, a 2 cavalli 7; per Fontan 6 e 10; per Colle di Tenda o Limone 10 e 15. - CAVALLO. L. 10 circa al giorno.

Il paese sotto la sua antica torre diroccata si presenta in un contorno di poderosi lavori ferroviari ridente e moderno, con numerose ville e alberghi arrivando. Ma lasciandolo lo si vedo da tergo su un ripido spalto, disposto a gradini, con vecchissime casupole a loggiati di legno e tetti di pietra, cupe e misere.

Fu terra fortificata e cinta di mura, sussistono due porte a Nord e a Sud del Borgo Vecchio; chiesa parrocchiale del sec. XV assai bella; nella cappella a destra, tomba dei Conti di Tenda.

Nel Borgo Vecchio sonvi curiose iscrizioni latine sulle porte e sui portali antichi di pietra nera. Rimane del Castello e delle fortificazioni, distrutti nel sec. XVII, un esile e altissimo muraglione di 20 m. Bella vista. Il resto fu convertito in cimitero. Monumento agli Alpini caduti in Libia.


Uscendo da Tenda, la strada percorre il fondo valle lungo il fiume in sponda sinistra, con un rettilineo. Un lungo viadotto della ferrovia traversa la valle ampia in quel punto; si passa sulla sponda destra km 46,8. Grandiosi impianti idroelettrici; case di nuova costruzione. Dappertutto qui e oltre S. Dalmazzo fervono (1914) grandiosi lavori ferroviari per Ventimiglia e Nizza. Migliaia di operai sono ricoverati in casette provvisorie.

Strada ordinaria km 49,4 S. Dalmazzo di Tenda m. 696 (Hotel de S. Dalmas de Tende, 15 aprile-15 ottobre, raccomandato, 45 camere da L. 3 in più, pensione da L. 7), allo sbocco della Val Levenza e della Valle della Miniera, ameni dintorni e boschi di castagni imponenti. Diede i natali al poeta sacro O. B. Cotta.

ESCURSIONE: Da S. Dalmazzo si stacca verso Est la carrozzabile che per la stretta gola della Levenza va a km 22, Briga Marittima m. 765. VETTURA POSTALE 3 volte al giorno, mezz'ora, L. 0,45 (Hotel de la Bouree, maggio-ottobre, 50 letti da L. 2,50 in più, pasti L. 1,25, 3,50 e 4, pensione da L. 8 in più). Con belle pinete nel dintorni. Chiesa dì S. Martino dei sec. XI e XII, ruderi del Castello dei Lascaris, palazzi signorili e belle piazze, e curiose sentenza latine sulle case antiche. Rimontando la valle verso Est, una carrozzabile (km 2,2 fino al bivio di Morignolo; km 3,900 fino a Nostra Signora del Fontan) conduce a Nostra Signora del Fontan m 879, in una romita valletta; la chiesa contiene affreschi di Giovanni Canavesio del 1492; 150 mq. con più di 500 figure, ben conservate; chiave al Municipio o presso il Vicario di Briga. La sorgente vicina, nel letto del torrente, è fresca e intermittente.

Da Briga passaggi nella VALLE DEL T. ARGENTINA: 1° Per il Colle Sanson m. 1740 circa, mulattiera, ore 5, fra la Testa della Nava e il M. Collardente m. 1777, accessibile comodamente dal Colle; 2° Per il Passo di Collardente m. 1601, sentiero, ore 5, tra il M. Collardente e il M. Saccarello m. 2200, accessibile per comoda via dal Colle; panorama amplissimo fin sulla Riviera; è libero l'accesso alla vetta orientale del Saccarello (statua colossale del Redentore). Discesa a Realdo in Val Verdeggia, a Triora e da qui a Taggia, per carrozzabile.


Strada ordinaria km 49,8 Dogana Italiana. La strada varca il Beónia, grosso torrente che scende dal Vallone della Miniera ed entra nella Gola di Gandarena o di Berghe, nome che le viene dai due paesetti di Berghe superiore e inferiore non visibili, in alto a occidente. È una delle più formidabili e pittoresche chiuse delle Alpi; castagni e pini allignano nei burroni laterali ed una ricca flora si annida nelle nicchie delle pareti di schisti e conglomerati, alte sino m. 300. La gola è lunga km 7 e offre paesaggi svariati. Strada ordinaria km 53,2 CONFINE FRANCO-ITALIANO m. 514.

Fra Tenda e il confine francese i lavori della ferrovia sono avanzati: anche questo tratto di 13 km è una continua successione di gallerie (sono 15 di cui 2 di m. 1500, 2 di 1200 e le altre fra i 200 e 400) e di ponti-viadotti (5, di cui uno a tre luci di m. 10 sul T. Levenza, uno a sette di m. 15 sul Levenza e Roja, altri 2 a tre luci di m. 15 e un ultimo a sei luci di m. 15). In complesso il tratto Vievola-confine Nord francese è di km 21 circa di cui 14 in galleria.

Strada ordinaria km 56,9 Fontan m. 434 (Hotel des Etrangers), Dogana francese.

Da Fontan e da Saórgio passaggi a BELVEDERE in Val Vesubia per il Vallone del Càiros, il Colle di Raus m. 1999 e il Vallone, di Graus (mulattiera).

Qui cominciano gli ulivi. La strada continua per gole strettissime e tortuose. Bivio per Saórgio, a sinistra, la strada che vi conduce è sostenuta da muraglioni l'uno su l'altro; il paese è curiosamente disposto a ripido anfiteatro verso Sud. Segue la Gola di Saórgio, magnifica; volgendosi indietro si scorge Saórgio in fondo alla strettoia delle rupi; paesaggio fantastico; il torrente ha scavato numerose marmitte di giganti; sulla parete della riva destra una lapide ricorda che la via venne costruita da Carlo Emanuele I; la valle si apre in una grande conca ricca di ulivi, la Roja scorre ancor stretta su regolari stratificazioni curiosamente messe a nudo dalla corrente. Strada ordinaria km 64,2 Giandola m. 300 (Hotel des Etrangers), al confluente della Roja e del Rio Màglia, con delle ville e palazzine.

Di qui diverge la strada che sale per arido vallone al Col de Brouis, km 8,6, m. 880, albergo (un sentiero conduce in ore 4,30 all'Aution m. 2080); scende a Sospello km 12, m. 349 nella V. della Bevera; risale al Col de Braus, km 12, m. 999 e con intricate giravolte cala a Scarena, km 10, m. 333; supera da ultimo il Colle di Nizza m. 377 e per Drap e Trinità perviene a Nizza, km 62, da Giandola. Servizio di AUTOMOBILI PUBBLICHE.


Strada ordinaria km 66,7 Breglio m. 327 (Hotel de Franca; Cacciardi), Dogana francese. Sulla sinistra della Roja lungo la via nazionale, dominato a Est dalla Torre della Crivella. Ruderi di antiche mura; vecchie case ad arcate; fontana sulla piazza.

Strada ordinaria km 70,3 CONFINE FRANCESE-ITALIANO m. 217. Appena passato il confine la Roja è incanalata in galleria per gli impianti idroelettrici italiani.

Il tronco francese in costruzione della Cuneo-Ventimiglia, lungo km 19, ha una ventina di gallerie varianti da m. 30 a 1886, per un totale di circa km 7. Notevoli 3 ponti-viadotti, di cui il primo a 4 archi (di cui uno di m. 48); il secondo di m. 40 e il terzo di m. 207 (8 archi di m. 18 e 9 di m. 7). Dopo la stazione di Bréglio la ferrovia si biforca per Nizza, dopo aver attraversato un breve tratto di territorio italiano con la galleria del M. Grazian di m. 3883.

Strada ordinaria km 71 Dogana Italiana di Piena. Si passano Ponte Fongarazzo e Ponte Ravai ai piedi di Piena o Penna m. 585; antico Castello genovese in posizione pittoresca, che fu teatro di sanguinose fazioni durante le guerre savoiarde. Galleria dell'Arma di m. 120 di lunghezza, poi un'altra ed ivi una grande centrale; le acque sono tosto riprese. Strada ordinaria km 79,2 Airole m. 103. Anticamente Areola; paese d'aspetto cupo; monumento commemorativo della costruzione della strada.

La vallata è per un bel tratto senza particolari cose degne di nota. Avvicinandosi a Ventimiglia si allarga, la Roja spazia in ampi ghiaieti ove si sparge l'acqua dell'ultima centrale (a destra). Ventimiglia vecchia appare sa di un colle, cinta dalle sue antiche mura turrite. Gran ponte della ferrovia poi la Ventimiglia moderna.

Strada ordinaria km 91,4 Ventimiglia m. 14 (vedi Liguria del T.C.I.).

Il tratto Sud della Cuneo-Ventimiglia, anch'esso in costruzione, sarà pure caratterizzato da gran numero di gallerie e di ponti (non meno di 20 delle prime e 10 dei secondi), su un percorso totale, dai confine franco-italiano a Ventimiglia, di km 17,300.

 

Cartolina del viadotto di Scarassoui (1928), simbolo della linea, posto immediatamente a valle del percorso elicoidale di Bergue (in alto a sinistra, rispetto all'inquadratura). Siamo nel tratto tra San Dalmazzo e Fontan, che apparteneva alla Francia fin dall'origine. La mancanza dell'elettrificazione (1935) colloca la cartolina nei primissimi anni di esercizio.

 


 

Vievola.  E' stato il capolinea provvisorio dal 1900 al 1913, ed è probabilmente a tale periodo che risale la cartolina. Appare curiosa la presenza persino del ristorante: allora come oggi, a Vievola non esiste nemmeno un paese vero e proprio, ma solo alcune case sparse.
Cartoline di Val Roya - Vievola.

 

Tenda.  Una locomotiva a vapore del Gruppo 470 transita sul viadotto, fotografato da est, guardando verso il centro urbano. Le 470 erano locomotive a cinque assi accoppiati, a vapore saturo e doppia espansione (sistema Plancher), destinate a servizi impegnativi su linee di montagna. Sono state realizzate in 143 esemplari nel 1907-1911 e appartenevano ai 12 gruppi standard progettati a inizio secolo dalle Ferrovie dello Stato appena costituite (1905). Si distinguevano per la cabina chiusa e il tender-bagagliaio, ben visibile in foto; le scorte di carbone erano invece collocate sulla macchina. Dal 1918 vennero in larga parte trasformate a vapore surriscaldato (Gruppo 471), mantenendo la doppia espansione ma in molti casi ricevendo un tender e una cabina di tipo normale.
Cartoline di Val Roya - Tenda.

 

Scarassoui.  Ancora una 470 sul celebre viadotto, poco più a sud del confine di allora. Nel 1930, periodo a cui risale la cartolina, 15 esemplari di 470 erano assegnati al deposito di Cuneo. Oggi l'unica unità sopravvissuta, la 092, è conservata al Museo della Scienza di Milano.
Cartoline di Val Roya - Scarassoui.

 

Fontan-Saorge.  La stazione appena completata (1928) o forse in via di ultimazione. Si nota a valle tutto il terreno di risulta del recente sbancamento, oggi totalmente ricoperto dal bosco. La stazione esiste tuttora, mentre il magazzino merci è stato demolito.
Cartoline di Val Roya - Fontan-Saorge.

 

Fontan-Saorge.  Un'immagine postbellica, con il magazzino merci parzialmente diroccato e l'elettrificazione trifase quasi intatta (si vedono i pali; altre immagini). La stazione ferve di animazione, in quanto è utilizzata dalle stesse ferrovie francesi come colonia estiva per bimbi. Sullo sfondo si nota il percorso a tornanti che saliva a Saorge (les lacets de Saorge), allora in alternativa al più recente tunnel a cui conduce la strada a sinistra della ferrovia. Oggi i tornanti sono ancora presenti e utilizzabili come sentiero pedonale (Editeur Photoguy à Nice n° C 929).
Cartoline di Val Roya - Fontan-Saorge.

 

Breil.  La stazione nel primissimo periodo di esercizio (1928-35), prima dell'elettrificazione, con numerose carrozze passeggeri in sosta. Il fabbricato viaggiatori è quello in secondo piano: in primo piano appaiono le costruzioni del secondo marciapiede, le uniche oggi molto ridimensionate in altezza e lunghezza (Editeur Frédéric Laugier).
Cartoline di Val Roya - Breil.

 

Breil.  La stazione nel pieno del suo sviluppo, a elettrificazione completata (1935), con il fabbricato viaggiatori, l'ampio fascio merci popolato di carri e le rimesse in calcestruzzo con volta ad arco. Quelle sullo sfondo sono ancora esistenti ma utilizzate per scopi non ferroviari. In quella lato nord, seminascosta dalle chiome dell'albero in primo piano, ha oggi sede l'Ecomusée di Breil.
Cartoline di Val Roya - Breil.

 

Breil.  Dopo la guerra, la linea per Nizza è stata riaperta nel 1947, ma la stazione, ridotta al semplice capolinea di una tratta secondaria, è stata fortemente semplificata, rimuovendo quasi tutti i binari di scalo (di cui si intuiscono ancora i lunghi tracciati rettilinei) e tagliando obliquamente il piazzale con un binario di raccordo alle rimesse lato nord e alla piattaforma girevole. Sullo sfondo la linea verso Fontan presenta ancora i pali dell'elettrificazione (rimossi dal resto della stazione) ma naturalmente è in abbandono e vi rimarrà fino alla ricostruzione degli anni '70. Oggi è stato ripristinato il binario 2, allora rimosso, sono state ridimensionate le costruzioni sul secondo marciapiede ed è stato eliminato il terzo marciapiede. La piattaforma girevole, ancora esistente, fa parte dell'Ecomusée (Editeur Lapie à Saint-Maur, 1955).
Cartoline di Val Roya - Breil.

 

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