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Ortona-Casalbordino

 San Vito Marina.  Il 13 ottobre 2005, a poco più di un mese dalla prevista chiusura, parto per San Vito. Quando vi arrivo, vedo che sul binario terminale della ferrovia Sangritana è pronta la ALe 01, elettromotrice TIBB del 1957, una delle preziose peculiarità di questa storica linea, la cui triste fine sarà documentata nell'ultima parte di questo racconto. Chiedo fra quanto parte: cinque minuti. Salto in sella e in pochi istanti sono al cavalcavia della statale. Ecco il treno delle 14.20 per Lanciano, con la ALe 01 e un'altra elettromotrice che inquadrano una rimorchiata.
Ortona-Casalbordino - San Vito Marina.

 

 S.Vito-Lanciano.  La ferrovia Sangritana ha ricevuto varie ALn 776 dalla Ferrovia Centrale Umbra, dove erano state acquistate in numero spropositato rispetto alle effettive necessità. Si tratta di automotrici simili alle ALn 663 ma senza comparto bagagli; alcune sono in versione monocabina, destinate a viaggiare in coppia e riconoscibili per l'assenza di porte intercomunicanti su una testata. L'attraente colorazione blu, avorio e rosso è rimasta quella d'origine (mentre sulla FCU nel frattempo sono diventate prima arancioni e poi grigio scuro). Due ALn 776 monocabina effettuano un locale Pescara-Termoli, totalmente su rete FS.
Ortona-Casalbordino - S.Vito-Lanciano.

 

 S.Vito-Lanciano.  Affollamento nella stazione di S.Vito, con un merci fermo per incrocio e un treno della Sangritana che inverte la marcia per andare da Lanciano a Pescara. Le elettromotrici sono sempre quelle della Sangritana, ma nella versione ricarrozzata negli anni '90, ridipinta in un giallo-arancio di una vivacità sorprendentemente allegra. Alla foto andrebbe aggiunto il sonoro, che recupero dal quaderno degli appunti; vedere e sentire scendere giù un treno dai tornanti di San Vito è infatti parte dell'esperienza di quella ferrovia: il passaggio a livello che risuona, la marcia lenta sul ponte, il comparire e ricomparire.
Ortona-Casalbordino - S.Vito-Lanciano.

 

 S.Vito-Lanciano.  La sosta del merci si prolunga, e ne approfitto per un primo piano d'infilata. Sullo sfondo, come in molte altre immagini, è presente un trabocco, l'attrezzatura per la pesca tipica di questa costa. L'E.656.445 è stata trasformata in E.655 con rapporto di trasmissione per servizi merci. Il disegno del Caimano era ancora visibile ma parecchio deteriorato e ha meritato un restauro digitale.
Ortona-Casalbordino - S.Vito-Lanciano.

 

 S.Vito-Lanciano.  Mentre la luce del pomeriggio si fa più tenue, anche un Minuetto Termoli-Pescara sorpassa il merci in paziente attesa.

Nel tardo pomeriggio ritorno poi a Ortona in bici, dove ho prenotato il mio albergo. Anche se non ne ho tenuta una traccia fotografica, lungo la strada familiarizzo con i segni della linea del fronte, che qui imperversò nel 1943/44: prima di tutto i cimiteri di guerra, ma anche la ricostruzione della ferrovia nell'immediato dopoguerra, riconoscibile per i portali di galleria rifatti in cemento.

Ortona-Casalbordino - S.Vito-Lanciano.

 

 San Vito Marina.  L'indomani, di primo mattino, il meteo è quello che è, e le foto nella tratta tra Ortona a San Vito non passeranno alla storia. Tanto vale provare a viaggiare la Sangritana, o almeno quello che ne resta, salendo fino a Lanciano con la corsa delle 11.10: eccola, poco prima della partenza, sul binario di San Vito Marina, stretto tra il muro della Statale e la staccionata FS. Eppure il vivacissimo giallo-arancio delle ALe ricostruite riesce ugualmente a colorare la scena.
Ortona-Casalbordino - San Vito Marina.

 

 Treglio.  A bordo dell'elettromotrice il fondovalle è presto dimenticato, al primo tornante si oscilla quasi da brivido, in galleria il bordino stride incessante. Poi ci sono gli altri suoni: le campane dei passaggi a livello, i fischi, il ritmo delle giunzioni delle rotaie; la linea aerea originale, lo stesso incedere "veloce" come possono essere veloci, in quel contesto, i 55 km/h della nostra marcia. Da Lanciano, punto di nuovo al mare in bici, che tanto è tutta discesa. A un certo punto, a fianco della strada, sento il passaggio a livello che si chiude, vedo un binario di raddoppio, una linea aerea decisamente tranviaria: è Treglio, e transita l'ALn 776.051 (bicabina) da Pescara. Ora c'è persino il sole!
Ortona-Casalbordino - Treglio.

 

 San Vito Città.  E' mezzogiorno e mi fermo per un pic-nic nella stazione di San Vito Città: vi attendo la corsa Lanciano-Pescara, svolta con la coppia di ALn 776 monocabina.
Ortona-Casalbordino - San Vito Città.

 

 San Vito Città.  La discesa in bici è spettacolare e agevole: riesco a precedere il treno al celebre tornante con vista su tutta la costa!
Ortona-Casalbordino - San Vito Città.

 

 S.Vito-Lanciano.  Proseguendo la discesa, arrivo a Marina insieme alle ALn 776, ma vedo che è fermo sul terzo binario un merci diretto a sud. E' facile immaginare la mia sorpresa quando, arrivando in bici in testa al merci, mi accorgo di un colore verde molto familiare... Sì, proprio la mia E.645.021, ridipinta nella colorazione storica delle prime E.646 del 1958-60! E' lì in sosta per una precedenza, mentre effettua un treno di vuoti per Torino di Sangro.
Ortona-Casalbordino - S.Vito-Lanciano.

 

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