San Vito Marina. Ritorno in paese per la corsa delle 11.10 su Lanciano, e stavolta vi trovo l'ALe 01, splendidamente in posa sul binario di Marina, accanto al cartello e al segnale di partenza della stazione FS. Nel 2005 le ALe originali non viaggiano più su rete FS, ma si limitano alle spole San Vito-Lanciano. Il pantografo utilizzato è pertanto solo quello a strisciante largo, tipico della Sangritana (l'altro, abbassato, è a norma FS). |
San Vito Trasbordo. Il nome di questa stazione richiama inequivocabilmente il "trasbordo" delle merci dallo scartamento ordinario a quello ridotto: La ferrovia nacque infatti a scartamento ridotto 950 mm, gestita dalla FAA, Ferrovie Adriatico Appennino, e venne ricostruita a scartamento ordinario solo nell'ultimo dopoguerra. Da Marina a Trasbordo c'erano quattro rotaie: le locomotive a carrelli serie 20, a scartamento ridotto, avevano i doppi respingenti, adatti agli standard dei due scartamenti, e trainavano i carri FS a scartamento ordinario fino a qui, dove le merci venivano appunto trasbordate, e proseguivano nell'interno sui carri FAA. Davanti al Lupetto è in sosta la 343.D32 (ex D.343.1010 FS), mentre transita un'ALn 776 bicabina. |
Torino di Sangro. Con un regionale mi porto a Torino di Sangro. La posizione, non affacciata al mare, è meno interessante di San Vito, ma il classico fabbricato viaggiatori FS circondato da palme, è comunque piacevole, così come il minuscolo ma ameno lungomare. In stazione fotografo una composizione a piano ribassato (con E.646 in coda). La pilota, che da lontano lungo la costa tende ad essere fin troppo mimetica, almeno in stazione si vede bene. |
Torino di Sangro. Un poco più a nord, il lungo ponte sul Sangro è percorso dalla E.444 con il suo bell'intercity fatto con le Tipo X nell'elegante livrea blu della lunga percorrenza. Tra l'altro il ponte stradale lì accanto è crollato, e ritornare a Fossacesia è una lunga "circumnavigazione" per la valle del Sangro, in una spettacolare lecceta a balcone sulla valle! L'indomani, ultimo giorno di gita, rimango in zona Ortona e poi mi ciclotrasporto a Pescara, da cui rincaso in serata. |
S.Vito-Lanciano. Arriviamo alla seconda gita, quella di novembre. Visto il meteo - che poi si aprì l'indomani - il primo giorno avevo fatto il turista ad Ancona, riuscendo persino a viaggiare su un'ALe 601, da Ancona a San Benedetto del Tronto (la bici non si sa proprio dove metterla, ma si capisce subito che è tutt'altra classe: l'elettromotrice corre via liscia liscia, non una scossa di troppo, non uno strattone; appena appena si vede la lancetta dell'amperometro che rintocca l'esclusione del reostato e poi i cinque gradini dell'indebolimento di campo, e il mezzo si adegua al servizio locale, mentre provo i divani della Le 780, signorilmente robusti). Così arrivo a San Vito che è già buio; ma c'è il rumore del mare; e lievemente percepibile, ma preciso, il suo profumo, nel freddo della sera di novembre. Il segnale verde, giù in fondo, sembra ancora più solo, e transita un Intercity con E.656. Poi si ferma, e al volo riparte, il Lanciano-Pescara con l'ALn 776 isolata, la più bella. Scattare foto notturne a pellicola era certo un azzardo, ma stavolta tutto va per il meglio. |
S.Vito-Lanciano. Anche questa volta pernotto a Ortona, e prendo l'automotrice FAS del mattino per San Vito. Verso le 8 i due treni si incrociano: sul primo binario il Lanciano-Pescara con l'ALn 776 bicabina, sul secondo il Pescara-Lanciano, che mi ha portato qui, con due ALn 776 monocabina. |
S.Vito-Lanciano. Gli stessi due treni... e la cabina telefonica sul primo marciapiede! |
S.Vito-Lanciano. ...e primo piano della 051, con l'immancabile trabocco per sfondo. |
San Vito Marina. Sul tronchino della Sangritana è in sosta la 343.D32, probabilmente utilizzata ancora per le prove del Lupetto, come indica l'accoppiatore automatico montato sul gancio. |
S.Vito-Lanciano. Un merci di vuoti per Torino di Sangro è trainato da una delle E.646 che, negli ultimi anni, di servizio sono state trasformate in E.645 serie 300 per treni merci. |
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