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Guida rapida 1958-60

12 Firenze-Roma (Via Cassia).  
È l'antica via Cassia, una delle più importanti strade interne dell'Italia Centrale e la più diretta comunicazione tra Firenze e Roma, di notevole interesse turistico per i centri d'arte che tocca e per la bellezza e varietà del paesaggio.

Da Firenze a Siena la strada corre al margine occidentale della zona del Chianti, nel vario e luminoso ambiente toscano tra colli ridenti di colture e di abitati, scavalcando dapprima i poggi tra la Greve e la Pesa e risalendo poi dopo Poggibonsi la stretta valle dello Staggia; sopra un colle, tutto chiuso nella cerchia delle mura turrite sta Monteriggioni. Da Siena si scende nella valle dell'Arbia, traversando la zona delle crete senesi, dai nudi colli erosi e dai colori bruciati. Spicca all'orizzonte la massa del M. Amiata. Dopo Buonconvento il percorso si fa accidentato; di fronte si leva l'erto colle di Radicofani con la sua rocca, a cui si arriva con lunga e faticosa salita, per scendere poi a risvolte nella valle del Paglia, entrando nel Lazio poco prima di Acquapendente.

Bella salita al cratere del lago di Bolsena, che si apre improvviso e che si contorna fino a Montefiascone, correndo poi nel disteso, assorto paesaggio vulcanico dell'Alto Lazio. La strada aggira i boscosi M. Cimini toccando scuri paesi isolati su banchi di tufo, e digrada lentamente ondulando verso la campagna romana, finché appare Roma e la cupola di S. Pietro.

Guida rapida 1958-60 - 12 Firenze-Roma (Via Cassia).

 

14 Firenze-Roma (F. Arno, Lago Trasimeno, Via Cassia).  
La strada Firenze-Roma per Arezzo è una variante della via Cassia, alquanto più lunga e nel complesso più accidentata, ma più varia di panorami e di pari importanza turistica. Il primo tratto da Firenze ad Arezzo si svolge nella valle dell'Arno, di cui segue da presso, tranne nell'ultima parte, il corso tortuoso, in un ambiente dei più lieti, tra vigneti, oliveti, cipressi, ville, case coloniche, antiche torri e frequenti industriosi borghi; dominano il paesaggio le ampie, boscose groppe del Pratomagno.

Dopo Arezzo la strada corre al piede delle belle alture che limitano a Est la fertile val di Chiana, ed entrata in Umbria rasenta a Ovest il lago Trasimeno con belle viste sull'ampio suo bacino. Si tiene poi alta, scavalcando una serie di contrafforti, in vasto panorama che diviene più bello nella discesa alla valle del Paglia, ove sulla sua rupe tufacea sta Orvieto. Di qui risale all'altopiano sull'orlo esterno del lago di Bolsena entrando nel Lazio e si ricongiunge a Montefiascone con la via Cassia.

Da Viterbo si segue la bella via Cimina, che sale a superare i monti Cimini e contorna quindi il boscoso cratere del poetico lago di Vico, da cui scende a ricongiungersi con la via Cassia presso il piccolo lago di Monterosi. Si digrada lentamente ondulando verso la campagna Romana, finché appare Roma e la cupola di S. Pietro.

Guida rapida 1958-60 - 14 Firenze-Roma (F. Arno, Lago Trasimeno, Via Cassia).

 

14 Savona-Milano (Sella di Altare, F. Bormida, Lomellina).  
Interessante itinerario che allaccia Savona e la Riviera di Ponente direttamente a Milano, evitando Genova e l'intenso traffico della grande arteria Genova-Milano. Il primo tratto da Savona ad Acqui si svolge accidentato nel cuore dell'Appennino Ligure. La strada risale la chiusa e boscosa valle del T. Lavanestra e supera presto (in galleria) il crinale appenninico alla Sella di Altare o Bocchetta di Cadibona, considerata come il limite che separa l'Appennino dalle Alpi. Di qui scende alla Bormida, di cui segue la valle tortuosa e a tratti stretta, toccando piccoli centri industriali e la località di Dego, ove Napoleone nel 1796 colse una brillante vittoria sugli Austriaci.

Dopo Acqui si continua nella valle della Bormida, che si allarga tra basse colline, fino a sfociare nella pianura di fronte ad Alessandria, poi, superato un breve contrafforte tra il Tanaro e il Po, si penetra nella vasta, caratteristica pianura della Lomellina, una delle plaghe agricole più ricche della Lombardia, grande produttrice di riso e tenuta in parte a marcite, alimentate dalle tiepide acque delle risorgive.

L'ultimo tratto dopo Abbiategrasso corre rettilineo a lato del Naviglio Grande, in una campagna opulenta, solcata da grandi cortine arboree che spartiscono prati, risaie, marcite e vaste distese di cereali, fino alle porte di Milano.

Guida rapida 1958-60 - 14 Savona-Milano (Sella di Altare, F. Bormida, Lomellina).

 

25 Roma-Fano (Via Flaminia).  
È la via Flaminia, importantissima strada di comunicazione tra Roma e il medio Adriatico, che segue press'a poco il percorso dell'antica via romana. Lasciati Roma e il Tevere, la strada sale ondulando attraverso una solitaria campagna. Lungo il percorso in più punti affiora il basolato dell'antica via Flaminia. Domina imponente la groppa del M. Soratte. In vista di Civita Castellana, inizia la discesa verso l'ampia valle del Tevere che si attraversa per salire vivamente sul versante opposto. Bella appare Narni a picco sulla gola del Nera.

Si scende nella verde piana in fondo alla quale sta Terni. Da Terni si sale al boscoso passo della Somma, che immette nella ridente piana di Spoleto; bel colpo d'occhio sulla città contro lo sfondo del Monteluco. Correndo lungo il margine della splendida pianura si rasentano le poetiche Fonti del Clitunno; poco dopo appare Foligno.

La strada penetra ora sinuosa nella valle del Topino, passando poi nel bel piano di Gualdo, e dopo Fossato di Vico sale alta sulla valle del Chiascio fino al valico della Scheggia. Discesa nella stretta valle del Burano e poi in quella del Candigliano, che si stringe all'improvviso tra le alte pareti della gola del Furlo, a picco sulle acque di un laghetto artificiale. Attraversata la breve galleria, fatta scavare da Vespasiano nel 76 d.C., si apre l'ampia valle del Metauro, che si discende fino a Fano.

Guida rapida 1958-60 - 25 Roma-Fano (Via Flaminia).

 

28 Roma-S. Benedetto del Tronto (Via Salaria).  
È la via Salaria, antica e importante strada di comunicazione tra Roma e il medio Adriatico, di notevole interesse paesaggistico specie nel tratto mediano. Da Roma a Passo Corese corre lungo l'ampia valle del Tevere; attraversa poi con percorso ondulato e tortuoso i verdi colli della Sabina e un ampio altopiano, già in vista dei monti Reatini tra i quali spicca la piramide del Terminillo, e scende infine a risvolte verso la valletta del Turano che sbocca nella conca di Rieti in faccia alla città.

Dopo Rieti la strada si alza a dominare la bella valle del Velino e percorre il verde piano di S. Vittorino, ricco di acque sorgive. Ad Antrodoco s'interna nella lunga e tortuosa gola del Velino, tra rupi a strapiombo di selvaggia bellezza, superando infine il crinale appenninico al colle della Serra, donde si ha un'ampia e maestosa vista sui monti della Laga.

Discesi alla valle del Tronto, se ne segue ora il tortuoso e solitario percorso, serpeggiando a lungo stretti tra le aspre pendici e il fiume incassato, specie nella gola di Acquasanta, scavata tra imponenti rocce stratificate. Appare infine Ascoli con le sue torri nel mezzo di una verde conca. La valle si allarga tra poggi ad olivi e si anima di colture e abitati; la strada corre al suo margine al piede dei colli, raggiungendo al mare la strada Adriatica a pochi chilometri dal centro balneare e peschereccio di S. Benedetto del Tronto.

Guida rapida 1958-60 - 28 Roma-S. Benedetto del Tronto (Via Salaria).

 

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