Treno di Pio IX. Pio IX, salito al soglio pontificio nel 1846, intuendo il ruolo che avrebbe potuto avere la ferrovia nello sviluppo economico e sociale, dispose da subito la costruzione di alcune linee ferrate in concessione, che collegarono Roma con i principali centri dello Stato Pontificio. Il treno papale è stato realizzato nel 1858 per iniziativa delle società ferroviarie "Pio Centrale" e "Pio Latina", che lo hanno commissionato ad aziende francesi per farne dono al pontefice. I tre vagoni che lo compongono sono i più antichi mezzi ferroviari ancora esistenti in Italia. Il Papa ha utilizzato queste vetture per la prima volta il 3 luglio 1859, raggiungendo la stazione di Cecchina (Albano) dalla stazione di Porta Maggiore, allora capolinea delle linee ferroviarie pontificie. Dopo il 1870 e la presa di Roma il treno finì accantonato a Civitavecchia e poi a Roma Termini dove fu depredato di alcuni ornamenti. Nel 1911, riconosciuto come importante documento storico e restaurato dalle Ferrovie dello Stato, fu esposto a Castel Sant'Angelo in occasione del cinquantenario del Regno d'Italia. Nel 1930, ceduto dallo Stato al Comune, fu trasferito nel neonato Museo di Roma, trovando posto prima a via dei Cerchi e poi, dal 1952, nella nuova sede del museo a palazzo Braschi. Infine nel 2016 le tre carrozze sono arrivate alla Centrale Montemartini. La seconda carrozza, qui illustrata, è la "Sala del trono", con appartamento a uso del pontefice. |
Treno di Pio IX. La prima carrozza è la "Loggia delle benedizioni" o "Balconata". Il treno è completato dalla Cappella (terza carrozza). |
Lampione. Davanti all'ingresso del museo, sono stati installati due lampioni in fusione metallica (1896), già utilizzati come sostegni per la linea aerea tranviaria e recuperati da un magazzino. |
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