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Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica

 E.444.001  I finestrini della ALe 792.004, dalla caratteristica forma lunga e stretta, sono un punto di osservazione inconsueto per il muso della E.444. Qui in particolare il finestrino è quello sopra il ripiano che fa da vano bagagli.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - E.444.001

 

 ALn 556.1202  Un panorama tutto in colore castano e Isabella, per racchiudere un buon pezzo di storia dei mezzi leggeri FS. A sinistra il muso di una Littorina di prima generazione, conservata come rimorchio Ln 55.104, ottenuto dalla smotorizzazione della ALb 48.105 a benzina (Fiat, 1933). In primo il carrello motore di un'ALn 556.1900, comprendente l'intero blocco motore e la relativa trasmissione; queste automotrici erano adatte al servizio sulle linee a dentiera come la Paola-Cosenza: si riconosce la ruota dentata, calettata sull'asse di sinistra. A seguire, l'ALn 556.1202 Fiat e l'ALn 556.2312 Breda. Sulla destra, l'ALn 772.3375 e in fondo l'ALn 880.2018.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - ALn 556.1202

 

 ALn 556.1202  La storia del luogo è fatta anche di iscrizioni. Davanti alla tradizionale marcatura FS in giallo ombreggiato di rosso, una delle colonne metalliche del Padiglione Caldareria porta l'indicazione della Miami Silvestri e C., celebre industria meccanica milanese fondata nel 1880 (Wikipedia), che assorbendo poi nel 1899 la Grondona, diede luogo alle Officine Meccaniche (OM), che continuarono a scrivere una parte importante nella storia dei rotabili italiani.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - ALn 556.1202

 

 E.400.001  (Savigliano, 1929). E' uno dei tre esemplari espressamente costruiti per la breve ferrovia Aosta-Prè S.Didier, realizzata nello stesso anno soprattutto per scopi minerari. Con la sua de-elettrificazione (1968), le macchine finirono sulla Ferrovia Casalecchio-Vignola, alle porte di Bologna, dove fecero servizio fino agli anni '80. Un esemplare venne poi destinato a Pietrarsa, dove rimase esposto molti anni nella vivace colorazione giallo-rossa che aveva ricevuto in Emilia. Pochi mesi prima della mia visita, è stato restaurato nella versione FS nera degli anni '30. Sullo sfondo, la carrozza salone Sz 10 (Fiat, 1929) del Treno Reale, seguita dal veicolo cellulare K 48.114 per trasporto detenuti e dal carro postale Uy 2007, mentre tutta a destra spunta l'ALn 880.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - E.400.001

 

 ALn 880.2018  (Breda, 1951). Con le contemporanee ALn 990 realizzate da Fiat e da OM, rappresenta la generazione di automotrici rapide postbelliche, prima dell'avvento delle numerose generazioni di ALn 668. In particolare le ALn 880, terminata la necessità di svolgere servizi rapidi sulle linee che man mano venivano elettrificate, conclusero la carriera a metà degli anni '80 effettuando treni locali tra Bologna e la Romagna.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - ALn 880.2018

 

 ALn 556.2312  Una delle singolarità più curiose di Pietrarsa sono i due altari votivi, questo nel Padiglione Caldareria e un altro nel Montaggio, che permettono un insolito accostamento con i rotabili esposti. La didascalia specifica che nell'Opificio fu eretta una chiesa, aperta al culto nel 1853 e intitolata a Maria S.S. Immacolata (è visibile in questa mappa del 1861, sul lato destro). Venne poi demolita per far posto al reparto Montaggio e venne concesso agli operai di costruire in ogni reparto un piccolo tabernacolo, di cui appunto due sono sopravvissuti.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - ALn 556.2312

Prima del restauro della Caldareria, questo era il livello di degrado del medesimo altare (ulteriori immagini dell'epoca concluderanno il racconto):


 

 ALn 772.3375, ALn 556.2312  Design diesel degli anni '30: a sinistra in primissimo piano, il muso tondeggiante dell'ALn 772 (OM, 1956) appartiene alle automotrici di seconda generazione, progettate anteguerra e costruite per un lungo intervallo di tempo, dal 1940 al 1957, che hanno scritto la storia delle linee secondarie italiane fino alla metà degli anni '80. A destra si mostra la littorina Breda di prima generazione (1939) e, tra le due, appare fugacemente la versione Fiat già vista poco fa.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - ALn 772.3375, ALn 556.2312

 

 E.444.001  In mezzo a tutto il tradizionale castano e Isabella, il grigio perla e blu orientale della E.444 porta un significativo segno di colore ed eleganza al Padiglione Caldareria. Sullo sfondo appare in tutta la sua lunghezza l'ALe 792 (Breda, 1937), una delle poche elettromotrici prebelliche con entrambi i musi aerodinamici (la maggior parte aveva una testata tronca, per permettere l'intercomunicazione con l'unità adiacente).
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - E.444.001

 

 E.444.001  Il fregio frontale in alluminio, con il monogramma FS.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - E.444.001

 

 E.626.005  (TIBB, 1928): appartiene al primo gruppo di locomotive a corrente continua delle FS, grazie al quale questo sistema di trazione si impose sulla rete italiana. In particolare, la 005 (ex E.625.005) faceva parte delle quattro unità sperimentali fornite dal TIBB (004-007). Infatti le prime 14 E.625/626 erano state suddivise in piccole sottoserie, realizzate a cura di vari costruttori o delle stesse FS, allo scopo di testare le soluzioni migliori, in vista della successiva produzione di serie che, entro il 1939, avrebbe raggiunto il primato di 448 esemplari. La classica linea aerea di tipo FS è un'aggiunta recente, che completa la presentazione delle tre macchine a corrente continua (E.626, E.326, E.428): siamo a fianco della Caldareria, nel Padiglione Macchine Utensili.
Caldareria e Macchine utensili: materiale leggero e trazione elettrica - E.626.005

 

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