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Il rifacimento della A4 e altri casi

A4, casello di Novara Ovest.  La A4 Torino-Milano, realizzata a semplice carreggiata come tutte le autostrade prebelliche, venne raddoppiata nell'aprile 1962. Nel settembre successivo, tuttavia, si scelse di sacrificare la corsia di emergenza per ottenere tre corsie per senso di marcia, peraltro più strette della norma. In questa versione, particolarmente critica per la sicurezza, l'autostrada è giunta fin verso il 2000.
La A4 è stata poi integralmente ricostruita in concomitanza con i lavori per la nuova ferrovia ad alta velocità (ultimata tra il 2006 e il 2009) che oggi vi corre quasi interamente parallela. Ancora una volta l'intervento recente ha fatto letteralmente "esplodere le dimensioni" rispetto alla versione d'origine. In particolare il casello di Agognate è stato sostituito da Novara Ovest. Ben tre quadrati sono necessari per racchiuderlo: sei volte la superficie del casello precedente.
Ma una cosa ancora più raccapricciante è l'analisi del percorso di accesso all'autostrada, reso evidente dalle frecce rosse, tracciate nella direzione da Novara città verso Milano. In particolare si nota il giro "elicoidale" prima della barriera (quarta e quinta freccia). La ragione di questo giro è legata alla necessità di connettere anche la strada che prosegue verso sinistra, allacciandosi (con rotatoria) alla strada proveniente da Nibbia. Ma che strada è questa? Ne parliamo nell'immagine seguente.
Il rifacimento della A4 e altri casi - A4, casello di Novara Ovest.

 

Ponte stradale a Nibbia.  Nibbia è una minuscola frazione di S.Pietro Mosezzo, che conta meno di 500 abitanti e si trova appena oltre il bordo superiore delle mappe precedenti. Una strada di campagna la congiungeva con S.Pietro, attraverso il ponte originale della foto in alto. Tra la "viabilità locale" che il rifacimento dell'autostrada si è portato dietro, c'è stato anche il nuovo collegamento Nibbia-S.Pietro, la strada con andamento nord-sud della mappa precedente, comprendente la tangenziale(!) di Nibbia e un nuovo ponte sulla ferrovia per Biella, costruito accanto al precedente (rimasto comunque in esercizio).
A che cosa serve tutta questa strada? Verosimilmente a nulla, in quanto Nibbia era già molto più comodamente connessa alla viabilità principale (SS 299) dal lato nord.
Questo ci preme sottolinearlo: non abbiamo solo un nuovo ponte, enormemente più lungo, pesante e costoso del precedente, ma, costruendo una strada inutile, abbiamo creato le condizioni per rendere necessarie altre due rotatorie e uno svincolo di Novara Ovest ancora più grosso e complesso. Il cemento crea cemento, il consumo di territorio "alimenta se stesso", in un circolo vizioso di auto-giustificazione, in cui sono ormai perse per strada non solo l'eleganza e la sobrietà ma anche ogni efficienza e razionalità nell'uso delle risorse.
Il rifacimento della A4 e altri casi - Ponte stradale a Nibbia.

 

Centro di Novara.  Dopo aver visto i suoi due caselli autostradali, diamo un'occhiata alla città di Novara. Per ricoprire il suo centro storico, all'interno del perimetro dei "baluardi", sono occorsi sette quadrati, esattamente quanti ne abbiamo usati per la somma dei due caselli. L'accesso autostradale a un medio capoluogo di provincia consuma tanto territorio quanto l'intero centro storico del capoluogo stesso.
Due rettangoli arancioni, ovvero un quadrato base, bastano invece a racchiudere la stazione ferroviaria, incluso il suo deposito locomotive (sulla destra): un settimo della superficie degli svincoli autostradali. A onor del vero, Novara conta un'altra ampia area ferroviaria merci, il Boschetto, ma si tratta di un impianto sovracittadino, a scala regionale, non solo urbana (peraltro, a voler includere tutti gli svincoli, mancherebbero i cinque o sei della tangenziale...).
Il rifacimento della A4 e altri casi - Centro di Novara.

 

Utilizzo della ferrovia Milano-Torino.  In realtà il consumo del territorio, e anche quello delle risorse economiche, non vale solo per le infrastrutture stradali. Il giudizio complessivo sugli interventi tra Torino e Milano rimane molto critico anche estendendo il discorso alla corrispondente linea ferroviaria ad Alta Velocità. Per la ferrovia, proviamo a fare un discorso lievemente diverso, guardando i treni che la percorrono. L'orario grafico in alto mostra il servizio sulla linea AV, quello in basso riguarda invece la linea tradizionale. Lasciando per ora da parte l'impatto sul territorio della linea AV, appare comunque evidente la disproporzione tra le due linee: si sono costruiti due binari nuovi, nettamente più costosi dei precedenti, ma solo una quota minima di traffico li sta utilizzando (quota che peraltro è già stata artificiosamente aumentata troncando a Genova i tradizionali servizi Roma-Torino via Tirrenica, di modo da "forzare" il viaggiatore a usare il nuovo itinerario AV via Milano). In qualsiasi discorso ambientale, la ferrovia parte avvantaggiata, ma qualche volta sembra che ce la si metta tutta per trasformarla comunque in un impatto, anziché un alleato per l'ambiente. Mah.
Il rifacimento della A4 e altri casi - Utilizzo della ferrovia Milano-Torino.

 

Utilizzo della ferrovia Milano-Bologna.  Per confronto, mostriamo gli identici grafici per l'altra linea AV, la Milano-Bologna, attivata a fine 2008. In questo caso, pur continuando a notare un significativo divario tra la linea AV e quella tradizionale, riconosciamo senza problemi che anche la linea AV mostra un tasso di sfruttamento significativo e coerente.
Il rifacimento della A4 e altri casi - Utilizzo della ferrovia Milano-Bologna.

 

A6, svincolo di Altare.  La A6 Torino-Savona è stata l'ultima autostrada italiana a carreggiata unica. I lavori di raddoppio si sono infatti conclusi solo intorno al 2000. Inutile dire che anche in questo caso il raddoppio, pur utile e doveroso, è stata l'occasione per una amplificazione del consumo di territorio. Si consideri il piccolo comune di Altare, appena al di là dello spartiacque (il breve tunnel di valico lungo la SS 29 originale si riconosce appena a destra del rettangolo verde, sovrastato dai forti ottocenteschi).
Per racchiudere il casello originale della A6 (1960) persino la nostra unità più piccola, il rettangolo verde, è sovrabbondante. Oggi il complesso del casello A6 e delle rotatorie connesse occupa due rettangoli arancio, cioè la nostra unità base, esattamente quanto l'intero centro abitato di Altare, e oltre quattro volte il casello originale.
A titolo di curiosità, nell'ovale rosa abbiamo evidenziato la minuscola stazione di Altare. Ma da molti anni, ormai, vi fermano solo due treni al giorno: qualunque opportunità di servizio è sicuramente persa.
Il rifacimento della A4 e altri casi - A6, svincolo di Altare.

 

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