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La fotografia a colori


La fotografia a colori - 4 - Esposizione.
4 - Esposizione.  La gran parte delle fotocamere economiche del 1960 era sprovvista di esposimetro (peraltro di norma assente anche in quelle professionali, dove l'esposimetro era un accessorio a parte). L'esposizione doveva quindi essere stimata a occhio: la cosa era tutt'altro che banale per le diapositive, che a differenza dei negativi, non potevano contare in un secondo processo - la stampa su carta - per compensare eventuali errori. Le tabelline "Sole brillante - Sole velato - Nuvoloso chiaro" ecc. erano assai diffuse, come istruzioni nelle pellicole, su appositi cartoncini da avere sempre con sé e appunto in opuscoli come questo. Si noti che il tempo di esposizione tipico è dell'ordine di 1/50 - 1/60, coerentemente con le capacità medie delle macchine di allora, specie a livello amatoriale.

 


La fotografia a colori - 5 - Esposizione.
5 - Esposizione.  

 


La fotografia a colori - 6 - Esposizione.
6 - Esposizione.  I tramonti, allora come oggi, vengono considerati soggetti facili, in quanto è sufficiente esporre "per le luci", cosa che di norma riesce a fare anche un esposimetro usato senza particolare perizia (molto più difficile, anche al giorno d'oggi, esporre correttamente un soggetto molto luminoso su sfondo scuro, dove l'esposimetro è portato a leggere prevalentemente le ombre anziché le luci).

 


La fotografia a colori - 7 - Notturni.
7 - Notturni.  Per i notturni non è cambiato molto nei decenni: anche con macchine di livello medio, un tempo di almeno 2 secondi è la norma e questo richiede necessariamente il cavalletto o altro appoggio perfettamente immobile. Con una macchina digitale gli effetti citati di immagini più calde e più fredde si ottengono forzando rispettivamente il bilanciamento del bianco su "luce solare" e "tungsteno" (o automatico).

 


La fotografia a colori - 8 - Interni e flash.
8 - Interni e flash.  Il concetto di "numero guida" che quantifica la potenza erogabile dal flash, è valido ancora oggi, anche se gli automatismi di esposizione ne rendono superfluo il calcolo esplicito. La sua conoscenza permette tuttavia di capire come mai è tuttora impossibile pretendere che un flash illumini l'oscurità oltre la modesta distanza di pochi metri. Infatti tutti i flash delle digitali compatte, e anche la maggior parte di quelli incorporati nelle reflex, hanno bassi numeri guida, non oltre 10-12 a 100 Iso. Ne consegue che il calcolo illustrato (diaframma = numero guida / distanza) porta ad esempio a un diaframma f/3.5 ad appena 3 m di distanza con numero guida 10.

 


La fotografia a colori - 9 - Luce ambiente.
9 - Luce ambiente.  Nonostante i consigli dell'opuscolo, scattare in luce ambiente con le attrezzature del 1960 doveva essere quanto mai sfidante. Al giorno d'oggi invece è sicuramente un campo esplorabile e meritevole di considerazione: una foto in luce ambiente è spesso enormemente migliore di una scattata con il flash, in quanto restituisce con molta maggiore naturalezza l'atmosfera del soggetto, in particolare per i ritratti.

 


La fotografia a colori - 10 - Regole e consigli.
10 - Regole e consigli.  Solo un paio di regole sono oggi superate: quella sul pericolo delle doppie esposizioni (su apparecchi molto semplici, in cui non era previsto il blocco dell'otturatore, dopo lo scatto, fin tanto che non fosse stata fatta avanzare la pellicola) e quella sull'orizzonte storto (che è ancora valida, ma per fortuna è oggi rimediabile velocemente a posteriori). Di tutte le altre resta utile fare tesoro, a cominciare dal fatto che "se non vi è luce non vi può essere fotografia"; inoltre la foto non deve essere mossa (e il soggetto deve risultare a fuoco) anche perché mosso e sfocato non sono mai rimediabili a posteriori. Infine senza dubbio un bel primo piano valorizza qualunque ritratto.

 


La fotografia a colori - 11 - Lampo complementare.
11 - Lampo complementare.  Il lampo complementare per schiarire i ritratti resta un consiglio utile, purché si faccia qualche prova per evitare che la luce del flash diventi prevalente e "appiattisca" il ritratto, provocando un risultato innaturale. Di solito aiutano gli automatismi delle fotocamere attuali, anche economiche, ma è meglio dosare bene la potenza del flash con l'apposita funzione (che equivale al "fazzoletto bianco" suggerito al punto 4).

 


La fotografia a colori - 12 - Lampo complementare.
12 - Lampo complementare.  

 


La fotografia a colori - 13 - Ritratti.
13 - Ritratti.  Il consiglio di scegliere le giornate un po' velate per i ritratti è sicuramente ancora valido, mentre l'uso del filtro Skilight per evitare la dominante azzurra risulta oggi superato dai meccanismi di bilanciamento del bianco, che compensano facilmente l'eventuale tonalità fredda delle ombre (peraltro ho enfatizzato un po' la differenza per via digitale, perché persino nella stessa stampa dell'opuscolo non era così evidente).

 

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