Arenzano. Ad Arenzano non avevo praticamente mai fatto foto all'ingresso in stazione, con il celebre Santuario (quello, tra l'altro, del bel presepe in maiolica di Eliseo Salino). Blocco la E.402 di modo che non nasconda il classico portale anni '60 della Galleria Cantarena, di 403 m appartenente al raddoppio Voltri-Varazze del 1968. |
Laigueglia. In un attimo di sole di un sabato variabile, il 141 transita sotto la chiesa di San Matteo (panoramix verticale di due scatti giuntati con Hugin). |
Alassio. Ed è ancora la E.656.515 che mi compare la domenica mattina nell'inquadratura classica tra Albenga e Alassio. |
Laigueglia. Sagrato fiorito con un regionale in transito (e dove altro si trova un treno che sfila davanti alla chiesa parrocchiale?!). |
Alassio. Ma c'è una cosa che sta scomparendo quasi senza che nessuno se ne renda conto: i finestrini apribili, che cambiano radicalmente la sensazione del viaggio. Quanti ne sono rimasti? Ovviamente nessuno per i treni a lunga percorrenza. Per i regionali, le ultime Doppio Piano, sempre meno Medie Distanze (tantissime ormai hanno i finestrini rifatti), zero Piano Ribassato, le ALn 668 e 663 residue... e basta! Nel suo genere, è un cambiamento epocale, che faccio fatica a vedere come positivo. Rimarranno i mezzi storici e qualcosa sulle concesse non minuettizzate (ma ad esempio già da due anni zero assoluto su rete Ferrovienord). Così nell'estate 2018 mi sono messo a provare a cogliere qualcosa dal finestrino ben aperto, come questa costa con il Capo Mele di sfondo. |
Alassio. E questo imbocco di galleria, con il treno che sbuca dall'altra parte. Se l'avessi voluto fare apposta, non avrei mai azzeccato volontariamente la scritta "Alassio" sul fianco della montagna, e invece è uscita da sola! |
Albenga. Sempre dal finestrino aperto, l'arco costiero da Albenga a Punta Crena e Capo Noli, in una sera di agosto. |
Laigueglia. Un'altra delle cose prossime a scomparire - quasi nemmeno me ne rendevo conto! - è la "coda" del treno, cioè l'ultima carrozza a cui affacciarsi sul binario. Tra vetture pilota e mezzi a composizione bloccata, ne sono rimaste pochissime, praticamente solo quelle dei Thello e dei residui Intercity non reversibili. Fin dagli anni '80, ho percorso centinaia di kilometri guardando la ferrovia da questa insolita prospettiva: la ricordo con l'immagine di una carrozza ex Gran Confort, caratterizzata tra l'altro dall'elegante porta dell'intercomunicante tutta vetrata. |
Pietra Ligure. Domenica 29 luglio, tornando a Milano, cambio treno a Pietra Ligure e colgo l'occasione per fotografare questo incrocio tra regionali: fra poco inizieranno i lavori di rifacimento dei marciapiedi, che ovviamente elimineranno lo stretto marciapiede del terzo binario, ormai una rarità sulla rete principale. |
Savona. Una E.656 di quelle usate per scorta - ma miracolosamente tutta lustra - attende a Savona, sullo sfondo della galleria delle linee per Torino. |
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