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Riviera 2017

Albenga.  Nel tardo pomeriggio, la luce dall'interno permette di fotografare il transito del Thello delle 18 tra i camping e gli orti, in uscita da Albenga. L'immagine è presa dalla Passeggiata Archeologica (lungo il percorso della via romana Julia Augusta, che si svolge più alto rispetto al tracciato attuale dell'Aurelia) e l'edificio in primo piano è la Colombera, villa cinquecentesca in abbandono.
Riviera 2017 - Albenga.

 

 Alassio.  Ancora un contesto di riviera mediterranea, tra palazzi d'epoca e pini marittimi, per il Thello del mattino, appena partito da Alassio.
Riviera 2017 - Alassio.

 

Albenga.  Ben prima dell'alba, la "strisciata" dell'Intercity per Milano, fotografato nel buio più fitto con la classica esposizione da 15 secondi a tutta apertura (f/1.8).
Riviera 2017 - Albenga.

 

Ceriale.  Il sole è sorto da non molto, e una E.652 isolata percorre il tratto di costa da Albenga a Ceriale, in uno dei rarissimi tratti di linea a doppio binario in cui si utilizza un unico palo per entrambi i binari.
Riviera 2017 - Ceriale.

 

 Laigueglia.  Un treno in transito davanti al lucente fabbricato viaggiatori, ridipinto due anni fa.
Riviera 2017 - Laigueglia.

 

 Laigueglia.  L'incredibile passaggio sul sagrato della chiesa di San Matteo, così singolare da sembrare quasi impossibile con gli occhi di oggi!
Riviera 2017 - Laigueglia.

 

Dopo la storia

 Cervo.  Una mattina di fine luglio, prendo il treno fino ad Andora e poi raggiungo Cervo in bici, per fotografare quello che è rimasto della mia ferrovia, ora che non ci sono più nemmeno i binari. Il portale della galleria Cervo è ancora lì a lasciarsi osservare, sullo sfondo del Capo Berta.
Dopo la storia - Cervo.

 

 Cervo.  Sembra ancora più lussureggiante la vegetazione che quasi avvolge il fabbricato viaggiatori di Cervo, ora che al posto dei binari ci sono solo pietre e fili d'erba secca.
Dopo la storia - Cervo.

 

 Cervo.  Al passaggio ai piedi del borgo, quasi non ci si accorge che la ferrovia non c'è più: è solo il cielo che appare insolitamente libero, senza più il disegno scuro della linea aerea.
Dopo la storia - Cervo.

 

 Diano Marina.  Un successivo pomeriggio mi dedico alla restante tratta, da Diano Marina a San Lorenzo. Scendo alla nuova fermata di Diano, sperduta nel nulla; è appesa una mappa che dovrebbe mostrare il percorso del bus di collegamento, ma la stazione è irrimediabilmente fuori pianta; così qualcuno ha tracciato a pennarello una freccia che esce dal foglio e percorre mezza bacheca fino a un cerchio solitario "siete qui". Comunque anche il bus non è certo un'alternativa frequente: prima di rassegnarsi a salire su un taxi, un'anziana signora mi chiede "Ma Diano Marina, la città che conoscevo, quella esiste ancora, vero?". La domanda, paradossale nel significato letterale, è tuttavia estremamente fedele nel rendere la sensazione di spaesamento che chiunque prova a scendere dal treno in quel luogo assurdo.

Naturalmente in bici il percorso è questione di pochi minuti, e mi porta rapidamente a saltare dentro nell'area della stazione abbandonata: qui la rapida crescita delle erbe infestanti accentua subito l'idea del degrado, nonostante l'orario sia proprio quello in cui la luce è migliore. La bella palma è sempre lì, ma il confronto con la vista della stessa ora, appena 11 mesi fa, è semplicemente disarmante.

Dopo la storia - Diano Marina.

 

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